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Il turismo delle radici e i benefici per tutti — The benefits of tourism of the origins

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Tempo di lettura: 10 minuti
di emigrazione e di matrimoni

Il turismo delle radici e i benefici per tutti

Anche se abbiamo già parlato del turismo delle radici inteso  come un fatto di identità e quindi un fatto umano, saremmo sciocchi se non trattassimo i benefici più concreti del progetto annunciato dalla Farnesina perché, se programmato bene, il progetto porterà benefici, sia in Italia che all’estero. Soprattutto perché, inevitabilmente, qualcuno si lamenterà dei costi iniziali invece di pensare che l’arrivo dei nuovi turisti, e non saranno pochi, avrà effetti più che positivi per tutti.

Nell’ultimo articolo abbiamo parlato dellla componente più importante di questo progetto, incoraggiare i futuri turisti in cerca del passato delle loro famiglia in Italia per imparare la nostra lingua, con risultati sia umani che economici.

Ovviamente il primo beneficio sarà di avvicinare i nostri parenti e amici all’estero al loro paese d’origine che è già un fatto importante, anche se alcuni potrebbero pensare che sia solo simbolico,

però, nell’incoraggiare loro a imparare la nostra lingua faremmo un passo importante per espandere il nostro mercato di libri, musica e film in giro per il mondo e non limitato solo all’attuale minoranza nelle nostre comunità all’estero che hanno le capacità linguistiche di poterli comprendere.

E quindi i nostri autori, cantanti, drammaturghi, registi, ecc., avrebbero finalmente un mercato internazionale degno della loro bravura. E possiamo nominare una categoria particolare della nostra musica che ha bisogno di questo riconoscimento, i cantautori che tutti amiamo che non hanno mai avuto l’impatto internazionale che meritano semplicemente perché, con poche eccezioni, come Laura Pausini, Angelo Branduardi e Zucchero, loro cantano solo in italiano e le loro canzoni perdono moltissimo del loro impatto nelle traduzioni.

Aumentare il numero di italofoni nel mondo vorrebbe dire realizzare un mercato internazionale per i nostri editori che si trovano limitati solo al nostro paese come mercato, perché la possibilità non solo di vendere libri è limitata, ma c’è anche poco interesse di lanciare autori nuovi per il basso volume di vendite e quindi possibilità di perdite nel lanciarli…

Come abbiamo scritto nell’articolo precedente, imparando la nostra lingua i futuri turisti delle radici, e dobbiamo sempre ricordarci che sono sempre discendenti di emigrati italiani, scopriranno che il loro Patrimonio Culturale è MOLTO più grande di quel che hanno imparato a scuola all’estero.

Già questo vorrebbe dire cominciare finalmente a fare capire al mondo che gli stereotipi che fin troppo spesso vengono utilizzati verso il nostro paese, partendo dalla tendenza di pensare all’Italia solo per la nostra cucina, oppure pensare che le uniche attrazioni degne da visitare siano Roma, Firenze e Venezia, come abbiamo il vizio di fare nelle nostre promozioni internazionali, non sono una vera dimostrazione del nostro Patrimonio Culturale.

Infatti, esiste un punto debole quando parliamo del nostro paese, in modo particolare tra i nostri politici e addetti ai lavori. Abbiamo sentito dire per anni alla televisione, alla radio e letto nei giornali che “tutto il mondo sa quel che abbiamo…”. Se fosse così tutte le città d’Arte, come minimo, sarebbero piene di turisti internazionali, ma, nei fatti, non è così e basta vedere le statistiche delle visite alle nostre attrazioni principali per averne le prove.

Però, l’arrivo di questi nuovi turisti delle radici in tutto il territorio nazionale, perché ogni nostra regione ha avuto ondate importanti di emigrazione all’estero, vorrà dire che molte zone vedranno l’arrivo di nuovi turisti che scopriranno palazzi, gallerie d’Arte, scavi archeologici, castelli, montagne e ogni tipo di attrazione mai nominati tra quelle note e questo è fondamentale per un motivo molto particolare.

Conosciamo tutti la potenza del passaparola nelle promozioni di qualsiasi prodotto, e non solo con culturale, allora ci vuole poco per capire che i futuri turisti delle radici possono diventare portavoce del nostro paese in tutto il mondo, aprendo nuove zone all’attenzione del pubblico internazionale.

Poi, c’è anche un altro aspetto riguardo questi turisti che non è evidente e che non bisogna sottovalutare. Noi italiani abbiamo la capacità di inventare, di agire che abbiamo messo in mostra in tutto il mondo e questo si estende anche ai figli/discendenti dei nostri emigrati in tutti i continenti. Ma non dobbiamo dimenticare che i nostri parenti e amici sono stati anche esposti a idee nuove che potrebbero portare a nuovi sviluppi in Italia, anche nella cultura e non solo.

E per capire questo basta citare un personaggio importantissimo allo sviluppo di certe sezioni della nostra Cultura in Italia. Un figlio di emigrati italiani nato negli Stati Uniti e tornato in Italia da bambino. E che dopo la Seconda guerra mondiale è tornato negli Stati Uniti per un periodo, per poi tornare nel nostro paese dove ha introdotto idee nuove di intrattenimento, in modo particolare i quiz televisivi, che ancora oggi hanno impatto enorme nel paese.

Questo oriundo si chiamava Mike Bongiorno e sarà interessante vedere da dove verranno gli oriundi che porteranno nuove idee in Italia nel futuro grazie al turismo delle radici…

Allo stesso modo i futuri turisti delle radici scopriranno in Italia prodotti nuovi di ogni genere che porteranno poi nel loro paese di nascita, e questi prodotti non saranno solo alimentari, ma anche industriali, artistici e artigianali.

La creazione di nuovi mercati internazionali per questi prodotti farà da volano non solo a produttori esistenti, ma darà il via ad altri per sviluppare prodotti nuovi che fin ad ora non lo hanno fatto perché con un mercato semplicemente nazionale sarebbe un rischio troppo grosso da intraprendere…

Per chi volesse dire che questo non sia possibile, basta ricordare che in molti casi le società estere che importano nostri prodotti nei loro paesi sono già di origine italiana. Conosciamo imprenditori di origine italiana in Australia che, durante le loro visite in Italia, hanno scoperto prodotti che poi hanno importato in Australia e indubbiamente questo succede in tutto il mondo, come vediamo dalla presenza di Camere di Commercio italiane in ogni continente.

Quindi il turismo delle radici ha la possibilità di dare contributi importanti non solo al nostro paese ma anche alle nostre comunità italiane all’estero.

Inoltre, al ritorno nei loro paesi di residenza i turisti delle radici sapranno finalmente come rispondere ai soliti stereotipi che abbiamo sentito e sentiamo ancora all’estero verso ciascuno di noi. Noi siamo solo il paese di “pasta, pizza e mafia” come abbiamo sentito dire eternamente. Anzi, che NON siamo tutti mafia, come molti all’estero pensano.

Il turismo delle radici farà capire prima ai discendenti dei nostri emigrati, e poi tramite loro anche a tutti nei loro paesi di residenza, che l’Italia ha molte città d’Arte, che la nostra Cultura e Storia sono composte anche da grandissimi  artisti mai nominati all’estero, cantanti e musicisti importantissimi copiati da artisti internazionali senza mai essere nominati, da una gamma di attrazioni di ogni genere, culturale, popolare, sportiva, che nessun paese è in grado di superare e anche di divertimenti su spiagge stupende e gite nelle montagne, oppure la via Francigena che merita una partecipazione almeno alla pari del Camino de Compostela che è ora di moda livello internazionale…

Ma per fare tutto questo dobbiamo non solo programmare bene il turismo delle radici, ma le regioni, province e i comuni, responsabili per realizzare il progetto, devono anche svolgere un ruolo non solo di accoglienza per questi nuovi turisti, non solo di assicurare che le strutture locali siano in grado di ospitarli degnamente ma anche di farli meravigliare perché il nostro paese è veramente pieno di meraviglie, ma troppi nel mondo non lo sanno

E farlo finalmente sapere a tutto il mondo sarà il beneficio più grande.

The benefits of tourism of the origins

Even if we have already spoken about tourism of the origins as a factor of identity, and therefore as a human factor, we would be foolish if we did not deal with the more concrete benefits of the project announced by Italy’s Foreign Ministry because, if it is planned well, the project will bring benefits to both Italy and overseas. Above all because someone will inevitably complain of the initial costs instead of thinking that the arrival of new tourists, and they will not be a few, will have more than positive benefits for everyone.

In the previous article  we spoke about the most important component of this project, encouraging the future tourists looking for their families’ past in Italy to study our language, which would have human and economic benefits.

Obviously, the first benefit would be to bring our relatives and friends overseas closer to their country of origin, which is already an important benefit, even if some would think that this is only symbolic. But in encouraging them to learn our language we would be making a major step forward in expanding the market for our books, music and films around the world and not limited only to the current minority of our overseas communities with the linguistic skills to be able to understand them.

And therefore, our authors, singers, playwrights, movie directors, etc, would finally have an international market worthy of their skills. And we can name a particular category of our music that needs this recognition, our cantautori (singer songwriters) we all love who have never had the international impact they deserve simply because, with a few exceptions such as Laura Pausini, Angelo Branduardi and Zucchero, they sing only in Italian, and their songs lose a lot of their impact in translation.

Increasing the number of Italian speakers in the world would also mean an international market for our publishers who find themselves limited because, having only our country as a market, not only is the possibility of selling books limited, but there is also little interest in launching new authors due to the low volume of sales and therefore the possibility of incurring losses in launching them…

As we wrote in the previous article, in learning our language the future tourists of the origins, which we must always remember are always descendants of Italian migrants, will discover that their Cultural Heritage is MUCH greater than what they learned at school overseas,

This in itself would already mean finally starting to make the world understand that the stereotypes that are used all too often regarding our country, starting with the tendency to think only about our cuisine, or thinking that the only attractions worth visiting are Rome, Florence and Venice, as we have the bad habit of doing in our international promotions, are not a true reflection of our Cultural Heritage.

Indeed, we have a major weakness when we talk about our country, particularly amongst our politicians and the experts. For years we have heard on television, the radio and read in the newspapers that “the whole world knows what we have…”. If this were true all the cities of Art, at least, would be full of international tourists, but in fact this not at all the case and we only have to see the statistics of the visitors to our main attractions to have proof of this.

However, the arrival of these new tourists of the origins in all the national territory, because every region has had major waves of migration overseas, will mean that many areas will see the arrival of new tourists who will discover buildings, art galleries, archaeological sites, castles, mountains and every type of attraction that are never mentioned amongst our attractions and this is essential for a very particular reason.

We all know of the power of word of mouth in the promotion of any product, and not only cultural, so it takes little to understand that the future tourists of the origins would then become spokespersons for our country in all the world, opening new areas to the attention of the international public.

And then there is another aspect of these tourists which is not obvious and must not be underestimated. We Italians have the capacity to invent and to take action as we have shown around the world, and this also extends to the children/descendants of our migrants in all the continents. But we must not forget that our relatives and friends have also been exposed to new ideas that could lead to new developments in Italy, even in our Culture and not only.

And to understand this we only have to mention a very important person in the development of certain sections of our Culture in Italy. A son of Italian migrants born in the United States, he returned to Italy as a child. But after WW2 he went back to the United States for a period and then returned once more to Italy where he introduced new ideas of entertainment into the country, particularly quiz shows on the TV, which still have an enormous impact in our country today.

The name of this oriundo (as descendants of Italian migrants are also called) was Mike Bongiorno and it will be interesting to see from where the oriundi who bring new ideas to Italy due to the tourism of the origins will come from…

In the same way the future tourists of the origins will discover new products of every kind in Italy that they will take back to their countries of birth and these products will not only be food but also industrial artistic and handmade.

The creation of new international markets for these products would act as a stimulus not only for existing producers but also to encourage others to develop other products that up till now have not been produced because with a merely national market they would be too big a risk to undertake…

For those who say this is not possible we only have to remember that in many cases the overseas companies which import our products into their countries are already of Italian origin. We know entrepreneurs of Italian origin in Australia who during their visits to Italy have discovered products that they then imported into Australia and undoubtedly this happens around the world, as we see from the presence of Italian Chambers of Commerce in every continent.

Therefore, the tourism of origins has the possibility of making major contributions not only to our country but also to our Italian communities overseas,

Furthermore, on their return to their countries of origin the tourists of the origins will finally know how to answer the usual stereotypes that we have heard and continue to hear overseas towards each one of us. We are not just “pasta, pizza and mafia” as we have always heard. Indeed, we are NOT all mafia, as many people overseas think.

Tourism of the origins will firstly make the descendants of our migrants and then through them also all the others in the countries of residence, understand that Italy has many cities of Art, that our Culture and history is also made up of great artists never mentioned overseas, very important singers and musicians copies by international artists without even being mentioned, by a range of attractions of every kind, cultural, popular and supporting, that no country can surpass and also entertainment from stupendous beaches to mountain excursions, or the Via Francigena that deserves participation at least on a par with the Camino de Compostela that is not an international fad…

But to do all this we must not only plan the tourism of the origins well, the regions, provinces and local councils which are responsible for carrying out the project, must also play a role in welcoming the new tourists and not only ensure that the local structures are able to host them worthily but also to amaze them because our country really is full of wonders, but too many in the world do not know it.

And finally making this known to the whole world will be the greatest benefit.

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