Attualità
Long Life Welfare: un progetto di formazione per il Sud affinché la previdenza sociale diventi meno problematica
Hanno capito l’importanza della portata in gioco di questo progetto le 500 persone che si sono iscritte al percorso formativo provenienti dai più diversi ambiti: associazioni di italiani e di immigrati, ong, volontari, iscritti al sindacato, studenti, pensionati.
Secondo loro, capendo di più del sistema della previdenza sociale, possono essere maggiormente d’aiuto a numerosi beneficiari che, diversamente, o perdono i loro diritti o non li conseguono in misura adeguata. L’Anolf, l’Anteas e Idos, promuovendo il progetto “Long Life Welfare: il volontariato a supporto della tutela e dell’autotutela”, finanziato dalla Fondazione con il Sud, hanno pensato a due ampie categorie di persone che necessitano di questo supporto: gli immigrati e gli anziani. Gli anziani hanno un particolare bisogno di informazione e di assistenza al momento e durante il loro pensionamento. Basti pensare che, tra gli italiani, circa un quinto supera i 65 anni. Per gli immigrati il bisogno sussiste durante tutto l’arco della vita, dalla nascita dei figli, al controllo della regolarità contributiva durante l’attività lavorativa, in caso di malattia, maternità, infortunio, quando si diventa disoccupati o si entra in cassa integrazione, se un figlio diventa invalido civile, quando gli Enti locali non riconoscono benefici non contributivi che dovrebbero essere estesi a tutti. Il progetto si svolge in sei regioni del Meridione e non può non fare impressione il numero dei potenziali beneficiari: Regione Immigrati residenti Italiani residenti over 65 anni
Basilicata 20.783 126.562
Calabria 102.824 408.322
Campania 243.694 1.055.991
Puglia 127.985 862.825
Sardegna 50.346 372.277
Sicilia 189.169 1.034.264
Per aiutare gli altri, spiegando bene i requisiti per le singole prestazioni e dando indicazioni operative esatte, non bastano le infarinature o il sentito dire. Il progetto “Long Life Welfare” fornirà una seria formazione a distanza e l’alto numero degli iscritti ha apprezzato la validità della proposta. L’obiettivo non pretende di formare in poco tempo degli esperti previdenziali, bensì di preparare efficaci ripetitori del minimo che si deve sapere per conoscere e ottenere quanto dovuto, oltre a essere indirizzati sul posto agli uffici che territorialmente si faranno carico delle pratiche. Questi volontari avranno il supporto della piattaforma del progetto (gratuita e on-line) e la disponibilità di formatori che hanno predisposto per loro video, schede, power point e resteranno a loro disposizione attraverso e-mail, telefonate e sms. Il mese di marzo è dedicato ai convegni regionali che daranno l’avvio alla piena entrata in vigore delle attività progettuali con la partecipazione aperta ai singoli interessati, ai rappresentanti del mondo associativo e, naturalmente, a quelli degli Enti locali e degli Enti previdenziali.