Tecnologia
La fusione dell’atomo e la fine della civiltà patriarcale
Con la nuova produzione di energia da fusione degli atomi di idrogeno in elio e la conseguente produzione di energia pulita e a bassissimo costo, avremo una nuova Umanità figlia della scienza e del nuovo umanesimo.
di Sergio Bevilacqua
Le produzioni economiche secondarie (la cosiddetta industria in particolare manifatturiera) incorporano enormi valori di scienza, organizzazione e cultura civile, in Occidente e anche in Cina, India ecc. E realizzano l’80% del valore economico dell’umanità, portando aspettative di vita e benessere. Negli USA, la produzione di letteratura manageriale è da decenni in cima alle classifiche dei libri più letti dal grande pubblico americano. Chi la conosce davvero (non chi blatera di abissi intellettuali e di apparenze in modo poco consapevole) sa quanto sia importante dal punto di vista culturale (nel senso della coltivazione) la riflessione sui modi di gestire una società, un’azienda, un ente pubblico e, perché no, una famiglia…
Le materie prime e le risorse energetiche del sottosuolo (ad esempio le miniere, i pozzi di petrolio e i giacimenti di gas metano, in particolare di Paesi ad economia non integrate nel macrociclo della produzione industriale, come da qualche lustro la Russia e da sempre la Lega araba) valgono tanto grazie all’impiego nelle produzioni secondarie. La Russia, un tempo Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS) non ha mai avuto industrie efficienti: il Capitalismo di Stato (non l’assenza di Capitalismo!) del modello comunista aveva sviluppato in un mercato chiuso (COMECON) incapace di qualità a breve termine.
La Russia di oggi, quasi completamente deindustrializzata rispetto ai tempi dell’URSS, difenderà le sue risorse estrattive, e lo farà molto probabilmente se sarà il caso anche con le atomiche. Dall’altra parte, non ci sono tanto gli Stati secondari, ma i Grandi Gruppi Globali (GGG) che si terranno i loro mercati e contratteranno le materie prime. Un evento dirompente di cui non si parla è che tutti gli idrocarburi sono presto destinati al crollo dei prezzi, a causa della nuova produzione di energia da fusione degli atomi di idrogeno in elio e alla conseguenza creazione di una fonte di energia pulita e a bassissimo costo. Con questa energia, che è pulita, non si porrà nemmeno la questione ambientale, come accade con l’energia da fissione nucleare, sia per le scorie, che per le radiazioni connesse che per i rischi disastrosi collegati all’attivazione del processo e a sue eventuali tragiche disfunzioni (come dimostrano i casi di Cernobyl e Fukushima).
Civiltà come l’Islam sono destinate al collasso perché, con la fine dell’economia del petrolio grazie alla Scienza (ormai si vede la via per l’uso della energia da fusione nucleare, vedi ), crollerà il modello assistenziale coranico di distribuzione del reddito (maltradotto in “elemosina”) che fa sopravvivere le masse islamiche grazie all’intervento economico-finanziario delle oligarchie storiche islamiche. Parallelamente, anche la Russia soffrirà molto di questo fatto economico dirompente: visto che non ha la tecnologia del futuro (i Tokamak e Stellerator esistono solo nelle terre occidentali, e sono giganti tecnologici sul confine della filosofia che incorporano tutte le conoscenze della esperienza sperimentale più sofisticata e un corso progettuale di 40 anni e investimenti colossali), l’attuale leadership può solo invocare un mondo del passato e le sue capacità distruttive (le atomiche e i carrarmati) per difendere il suo antiquariato socio-economico.
Sarà a 5, 10 o 20 anni l’orizzonte per l’attivazione del nuovo modello economico (perché di questo si tratta…) basato sulle tecnologie della fusione? La differenza non è molta, se si pensa al fatto dirompente che ciò significa per l’umanità: invece tale orizzonte è importantissimo per le controstrategie da parte dei Paesi che si troveranno danneggiati dalla nuova fonte energetica. Nessuna possibilità di recupero del tempo perduto rispetto alle forze industriali e istituzionali occidentali che stanno approntando le nuove fonti. Solo le distruzioni possono rallentare questo processo rivoluzionario in senso positivo: la guerra è lo strumento per attuarle.
Dunque, Tokamak e Stellerator sono i veri obiettivi strategici per le barbe di Dugin e degli Ayatollah perché, dietro la energia da fusione, c’è la nuova Umanità figlia della scienza e del nuovo umanesimo. Che non usa petrolio e metano, ma la formula di Einstein che collega la massa all’energia. E così è nella fusione atomica.
Finirà allora l’era dell’energia scarsa e anche… l’era patriarcale.