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Italia

Otto arresti per maltrattamenti ai disabili in un istituto a Venosa

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I vertici della struttura: “Episodi che non rappresentano il lavoro svolto con serietà e amore dai dipendenti».Licenziati i responsabili degli atti di violenza e maltrattamenti ai danni degli ospiti dell’Istituto dei Padri Trinitari di Venosa .

 

di Vito Nicola Lacerenza

 

Otto dipendenti di un centro per disabili sono stati arrestati per violenza e maltrattamenti nei confronti degli utenti. Gli episodi sono avvenuti all’interno dell’Istituto dei Padri Trinitari, situato in piazza San Giovanni Bosco a Venosa, in provincia di Potenza. Le indagini sono partite in seguito alla denuncia presentata dalla mamma di uno degli ospiti della struttura, che avrebbe notato segni di contusione sul corpo del figlio. I carabinieri, su ordine del magistrato, hanno piazzato in punti strategici alcune microcamere all’interno dell’istituto. Le immagini riprese hanno evidenziato gli episodi di violenze e maltrattamenti, che hanno indotto la magistratura ad emettere una serie di arresti nei confronti di otto dipendenti della casa di cura. La notizia è stata ripresa e lanciata da giornali e televisioni a livello nazionale, creando sgomento tra i cittadini di Venosa, i quali hanno sempre apprezzato il lavoro svolto dall’Istituto in 50 anni di attività, tanto da essere ritenuto un vero “fiore all’occhiello”  dell’assistenza ai più bisognosi e indifesi. Moltissimi cittadini di Venosa si chiedono come sia stato possibile che  un centro che accoglie e aiuta ragazzi diversamente abili o con gravi problemi familiari, sia divenuto una specie di “casa delle torture”, simile ad un girone dell’inferno dantesco.

Il sindaco di Venosa Tommaso Gammone, angosciato per la reputazione negativa che il caso di cronaca  procura alla città, ricorda che l’Istituto dei Padri Trinitari è sempre stato considerato “una eccellenza” per l’assistenza psicologica e pedagogica a favore dei disabili assistititi e che nessuno ha mai sentito poarlare di violenze all’interno della casa. «L’amministrazione avvierà un’interlocuzione con i vertici dell’Ordine dei Padri Trinitari- ha detto il primo cittadino- perché fermamente convinta che una struttura che in tanti anni ha sempre rappresentato un fiore all’occhiello per la nostra città, continui ad operare nell’interesse degli ospiti, parecchi dei quali mi è stato riferito essere senza famiglia. Se ci sono delle responsabilità sarà compito della magistratura accertarle e mettere in campo tutti i provvedimenti necessari». Nessuno tra i dipendenti è disposto a parlare e lo stesso Ordine dei Padri Trinitari che gestisce l’Istituto, dopo aver trasferito il responsabile ad Andria, ha emesso un comunicato stampa, nel quale rende noto di aver licenziato i dipendenti “per i quali vi è l’assoluta certezza di aver posto in essere comportamenti eticamente disdicevoli” e ha precisato come “tali episodi” non rappresentino “il lavoro svolto con abnegazione, serietà e amore dai Trinitari e dal personale della struttura nei 50 anni di permanenza dell’istituto nella città di Venosa”. Ora si attende la fine dell’indagine per scrivere la parola fine a questa brutta storia.

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