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Politica

Imu agricola: Cdm, cambia criteri

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Divina (LN) : il provvedimento arriva dopo  nostre numerose e legittime proteste
imu-agricolturaRoma, 24 gennaio – “ Il Governo nel Consiglio dei Ministri straordinario, dopo infinite nostre proteste, ha risolto il nodo dell’Imu agricola montana fissando nuovi criteri per il pagamento con esenzione totale per 3456 comuni (prima erano 1498) e parziale per 655” è la notizia diffusa in un comunicato da Sergio Divina Lega Nord, vicecapo gruppo al Senato per il Carroccio. Il decreto legge prevede che a decorrere dall’anno in corso, 2015, “l’esenzione dall’imposta municipale propria (Imu) si applica: – ai terreni agricoli, nonché a quelli non coltivati, ubicati nei Comuni classificati come totalmente montani, come riportato dall’elenco dei Comuni italiani predisposto dall’Istat; – ai terreni agricoli, nonché a quelli non coltivati, posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali, di cui all’articolo 1 del decreto legislativo del 29 marzo 2004 n. 99, iscritti nella previdenza agricola, ubicati nei Comuni classificati come parzialmente montani, come riportato dall’elenco dei Comuni italiani predisposto dall’Istat”. Questi criteri si applicano anche all’anno di imposta 2014. “Per l’anno 2014 non è comunque dovuta l’Imu per quei terreni che erano esenti in virtù del decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze, di concerto con i Ministri delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, e dell’Interno, del 28 novembre 2014 e che invece risultano imponibili per effetto dell’applicazione dei criteri sopra elencati. I contribuenti, che non rientrano nei parametri per l’esenzione, verseranno l’imposta entro il 10 febbraio 2015”. “Oltre alla totale incertezza degli introiti per i comuni, – commenta Divina –  il vecchio provvedimento ingenerava la totale dismissione di terreni agricoli da parte di agricoltori non professionali, che oggi invece possono integrare il proprio reddito con un plus derivante dalla coltivazione agricola. A forza di proteste legittime nostre e delle categorie, – conclude il senatore Sergio Divina, –  anche i Ministri Padoan e Martina hanno dovuto prendere atto e rivedere totalmente la materia”.

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