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Letteratura sopra i confini, quando la letteratura unisce i popoli, alimentando la pace

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Si è svolto a Trieste alla Sala Luttazzi, spazio dedicato all’indimenticato musicista e showman triestino, presso l’iconico Magazzino 26 al Porto Vecchio, un’interessante incontro dal titolo Letteratura sopra i confini

By Isabel Russinova

Si è svolto a Trieste alla Sala Luttazzi, spazio dedicato all’indimenticato musicista e showman triestino, presso l’iconico Magazzino 26 al Porto Vecchio, un’interessante incontro dal titolo Letteratura sopra i confini, un evento voluto dal, IFIM, Comunità degli italiani di Fiume, Unione Italiana, Comune di Trieste, SGZ , SSO, Comunità Croata di Trieste, Ordine dei giornalisti del FVG e dal Circolo di Cultura istrio -veneta Istrio.

“ Era d’obbligo incontrarci di nuovo con la voglia di stare insieme, esattamente un anno fa si tenne, alla Comunità degli italiani di Fiume, “Mai più confini” l’ incontro che segnava  l’entrata in area Schengen della Croazia, con la partecipazione dei sindaci di Trieste, Gorizia e Fiume e di moltissimi intellettuali impegnati a comprendere la nuova geopolitica del territorio” cosi la giornalista e scrittrice Rosanna Turcinovich Giuricin, moderatrice dell’ evento ha aperto l‘incontro con relatori, il Presidente della FIM Franco  Papetti, il Sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, il Presidente dell’ordine dei giornalisti FVG Cristiano Degano e ancora, Elvio Guagnini,  Damir Markovich, Presidente della Comunità Croata di Trieste,  Marija Brecelj Presidente della Comunità slovena di Trieste,  Martin Lisjak, Presidente dell’ Unione  Economica Culturale Slovena, Ezio Giuricin,  Presidente del Circolo Istria e  Melita Sciucca, Comunità degli Italiani di Fiume. Protagonista dell’evento, la letteratura, intesa come unico collante tra i popoli e paladina di pace, in particolare l’incontro ha dato conto dell’impegno volto a far conoscere e valorizzare e approfondire la conoscenza di autori fiumani del ‘900 anche attraverso la traduzione.  Gli autori scelti sono stati: Enrico Morovich (Un italiano di Fiume8 1993)), Paolo Santarcangeli, (Cattività Babilonese) Franco Vegliani (La frontiera) dei quali sono stati distribuiti cafanetti di alcune loro opere, sia nella versione italiana che croata, così come voluto dal progetto che ha creato l’ incontro e che, appunto, vuole la divulgazione e traduzione di opere di scrittori  fiumani. Elvio Guagnini, nel suo intervento ha ricordato Prezzolini, “… difese nel 1909 Slataper e le sue Lettere Triestine che esprimevano la volontà del dialogo e oggi la politica della traduzione è la via …” e ancora “ I tre cofanetti  rappresentano  l’abbattimento di un muro”.  Il presidente  Franco Papetti ha ricordato “Solo con la cultura riusciamo a fare l’ Europa”, affermando ” Insieme alla Comunità di Fiume  portiamo avanti il progetto  di far conoscere  gli artisti  nati a Fiume, non solo ai fiumani italiani  ma anche a quelli  di lingua croata, affiche questi scrittori diventino parte della loro storia”  Melita  Sciucca, Presidente degli italiani di Fiume ha ricordato, “ Gli italiani fiumani ci sono ancor prima di D’Annunzio” e ancora, ”Come Comunità Italiana ci impegniamo anche a far conoscere  agli italiani i maggiori letterati e studiosi croati”.

Il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, ha  ricordato come la Comunità Europea abbia conferito il riconoscimento di Capitali Europee a Gorizia e Nova Gorica, “Per la questione del confine o meglio del non confine”, ricordando poi,  ”Proprio ,L’8 febbraio moriva Preleren,  il maggior poeta sloveno e nasceva Ungaretti”.  Il Presidente dello Ordine dei Giornalisti, Cristiano Degano, nel suo intervento ha ricordato Demetrio Volcic “il  ragazzo di Trieste a Lubiana” come si definiva il giornalista, scrittore, parlamentare europeo, che fu personaggio importante per l’ ingresso della Slovenia nell’ Unione Europea”. Incisivi ed interessanti anche gli interventi di Damir Morkovich, Presidente della Comunità Croata di Trieste, che si è soffermato sulla differenza tra confine e frontiera,” Il confine è una linea, la frontiera è uno spazio e in questo spazio la sfida è come fare che il terzo, che non si conosce, venga a far parte della comunità. Marija Brecelj, della Comunità Slovena di Trieste, invece ha ricordato la preziosa corrispondenza e dialogo tra due intellettuali, Alojz Rebula e Manlio Cecovini. Anche Martin Lisijak, presidente dell’Unione Economica Culturale Slovena, nel suo intervento ha sottolineato l’importanza della traduzione nella letteratura. Infine Ezio Giuricin, Presidente del Circolo Istria si è soffermato sull’ importanza della collaborazione, “il sodalizio, iniziato più di 40 anni fa, tra andati e rimasti e tra le diverse componenti linguistiche, è collaborazione basilare per il superamento delle divisioni.

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