Attualità
La sede dell’agenzia europea del farmaco sarà ad Amsterdam
I commenti di Gentiloni, Maroni, Toti, Zingaretti e Rossi
“Non so se sono più amareggiato o più arrabbiato…”, per Roberto Maroni ci troviamo di fronte alla “follia di un’Europa che non decide perché ha paura di decidere forse è la cosa peggiore di tutte”. Il presidente della Lombardia si era speso parecchio per l’assegnazione a Milano dell’Agenzia del farmaco (Ema) . Ci aveva creduto: era stato il primo a proporre la candidatura di Milano. Non soltanto aveva messo a disposizione il grattacielo Pirelli per ospitare l’Agenzia, non soltanto sull’argomento aveva litigato con la Lega, il suo stesso partito. Sperava, ieri notte, di illuminare tutto il palazzo disegnato da Giò Ponti. E invece le finestre del «Pirellone» sono rimaste spente.”Un’istituzione che funziona non si comporta così” e “nessuno mi leva dalla testa che ci si sia affidati a bussolotti o monetine semplicemente per non scontentare nessuno. Perché l’Europa non soltanto è debolissima sulla politica estera, come si dice da sempre. Ma neppure è in grado di prendere la decisione migliore per i suoi cittadini. E così, si va al testa o croce”
“Probabilmente nessuno prima considerava concreta l’ipotesi di pareggio perché i votanti erano in numero dispari. Poi, però, anche tra Dublino e Parigi se la sono giocata a dadi. Pazzesco” “Oggi è il giorno più nero di Angela Merkel. Anzi, io credo che questa giornata rappresenti la fine dell’era Merkel. La cancelliera non è riuscita a fare il governo di minoranza e il suo “titolo” è letteralmente crollato. Bratislava è uscita alla prima votazione e poco più tardi la sede dell’agenzia bancaria (Eba) non è andata in Germania ma a Parigi, dopo un ballottaggio con Dublino per cui io personalmente tifavo. Peggio di così, mi pare difficile. Sul piano politico è qualcosa di clamoroso” .
Quanto all’impegno del nostro Governo Maroni ha spiegato che la Regiuone Lombardia “fatto il dossier come doveva farlo e questo ha fatto arrivare Milano in testa alla classifica. Poi, se le diplomazie potevano fare di più, io non lo so… Ma devo dire che il premier Gentiloni è venuto qui a presentare il nostro dossier, la faccia ce l’ha messa”, ma “Gentiloni era molto, molto arrabbiato perché la Spagna di Rajoy ha votato a favore di Amsterdam”.
E su Twitter il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, a proposito dell’assegnazione della sede Ema a Amsterdam, scrive “Grazie a Milano e grazie a tutti coloro che si sono impegnati per Ema, nelle istituzioni e nel privato. Una candidatura solida sconfitta solo da un sorteggio. Che beffa!”
Su Facebook Giovanni Toti, presidente della regione Liguria, ha scritto che “Milano e l’Italia purtroppo perdono una grande occasione e l’Europa una chance di dimostrarsi in grado di scegliere. Che continente è’ quello che per decidere si affida al lancio della monetina? Una maggiore attenzione per un Paese, il nostro, che si è fatto carico di tutto il peso dell’immigrazione, sarebbe stato piu’ giusto”.
Su twitter Nicola Zingaretti, presidente regione Lazio. ha scritto “Mi dispiace per Milano. Ma ora rimbocchiamoci le maniche affinche’ Roma, la Capitale d’Italia, possa tornare protagonista quando si parla di Europa e del Mondo”.
Su facebook Enrico Rossi (Mdp), presidente regione Toscana, avverte che si è “perso 1 miliardo e mezzo. E ci vogliono far credere che è colpa di un sorteggio. Dispetto della Spagna, ‘biscotto’ nordico a favore di Amsterdam, astensione della Slovacchia. Non è colpa della sorte… e non a caso si è arrivati al sorteggio” ed “E’ incredibile leggere il mantra autoassolutorio della classe dirigente del nostro paese sulla vicenda Ema – aggiunge-. Patetico il commento del nostro premier che accusa la ‘sorte’ senza una sola riflessione sulla sua conclamata incapacita’ gestionale della vicenda! Mentre gli italiani tutti i giorni fanno i conti con le difficolta’ del mondo del lavoro dell’economia, della corruzione, dilagante e della mafia ancora una volta chi ci dovrebbe dirigere non esercita la pratica dell’assunzione di responsabilità, che dovrebbe distinguere le istituzioni serie e che chiedono rispetto”. “Si consuma con la vicenda dell Ema l’evidenza plastica del crollo della nostra reputazione internazionale e di questo governo passivo e inutile”, ha concluso Rossi.
Fonte: regioni.it