Attualità
Il Progetto MAAT: per città europee più vivibili
Con la sigla MAAT che sta per Mobilizing Youth for Gender Inclusive Cities si intende un lavoro biennale proposto e realizzato dalla prestigiosa università telematica UNINETTUNO affiancata dalla Fondazione Giacomo Brodolini, nell’ambito di un progetto europeo, dedicato a studiare e progettare città più inclusive, sostenibili e rispettose dei generi.
di Antonio Fugazzotto
Giovedì 12 dicembre, alle ore 14.30 presso la Mediateca di UNINETTUNO si svolgerà la conferenza conclusiva del progetto e saranno presentati i risultati degli studi che hanno visto impegnati giovani under 30 di diversi paesi europei partners del progetto:
CIP (Citizens In Power – Cipro), Helixconnect (Romania), PWB (Placemaking Western Balkans – Serbia) e ISQe (Portogallo).
Possono i giovani essere con il loro lavoro e le loro idee veri e propri “agenti del cambiamento” delle città in cui vivono rendendole più inclusive e rispondenti ai reali bisogni di coloro che le abitano in termini di servizi, trasporto, sicurezza, ambiente e rispetto da un punto di vista di genere? Una sfida concreta e significativa da poter estendere alle principali realtà europee.
Questi gli obiettivi del progetto MAAT:
Promuovere politiche urbane inclusive e basate su dati concreti, che rispondano ai bisogni reali della popolazione, con un focus specifico sulle necessità delle donne. Questo approccio favorisce l’intersettorialità nel campo delle politiche di genere.
Sostenere la crescita educativa e personale delle giovani generazioni, incoraggiando loro a pensare in termini globali e ad agire localmente per individuare soluzioni urbane che rispondano alle esigenze delle donne e promuovano l’inclusività.
Favorire la trasformazione digitale e l’innovazione nelle organizzazioni giovanili, supportando la cooperazione internazionale, l’aggiornamento degli operatori e la creatività.
Sensibilizzare i giovani sulle disuguaglianze, da un punto di vista intersezionale e di genere, e sul modo in cui queste sono riflesse o amplificate dalla pianificazione urbana, spingendoli a proporre soluzioni concrete.
Rafforzare la collaborazione tra i partner europei, promuovendo l’internazionalizzazione delle attività e lo scambio di buone pratiche.
La FGB, fondazione Giacomo Brodolini– come dicevamo partner del progetto- gioca un ruolo attivo da oltre quarant’anni nella promozione dello sviluppo economico, la coesione sociale, l’occupazione e l’innovazione fornendo assistenza tecnica e servizi di consulenza, ricerca, analisi di dati aggregati, modelli previsionali, divulgazione e comunicazione, gestione di network, formazione professionale. Inoltre, la Fondazione promuove lo sviluppo locale, urbano e rurale, progettando e gestendo progetti di innovazione sociale acceleratori di impresa e percorsi di incubazione per start-up. Le attività sono portate avanti da un gruppo europeo con competenze trasversali, in collaborazione con istituzioni nazionali ed internazionali, sia pubbliche che private.
“Siamo riusciti a coinvolgere centinaia di giovani e di persone attive nel campo della formazione – ha sottolineato la Prof.ssa Nora Moll coordinatrice del progetto per Uninettuno, raccogliendo idee preziose e stimolando la loro creatività e produttività. Questi esiti così interessanti contiamo siano di stimolo per i cosiddetti “decisori”, affinché il progetto possa proseguire in altre nazioni europee pronte ad accogliere il necessario cambiamento nelle città e nei paesi che potrebbero in futuro essere coinvolti.”
