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Italia

Che fine hanno fatto i Templari?

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Scomunicati e privati di ogni bene da Papa Clemente V,  oggi collaborano con il Pontefice e le autorità della Chiesa come Associazione Templari Cattolici d’Italia, prestando servizio di volontariato nella diffusione della fede e nel recupero di antichi edifici sacri abbandonati. Conservata la gerarchia interna.

 

di Luca Rinaldi

Sono passati pochi giorni dall’anniversario della promulgazione da parte di papa Clemente V della bolla papale “Vox in excelso”, il 22 marzo 1312. Con essa, il papa soppresse e scomunicò irrevocabilmente i Poveri compagni d’armi di Cristo e del tempio di Salomone, l’Ordine religioso cavalleresco cristiano medievale attivo dal 1119 e noto ai più come Cavalieri Templari.

 

Monaci e cavalieri cattolici, uomini di fede e combattenti, i Templari seguivano la regola di San Bernardo di Chiaravalle.  I cavalieri  erano laici, ma vincolati ai voti di Castità, obbedienza e povertà, cosa, quest’ultima, che permise ai Templari di accumulare immense ricchezze, in parte utilizzate per la costruzione di oltre 9mila tra chiese e palazzi.Veneravano la Sacra Sindone, l’effige di Gesù impressa nel suo lenzuolo mortuario, e si adoperavano per proteggere il Santo Sepolcro, sua tomba, e i pellegrini diretti ai luoghi santi presenti in Palestina.

 

Cinema e letteratura ne hanno tratteggiato i più disparati caratteri, dalla sgangherata “Armata Brancaleone”, capolavoro del cinema italiano, fino ai millenari protettori del Santo Graal, coppa in cui bevve Cristo durante l’ultima cena, nel film di Steven Spielberg “Indiana Jones e l’Ultima Crociata” o nel best seller “Il Codice da Vinci” dello scrittore americano Dan Brown. In ogni caso, ciò che accomuna i fatti reali e le finzioni cinematografiche e letterarie sembrerebbe essere l’ormai definitiva sparizione dell’Ordine dalle cronache del pianeta.

 

Ma chi è convinto di ciò dovrà ricredersi, perché i Templari marciano e lottano ancora oggi attraverso le strade della penisola italiana, testimoniando la fede in Cristo e trasmettendo gli antichi valori cavallereschi della preghiera e del sacrificio.

 

In rispetto alla bolla papale che li ha ufficialmente soppressi, essi non si fanno più chiamare Poveri compagni d’armi di Cristo e del Tempio di Salomone, ma oggi sono noti con il nome di Templari Cattolici d’Italia. Differente per molti versi, ma simile in tanti altri, questa evoluzione tutta italiana ispirata all’antico Ordine Templare si è costituita oggi come un’associazione privata, non più monastica, di circa 1300 uomini e donne in tutta Italia, i quali hanno deciso di giungere a Cristo seguendo la strada dell’azione cavalleresca, così come indicato da San Bernardo di Chiaravalle. I Templari Cattolici d’Italia sono animati dalla volontà di schierarsi sempre e comunque al fianco della Santa Romana Chiesa e del Pontefice, riconosciuto come guida suprema, portando avanti la Tradizione attraverso la preghiera comune, i ritiri spirituali, la meditazione e la promozione e la salvaguardia della Fede Cattolica, oltre che con studi storici di ricerca della verità e delle radici della cristianità.

 

Tradizione e modernità quindi, unite in un’associazione di fedeli che, pur laica, è strutturata internamente su ispirazione dell’antico Ordine monastico con titoli, simboli e denominazioni religiose (quali priore, frà, novizio). Proprio dalle consuetudini dell’Ordine cavalleresco del passato, infatti, i Templari Cattolici d’Italia traggono costumi, disciplina, gerarchia e spiritualità.

La gerarchia interna degli uomini Templari Cattolici  è la seguente: Novizi, Scudieri (Armiger), Cavalieri  di Grazia (Miles Gratiae), Cavalieri di Giustizia((Eques Iustitiae).

Le donne dei Cattolici Templari sono divise in: Dame Novizie, Dame di Grazia (Domina Gratiae), Damedi Giustizia (Domina Justitiae).

Oltre ai titoli gli odierni Templari hanno conservato le vesti del passato:il mantello bianco degli antichi Cavalieri del Tempio è quello concesso dal Pontefice Onorio II nel 1288 ad Hugone de’ Pagani, con il fregio di una Croce Patente ricamata di rosso all’altezza della spalla sinistra. Dal livello gerarchico interno di Cavaliere, il mantello si porta sopra una cotta bianca con croce patente rossa sul petto, stretta alla vita da un cinturone di cuoio.

Per le Dame: mantello nero con cappuccio, sciarpa bianca annodata al collo, losanga rossa; colori rigorosamente bianco e nero.

 

L’antica vocazione a difesa dei luoghi sacri e del Santo Sepolcro, oggi si concretizza nella lotta al satanismo e soprattutto in opere di tutela e riapertura di numerose chiese abbandonate o profanate, che tornano così ad essere punti di riferimento spirituali  per le comunità.

 

 

Assistere ad una processione dei Templari Cattolici d’Italia è un’esperienza imperdibile, che ci riporta letteralmente indietro nel tempo, grazie proprio alle pittoresche usanze ispirate al passato, a partire dalle tuniche e dai mantelli bianchi indossati dagli uomini, recanti sul petto la croce rossa “patente” (colui che patisce, cioè Cristo) tipica dei Templari e dai lunghi abiti neri indossati dalle donne, le quali sono particolarmente attive nell’assistenza, nella beneficenza e nelle opere di pietà verso i bambini, gli anziani e gli infermi.

 

Siamo ben lungi dunque da ciò che il termine Templare scatena oggi nell’immaginario collettivo: poteri occulti che manovrano la politica internazionale, logge massoniche secolari, sette dagli strani rituali. Dicerie che, negli anni, sono state alimentate da cinema e letteratura da scaffale, ma che, come visto, mal rappresentano la realtà dei fatti.

 

La riprova dell’attuale funzione spirituale e sociale di questi nuovi Templari, è rappresentata dalla collaborazione reciproca tra Santa Sede e Templari Cattolici d’Italia e della volontà dei questi di essere riammessi una volta per tutte nella Chiesa cattolica, la quale oggi permette già loro di operare in libertà in numerose diocesi, appoggiandone l’operato e, in definitiva, riconoscendoli almeno ufficiosamente come parte integrante di sé.

 

 

 

 

 

 

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