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Arte & Cultura

Filippo Marangoni e il mondo del fantasy

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Tempo di lettura: 3 minuti

Filippo Marangoni : la mia passione per il fantasy nasce dalla capacità, che hanno i libri appartenenti a questo genere, di far sognare!

Di Francesca Rossetti

Il genere fantasy è uno di quelli che stanno riscuotendo maggior successo fra i lettori ultimamente: ne parliamo con un giovane autore di questo settore, Filippo Marangoni.

Chi è Filippo Marangoni e come nasce la passione per il genere fantasy?

Sono un ragazzo di 17 anni e abito a Cerea, in provincia di Verona. Pratico tennis a livello agonistico e sono un appassionato di trading in criptovalute. Ritengo che la caratteristica che mi contraddistingue meglio sia la perseveranza! Sono un ragazzo con grandi sogni e determinato a realizzarli.
Ad ogni modo: la mia passione per il fantasy nasce dalla capacità, che hanno i libri appartenenti a questo genere, di far sognare! Ho sempre gustato appieno il fatto di sognare e mi sono chiesto come ci si potesse sentire ad essere dall’altra parte, dalla parte di chi fa sognare! Inoltre, crescendo, mi sono reso conto di come il genere fantasy possa essere utilizzato come veicolo di concetti, anche delicati, attraverso una storia, ovvero riuscire ad ammaliare, a far innamorare il lettore di una storia e conseguentemente dei messaggi più o meno celati al suo interno.

Di che cosa parla “Il primo drago” e cosa cerca di comunicare?

Il romanzo tratta di un adolescente, Fin White, diverso da chiunque: i suoi occhi cambiano in base alle emozioni che prova! Questa sua peculiarità è il segno esteriore di un’altra sua identità, che comincia a scoprire il giorno del suo sedicesimo compleanno, quando, all’improvviso, viene catapultato in un mondo magico chiamato Fantasy. I suoi occhi secernono il potere del Primo Drago! Qui ha inizio una nuova vita per Fin: si trova a far fronte a terrificanti verità sulla sua famiglia, che lo portano a compiere un viaggio assieme a Wando, attraverso la Terra di Centro, anni orsono Regno degli Eforoi, verso il Regno dei Draghi, dove sperano di trovare in Lux un alleato per l’incombente guerra. Comincia così un viaggio tra inediti scenari e nuove creature magiche, a detta di Wando, andate dimenticate da noi nemagi!
A questo punto, è bene dire, che vengono trattati, prevalentemente nella parte finale, il tema del sogno, del potere, del futuro, ma soprattutto il romanzo si basa su una metafora: il viaggio, che compie Fin, è in realtà un viaggio di conoscenza di sé, conoscenza delle proprie diversità, viaggio che chiunque prima o poi deve compiere e che, a mio avviso, non è altro che la vita!

Il romanzo nasce prima di andare a scuola, un po’ come Il piccolo scrivano fiorentino…

Sì, assolutamente, il romanzo nasce prima di andare a scuola! L’unico modo era riuscire a ottimizzare tutte le 24 ore!

Così giovane e già appassionato di un settore particolare: quali sono i tuoi autori fantasy preferiti?

I miei punti di riferimento nel mondo fantasy, banalmente, mi verrebbe da dire, sono J. K. Rowling e J.R.R. Tolkien!

Come si conciliano la stesura di un romanzo così bello e gli impegni scolastici? Cosa dicono amici e docenti?

Organizzazione e perseveranza! Quando si sa dove si vuole arrivare basta seguire la strada, e se questa non c’è, la si costruisce! Amici, docenti, alla notizia della pubblicazione sono rimasti sorpresi e direi per un attimo disorientati, cosa che mi ha fatto sorridere: li avevo stupiti!

Prossime presentazioni ed opere

Sicuramente la storia di Fin non termina qui! Ma ora è tempo di presentazioni: mi sto organizzando per realizzarne diverse nelle scuole: ritengo sia il luogo migliore per il romanzo e i temi da esso trattati! Sono aperto anche a richieste da tutta Italia…!

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