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La nuova Guerra Fredda tra Occidente e Oriente si combatte a suon di tecnologia – parte 2- The new Cold War between West and East is being fought to the tune of technology – part 2

La nuova Guerra Fredda tra Occidente e Oriente si combatte a suon di tecnologia – parte 2
di Marco Andreozzi
Il 31 gennaio scorso, prima al mondo, l’Autorità italiana di garanzia e tutela dei dati personali ha bloccato Deepseek, lo sviluppo cinese di simulazione ed elaborazione delle conversazioni umane basato sull’IA generativa. Ciò è avvenuto dopo che la proprietà, che è poi una finanziaria, e quindi collegata de facto con il regime, aveva dato risposte “insoddisfacenti” ai seguenti quesiti: quali tipi di dati personali sono stati raccolti dagli utenti, da quali fonti provengano (ad esempio, se estratti direttamente da profili ‘sociali’ degli utenti od estratti dalla rete), per quali finalità e con che base giuridica, se siano conservati su elaboratori di servizio siti in Cina (rischio di esposizione a normative meno garantiste rispetto all’Italia), se e come gli utenti iscritti e non iscritti fossero stati informati relativamente al trattamento dei loro dati personali. Interessante il successivo commento della società, che ha dichiarato di non operare sul territorio italiano (sebbene un certo numero di persone abbia scaricato l’applicazione), aggiungendo di non essere soggetto alla normativa europea.
Nel 2022 gli USA vietano l’esportazione in Cina sia di microprocessori evoluti, sia dei macchinari necessari per produrne di alta gamma. Nvidia, primario produttore californiano di microprocessori nel settore dell’IA, ha dovuto progettare specifiche versioni meno potenti dei suoi prodotti per il mercato cinese. Sta di fatto che il potente effetto ‘Quarto-Potere-4.0’ si è fatto sentire sugli investitori internazionali, e proprio Nvidia ha subito una significativa flessione del valore delle proprie azioni a partire da lunedì 27 gennaio, quando Deepseek ha lanciato il proprio modello non protetto e liberamente modificabile dagli utenti, altamente efficiente, a basso costo (al solito), ed utilizzando microprocessori meno potenti. In quella data, le azioni della società fondata nel 1993 dal taiwanese Jensen Huang sono crollate da 142 $ a 117 $, per una perdita di circa 600 miliardi di dollari di capitalizzazione, la più grande nella storia dell’azienda (il titolo è da qualche giorno in risalita).
A proposito di Nvidia, il rapporto finanziario del trimestre conclusosi il 27 ottobre riporta che le sue esportazioni a Singapore nei nove mesi precedenti hanno superato i 17 miliardi di dollari, rispetto ai soli 7,6 miliardi di dollari dell’anno precedente, pari a ben il 22% dei ricavi globali, ma, soprattutto, sottolinea che molto poco è stato utilizzato nella Città-Stato. L’amministrazione della ‘Città del Leone’ ha già promesso agli americani di indagare sulle accuse secondo cui Deepseek avrebbe violato i controlli sulle esportazioni degli Stati Uniti per ottenere microprocessori Nvidia ad alte prestazioni tramite intermediari locali (dagli anni ’90 vi è un’abbondante presenza di cinesi a Singapore). Può l’invidia (da cui il nome della società) portare i cinesi a tanto?
Circa l’affidabilità della stessa applicazione cinese di ‘esplorazione profonda’ (dal suo nome originale: shen-du, 深度), se è vero che a domanda sulla strage di Piazza Tian’anmen del 1989, la risposta è di cambiare argomento, è altresì vero che il riscontro sulla guerra anti giapponese è onesto nell’ammettere il ruolo prevalente del partito nazionalista (Kuomingtang, 国民党) e la propaganda del partito comunista cinese (PCC) che, invece, ha sempre enfatizzato l’eroismo dei rivoluzionari maoisti. E’ però interessante notare come da qualche anno il Kuomintang di Taiwan e il PCC si siano notevolmente riavvicinati sulle posizioni di una sola Cina. I vertici dei due ex rivali si incontrano ormai periodicamente, in antagonismo al partito Progressista Democratico di centro-sinistra che governa da tre legislature (in chiave anti-unificazione) la formosa isola che tanto attrae la Cina rossa. Che questo interesse sia dovuto al livello evoluto della sua industria elettronica? Absit invidia (sia detto senza offesa).
The new Cold War between West and East is being fought to the tune of technology – part 2
by Marco Andreozzi
On January 31, the first in the world, the Italian Authority for Privacy blocked Deepseek, the Chinese chatbot development based on generative AI. This happened after the owner, which is a quant hedge fund, and therefore de facto connected with the regime, had given “unsatisfactory” answers to the following questions: what types of personal data were collected from users, what sources they come from (e.g. extracted directly from users’ ‘social’ profiles or through web data mining), for what purposes and on what legal basis, if they are stored on servers located in China (risk of exposure to less protective regulations than in Italy), if and how registered and non-registered users had been informed regarding the processing of their personal data. The subsequent comment of the company is interesting, declaring that it does not operate on Italian territory (although a certain number of people have downloaded the application), adding that it is not subject to European legislation.
In 2022, the US banned the export to China of both advanced microchips and the machinery needed to produce high-end ones. Nvidia, a leading Californian manufacturer of chips in the AI sector, has had to design specific, downgraded versions of its products for the Chinese market. The fact is that the powerful ‘Citizen Kane-4.0’ effect has been felt by international investors, and Nvidia itself has suffered a significant drop in the value of its shares since Monday, January 27, when Deepseek launched its own unprotected and open source model, highly efficient, low cost (as usual), and, apparently, using less powerful microchips. On that date, the shares of the company founded in 1993 by the Taiwanese Jensen Huang fell from $142 to $117, for a loss of about $600 billion in capitalization, the largest in the history of the company (the stock has been rising for a few days to now).
Speaking of Nvidia, the financial statements for the quarter ended October 27 report that its exports to Singapore in the previous nine months exceeded $17 billion, compared to just $7.6 billion the previous year, equal to 22% of global revenues, but, above all, it emphasizes that very little of it was used in the City-State. The government of the ‘Lion City’ has already promised the Americans to investigate allegations that Deepseek violated US export controls to obtain high-performance Nvidia chips through local intermediaries (since the 1990s there has been a large presence of Chinese in Singapore). Could ‘envy’ (hence the name of the US company, from Italian ‘invidia’) possibly lead the Chinese to that?
As for the reliability of the Chinese application of ‘deep exploration’ (from its original name: shen-du, 深度), if it is true that when asked about the Tiananmen Square massacre of 1989, the answer is to change the subject, it is also true that the feedback on the anti-Japanese war is honest in admitting the prevailing role of the Nationalist Party (Kuomintang, 国民党) and the propaganda of the Chinese Communist Party (CCP) which, instead, has always emphasized the heroism of the Maoist revolutionaries. It is interesting to note, however, that in recent years the Kuomintang of Taiwan and the CCP have significantly come closer together on the positions of a single China. The leaders of the two former rivals now meet periodically, in opposition to the center-left Democratic Progressive Party that has been governing for the third legislature in a row (in an anti-unification vein) the formosa island that so appeals to red China. Is this interest due to the advanced level of its electronics industry? Absit invidia (i.e. no offense intended).
Marco Andreozzi, è Dottore in Ingegneria Meccanica, Economia/Amministrazione (Politecnico di Torino). Tecnologo industriale e specialista del settore energetico, proviene da esperienze professionali in cinque multinazionali in Italia e paesi extra-europei, e come direttore generale da un quarto di secolo; nomade digitale dal 2004 al 2019, e’ sinologo, parla correntemente il mandarino e in Cina e’ stato docente a contratto.
Marco Andreozzi, is a Doctor in Mechanical Engineering, Economics/Administration (Polytechnic of Turin). Industrial technologist and specialist in the energy sector, he comes from professional practices in five corporates in Italy and non-European countries, and as managing director for a quarter of a century; digital nomad from 2004 to 2019, he is a sinologist, speaks fluent Mandarin and was a visiting professor in China.