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Cinema & Teatro

Intervista a Piero Maccarinelli, protagonista geniale ed instancabile del teatro italiano

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Impegno, passione e nuove sfide sono la costante del percorso di Piero Maccarinelli, non solo per quanto riguarda il teatro, che lo annovera tra registi italiani non solo più importanti, ma anche come direttore artistico, autore, scrittore e soprattutto ideatore di sfide innovative e coraggiose

by Isabel Russinova

Impegno, passione e nuove sfide sono la costante del percorso di Piero Maccarinelli, non solo per quanto riguarda il teatro, che lo annovera tra registi italiani non solo più importanti, preparati e attivi ma anche come direttore artistico, autore, scrittore e soprattutto ideatore di sfide innovative e coraggiose. E’ lunghissima la storia del suo teatro, tantissimi gli artisti, attori, autori con cui ha lavorato e anche inventato.

Tra i tanti titoli e attori che ha diretto, brevemente, se dovesse sceglierne solo tre, quali sceglierebbe?

I tre titoli,

GIACOMO IL PREPOTENTE di Giuseppe Manfridi

PRIMA DELLA PENSIONE Thomas Bernardh

ESPOSIZIONE UNIVERSALE di Luigi Squarzina

Gli attori,

GIANRICO TEDESCHI

MASSIMO DE FRANCOVICH

GIULIO PRANNO

Le attrici

VALERIA MORICONI

PAMELA VILLORESI

FRANCESCA INAUDI

Anche se non posso dimenticare Alessandro Haber, Elisabetta Pozzi e Orsini e Branciaroli o Popolizio e la Paiato, Guarnieri o Mandracchia o Bartolucci e Virgilio o la Melato

Da qualche anno dirige lo storico Teatro Parioli di Roma con grande esito di gradimento e di affluenza, dimostrandosi ed imponendosi, ancora una volta, come punto di riferimento solido e fermo del nostro teatro, anche in questo momento, tra i più difficili, caotici e fragili di sempre. Un’altra sfida vinta, ricordiamo, ad esempio già il Festival delle Letterature(2001,)la creazione dell’Associazione Artisti Riuniti ( 2000), quale è la formula di questo nuovo successo?

Per più di dieci anni ho avuto una compagnia Artisti Riuniti il cui scopo è stato quello di far dialogare teatro cinema giornalismo e letteratura-le prima produzioni sono state 4.48 psycosis di Sarah Kane con Giovanna Mezzogiorno e la commissione di DUE PARTITE a Cristina Comencini con Buy-Milillo, Ferrari e Massironi, a quello scopo e per quel fine il cachet era unificato per personaggi conosciuti o giovani sconosciuti a 350 euro lordi giornalieri uguali per tutti. La formula ha avuto molto successo ma, purtroppo molti imprenditori per accaparrarsi divi del piccolo e grande schermo hanno fatto lievitare le paghe in modo esponenziale. Dopo la fine di quell’esperienza nel 2011mi sono dedicato esclusivamente alle regie teatrali continuando nella ricerca di testi inediti o mai rappresentati. La passione per i testi non solo drammaturgici ma anche letterari-sono un lettore onnivoro mi ha parallelamente guidato anche nell’esperienza decennale con il Festival di Letterature a Massenzio voluto da Veltroni e diretto da Maria Ida Gaeta. Io mi sono occupato della regia delle serate selezionando le pagine degli autori presenti da affidare ai più prestigiosi interpreti femminili e maschili del teatro e del cinema italiano. Parallelamente per tre estati ho realizzato dei reading integrali di Iliade Odissea ed Eneide negli spazi dei mercati di Traiano e del Foro di Traiano. Ho ripreso la tradizione dei lunedì di Artisti Riuniti al Teatro Parioli di cui la famiglia Gentile mi ha offerto la direzione artistica dal 2021 con rassegne come Lingua Madre o serate sull’opera lirica Nessun Dorma curate da Maite Carpio Bulgari. L’asse portante del Teatro Parioli è l’intrattenimento ma sono riuscito a garantire la presenza di numerose novità drammaturgicheitaliane ed europee. Tuttavia il lavoro di riqualificazione di una sala teatrale è lungo e richiede risorse finanziarie e culturali notevoli. Siamo solo all’inizio.

Quale, secondo lei, la ricetta per iniziare a curare il teatro italiano?

Il teatro italiano avrebbe bisogno di confidare di più in nuovi testi e di cercare maggiormente la comunicazione e la sintonia con il pubblico attraverso temi e parole che, spaziando dalla commedia al dramma possano comunicare riflessioni ed emozioni da condividere. Avrebbe anche bisogno di registi meno autoreferenziali capaci di decodificare ai loro attori le parole da dire

Come è cambiato il teatro e il pubblico e quanto ha inciso in questo cambiamento il federalismo?

Sostanzialmente il teatro ed il pubblico non sono mai cambiati. E’ cambiata la frequentazione nelle sale che è concentrata nella provincia, soprattutto quella del centro nord e nelle due grandi capitali Milano e Napoli, a Napoli anche aiutato dalla meravigliosa peculiarità della lingua napoletana. Roma sta soffrendo da più di un decennio a causa di una assenza di politica culturale e della conseguente chiusura di molte e importanti sale

Il teatro, pensiero libero, è troppo spesso stretto dalle ingerenze politiche, che lo indeboliscono, come fare per sfuggirle?

Le ingerenze politiche nel teatro indeboliscono solo chi non le sa usare se decide di usarle. Per tutti gli altri, se hanno una visione politica del loro fare teatro-se vogliono rivolgersi alla polis, le ingerenze politiche non riescono ad essere attivate. Siamo ancora in democrazia e il pensiero resta libero

Teatro pubblico e teatro privato, due mondi distanti, c’è possibilità di coabitazione?

Teatro Pubblico e teatro privato dovrebbero teoricamente avere due compiti e finalità diverse. Il Teatro pubblico dovrebbe occuparsi dell’inserimento nel mondo del lavoro almeno degli allievi diplomati dalle Scuole Nazionali, incentivare e promuovere i rapporti con le Università e i licei superiori promuovere o commissionare opere di drammaturgia contemporanea tutte cose estremamente problematiche per un teatro privato che deve contare soprattutto sulla capacità di attrarre pubblico con nomi di vasta popolarità. Il pubblico ed il privato non dovrebbero farsi guerra sulle tournee. Basterebbe limitare la circuitazione del teatro pubblico al teatro pubblico, cosa peraltro già in nuce con il sistema degli scambi ma senza l’escamotage delle produzioni miste. Così si genererebbe una coabitazione sana con la limitazione del campo di azione ed il rispetto dei limiti fra pubblico e privato

Quali potrebbero essere nuove leggi per sostenere il teatro, quali suggerimenti ?

Una nuova legislazione in questa direzione unita alla approvazione del tax credit per i privati potrebbe essere utile per entrambi i settori. Per i Teatri Pubblici, bisognerebbe istituire corsi anche solo di due ore a settimana di storia del teatro nelle scuole medie superiori e forse anche concedere dei crediti a fronte della frequentazione di sale teatrali in presenza di riscontri scritti o approfondimenti da parte degli studenti. Premiare i teatri che istituiscono cicli di lezioni sul teatro aperti alla cittadinanza. Organizzare cicli di letture di autori contemporanei scegliendone, con il pubblico, uno meritevole di allestimento

I giovani e il teatro, quale futuro?

Nessuna paura per la sopravvivenza della comunicazione teatrale presso i giovani. Certo una diversificazione della comunicazione deve essere premiata con una maggiore attenzione alla componente gestuale, al teatro danza e al teatro immagine, restando consapevoli che la parola in teatro scritta dall’autore, comunicata dall’attore al pubblico, resterà sempre il vettore principale del Teatro stesso

Fondi e sostegni per il teatro amatoriale (persone che vivono il Teatro come hobby, avendo un altra professione, ma sono sostenuti da fondi che magari vengono negati a realtà professionali che faticano a trovare spazi ) E’ giusto o paradossale, cosa ne pensa?

Il teatro amatoriale è importantissimo perché consente l’accesso alla conoscenza del teatro anche in assenza di tempo professionale da dedicargli

Ma la parola amatoriale stessa lo divide dal teatro professionale, quindi io ritengo giusto che cerchi autonomamente le fonti per sostenersi prescindendo da contributi statali o regionali o comunali di qualsiasi tipo.

Quali le nuove sfide di Piero?

Dopo più di cento spettacoli fra tragedie greche -solo Euripide-Ibsen Riduzioni di Kezich per Il fu Mattia Pascal e la Coscienza di Zeno la commissione per Il Romanzo di Ferrara, D’Annunzio e la sua Fiaccola ma soprattutto autori contemporanei da Roland Barthes a Zeller da Bernhard alla Liebrecht e commissioni a Malvaldi, Grasso, Mencarelli Longo Ricci /Forte, Comencini il lungo lavoro con Manfridi e molti altri autori italiani Cavosi, Veltroni, Cirio, Melega, Don Luigi Sturzo, ora sto lavorando per il mio primo Goldoni, La Casa Nova e ho commissionato la traduzione in italiano con inserti in veneto contemporaneo a Paolo Malaguti, un bravissimo scrittore veneto. Proseguirà con la rassegna Lingua Madre la presentazione di nuovi testi inediti di autori italiani e ho commissionato un terzo testo a Giovanni Grasso.

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