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Politica

Europee, Ncd: Gerardo Brusco ‘il sud Italia può ripartire grazie a fiscalità di vantaggio’

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gerardo brusco1Dino Brusco (Ncd):  ‘sgravi contributivi a vantaggio di piccola e media impresa sono volano di sviluppo per il meridione’

Roma, 28 aprile – ‘Per le regioni dell’Italia Meridionale la fiscalità di vantaggio costituisce uno strumento efficacissimo per ridurre il divario che le separa da quelle del Nord e così eliminare lo squilibrio che ne compromette le capacità competitive e di pieno inserimento in Europa’. Ne è convinto Gerardo Brusco, medico endocrinologo di Sapri e candidato al Parlamento Europeo in quota Nuovo Centro Destra per la circoscrizione del Sud Italia ( Calabria, Campania, Basilicata, Puglia, Abruzzo, Molise). La stessa area territoriale dove  in virtù dell’art. 40 del D.L. n. 78 del 2010, le Regioni possono adottare un proprio piano normativo teso a modificare le aliquote Irap fino ad azzerarle e possono disporre esenzioni, detrazioni e deduzioni, a vantaggio delle nuove iniziative produttive. Un decreto legge nato  “in anticipazione del federalismo fiscale ed in considerazione della particolarità della situazione economica del Sud”, nel rispetto della normativa dell’Unione europea e degli orientamenti giurisprudenziali della Corte di giustizia europea, cui si aggiunge l’agevolazione Irap prevista dal successivo D.L. n. 201 del 2011 per l’assunzione di lavoratori di sesso femminile e per quelli di età inferiore ai 35 anni. ‘Ma tali possibilità sono rimaste del tutto inespresse’ – spiega Brusco- ‘e ad oggi nessuna delle Regioni meridionali ha saputo cogliere un’opportunità di sviluppo di aree sottoutilizzate e penalizzate, capace di ottenere la piena valorizzazione delle risorse e delle peculiarità del tessuto economico di questi territori, incentivando potenzialità e punti di forza’. Il risultato è che l’Unione Europea è ancora vista come un limite, preclusivo alle possibilità di operare politiche ed  interventi di sviluppo: è considerata un vincolo anziché un terreno di opportunità. Ma a ben guardare non è affatto così. “Va ribadito che l’Europa, da più di un decennio, nella prospettiva di aumentare la coesione economica e sociale dei suoi membri, si è orientata ad incentivare gli aiuti diretti a favorire lo sviluppo economico delle Regioni ove il tenore di vita sia particolarmente basso, oppure vi siano gravi forme di sottoccupazione (v. art. 87 del Trattato, e il documento della Commissione Europea, orientamenti in materia di aiuti di stato a finalità regionale 2007-2013), con il solo, e ben comprensibile, limite che essi non alterino le condizioni degli scambi all’interno  in misura incompatibile con il comune interesse dell’Unione stessa” ribadisce Dino Brusco. “Il Nuovo Centro Destra va in Europa con il proposito di azzerare gli evidenti divari interpretativi di norme ancorché esistenti ma per nulla utilizzate e comprese”, –  conclude Brusco, – “Mi sono candidato al Parlamento Europeo con il preciso intento di svolgere il ruolo politico di intermediazione tra Istituzioni europee ed Enti locali al fine di rendere effettive e fattive le opportunità offerte in meridione, a cominciare da opportuni piani normativi, che in virtù di un corretto utilizzo delle fiscalità di vantaggio, rimettano in moto l’economia locale. Lo sviluppo nasce solo se accanto all’agire individuale delle singole iniziative imprenditoriali tutti i soggetti istituzionalmente preposti alle azioni di politiche sociali, civili ed economiche affiancano in maniera sinergica l’attività delle imprese. Il meridione del nostro Paese è ricco di idee, fantasia e creatività che vanno però incanalate su giusti binari e su progetti sostenibili”.

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