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Crotone, episodio di violenza tra due giovani. Pestaggio ripreso con un telefonino

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Ripreso con uno smartphone il pestaggio di un adolescente, il filmato fa il giro del web. L’aggressore del coetaneo è figlio del pugile crotonese Tobia Giuseppe Loriga.

Nei giorni scorsi è stato diffuso in rete un video ripreso a Crotone nel quale si vedono due giovani ragazzi litigare violentemente tra di loro. In particolare uno di essi viene ripreso mentre con calci e pugni colpisce l’altro ragazzo inerme a terra, intimandogli di non reagire sennò continuerà a picchiarlo fino ad ucciderlo, mentre il povero malcapitato tenta di coprirsi il volto con le mani.

Altri ragazzi riprendono la macabra scena che si tinge del color rosso del sangue della vittima, che inorridito non reagisce più.

Alcune grida di altri coetanei suggeriscono l’utilizzo di alcune mattonelle per continuare a colpire il ragazzo, e negli occhi del ragazzino è palese la paura di morire, quando viene colpito da più testate violente restando visibilmente stordito.

I poliziotti della squadra mobile della Questura hanno in breve tempo identificato aggressori e complici protagonisti della vicenda, avvenuta a Crotone nello scorso mese di dicembre in un magazzino abbandonato della città a quanto pare per futili motivi, i partecipanti sono tutti minorenni.

Non si sa ancora quali sono i motivi della lite, ma si conosce il nome dell’aggressore che riempie di botte l’altro ragazzo nel video. Si tratta del figlio del pugile crotonese Tobia Giuseppe Loriga.

Per questo la Procura della Repubblica di Crotone ha trasmesso gli atti alla Procura per i minori di Catanzaro che sta valutando le responsabilità di ognuno dei protagonisti e le relative ipotesi di reato. “Quanto accaduto – si legge in una nota della Questura di Crotone – deve essere sicuramente stigmatizzato e pertanto si invita la cittadinanza a denunciare alle forze di polizia eventuali analoghe situazioni, al fine di prevenire il compimento di gesti emulativi”.

La Crotone degli adulti dovrebbe dimostrare in modo chiaro e tangibile che è contro la violenza, contro il bullismo. Un gesto concreto verso chi è vittima di pestaggi brutali è il minimo. Anche perché quando un minore si macchia di episodi di grave violenza i veri responsabili sono gli adulti, siamo noi che non sappiamo infondere i giusti messaggi e la morale, siamo sempre noi gli adulti che diamo l’esempio e dobbiamo preservare e riempire di contenuti il futuro dei nostri figli.

Qui di seguito il messaggio su FB del campione di pugilato Tobia Giuseppe Loriga in risposta a quanti lo hanno attaccato dopo l’episodio di violenza perpetrato dal figlio ai danni di un coetaneo. E anche se Facebook è una sorta di Agorà anche del mondo degli adulti, forse qualcosa di più poteva essere fatto per essere esempio costruttivo e non solo…’personaggi in cerca d’autore’!

Non posso che condannare, come padre, come atleta e come cittadino, il gesto fatto da mio figlio, divenuto in queste ore di dominio pubblico. Occorre però effettuare, sin da subito, alcune importanti precisazioni. Preliminarmente, i fatti sono stati commessi nel mese di dicembre, prima della celebrazione del Natale. Preso coscienza dei fatti – come mia abitudine e costume – ho incontrato immediatamente i genitori del ragazzo dove, a colloquio, alla presenza anche di Pierfrancesco, abbiamo voluto capire cosa fosse successo. Sempre in quella occasione, poi – come mia abitudine e costume – ho chiesto scusa al ragazzo ed alla famiglia. Sempre durante il privato colloquio, i ragazzi,oltre a chiarirsi e stringersi la mano in segno di pace, non riferivano di quanto si vede nel video, da me appreso, con forte rammarico, solo in queste ore. Ulteriore colloquio privato poi è stato tenuto, nuovamente con i genitori del minore, alla presenza delle Forze dell’Ordine DA ME PERSONALMENTE PORTATE! Anche in quella occasione ho chiesto umilmente scusa, l’ho invitato a venire in palestra gratuitamente – con la felicità e complicità del padre che mi rassicurava che lo avrebbe portato lui personalmente – e per sempre, nonostante porto ancora in cuore il rammarico e la delusione per quanto accaduto. E’ inutile dire che con il padre del ragazzo ci siamo pacificamente chiariti. Ancora, sempre successivamente al predetto incontro, il ragazzo commentava alcuni miei post con dei cuori. Ora, chi ha imparato a conoscermi, sia come uomo che come atleta, sa quanto sia contrario alla violenza, in qualsiasi forma essa si presenti. Chi mi conosce sa bene che insegno ai miei allievi la non violenza ed anzi, utilizzare la nobile arte fuori dalla palestra – qualunque sia il motivo – vuol dire essere immediatamente espulsi. Cresco ed accudisco i miei allievi come figli, cercando di non far loro compiere gli stessi miei errori commessi in gioventù. Sfido qualsiasi padre a dire diversamente. Chi non ha mai commesso errori in gioventù? E chi vorrebbe che i figli commettano gli stessi errori dei padri? Sono però rammaricato anche per le aspre e gratuite critiche che mi vengono mosse come padre e genitore. Ho dato a Pier tutta l’educazione possibile. Gli ho dato i migliori consigli che un padre possa dare. Gli ho insegnato che si è forti se si è buoni nell’animo e non violento nella mani. Ma a quanto pare l’opinione pubblica dimentica come alle volte sia difficile essere genitore ma si vuole, a tutti costi, colpevolizzare, puntare il dito e denigrare. Lo ripeto, più volte sono stato a colloquio con la famiglia del ragazzo e con lo stesso ragazzo e, per quanto nelle mie facoltà, ho fatto ciò che potevo fare. Mi spiace leggere commenti ed incitamenti a chiedere pubblicamente scusa – come se l’averlo fatto in privata sede e non averlo reso pubblico non abbia la stessa valenza. Sono stato messo in queste ore alla gogna perchè sarei “un genitore che insegna la violenza”. AVETE OGGETTIVATO UNA IMMAGINE DISTORTA DELLA MIA PERSONA, FORSE COMPRENSIBILE COME ATLETA, MA NON COME PADRE E PER QUESTO NON ACCETTO DA NESSUNO CRITICHE ASSOLUTAMENTE GRATUITE E FUORI LUOGO. Per il resto, aspettiamo che la Magistratura faccia il suo corso. Come disse Gesù, chi è senza peccato scagli la prima pietra.

Tobia Giuseppe Loriga

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