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Cinema & Teatro

Calabria. “Fortunata di Dio. La storia di Natuzza Evolo” esclusa dal Calabria Film Commission.

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Il progetto, pur avendo superato i requisiti previsti dal bando, viene escluso dai contributi.

Natuzza Evolo non ha certo bisogno di presentazioni, ma per chi ancora non la conoscesse ci sentiamo in dovere di scrivere brevemente di chi durante la sua vita fu sempre “serva di Dio” ancor prima che fosse avviato il suo processo di beatificazione. 

Fortunata Evolo, detta Natuzza, nata a Paravati il 23 agosto 1924 è morta il 1 novembre 2009. Molti libri ed articoli sono stati scritti su questa umile e semplice donna che condivideva, proprio nel periodo quaresimale, le stimmate di Cristo. Ricerche ed analisi effettuate da illustri specialisti hanno riconosciuto l’ impossibilità di dare al fenomeno motivi naturali, così come al dono della bilocazione da lei posseduto. Pur non possedendo scolarizzazione ha parlato in svariate lingue con interlocutori che da ogni parte del mondo si recavano nel piccolissimo paese per ricevere consiglio e rassicurazione. 

La cerimonia di avvio della beatificazione della mistica di Paravati Natuzza Evolo si è svolta il 6 aprile del 2019 nella Cattedrale di Mileto presieduta da Luigi Renzo, vescovo di Mileto- Nicotera-Tropea ed a partire da quella data la mistica è divenuta, per la Chiesa “serva di Dio’. I cenacoli di preghiera che si sono costituiti intorno a lei ed alla sua memoria contano più di cinquantamila persone. 

Alla mistica calabrese sono attribuiti già diversi miracoli e tra coloro che le si sono rivolti ricevendo in dono la vita, nel senso reale del termine, oltre al direttore del nostro giornale  anche Ruggero Pegna, storico promoter calabrese e socio fondatore di Assomusica a cui si devono i più grandi eventi musicali, televisivi e internazionali realizzati in Calabria, tra cui anche la Notte degli Angeli realizzata a Paravati per Natuzza Evolo trasmessa in tutto il mondo da Rai International, che ha pensato ad uno splendido progetto che potesse raccontarla insieme ad un team di notevolissimo spessore. 

Pensato e scritto, infatti, con Francesco Perri, direttore del Conservatorio di Cosenza, autore dell’Opera su San Francesco di Paola, affidato alla regia di una figura geniale come Andrea Ortis, regista della straordinaria Divina Commedia, di cui sta girando un film per la Rai, con la co-produzione della Mic di Lara Carissima, avrebbe richiesto un finanziamento di appena duecentomilaeuro. Due le ore del film che avrebbe raccontato, oltre all’esperienza diretta dello stesso Pegna che fu ispirato a scrivere il romanzo “Miracolo d’amore”, quella delle moltissime persone che “Mamma Natuzza” ha aiutato.  

Pegna ci esprime la propria amarezza per il mancato contributo al film “Fortunata di Dio, La storia di Natuzza Evolo” da parte della Calabria Film Commission, dopo che il suo progetto  aveva superato la verifica dei requisiti, e fa un punto sulla situazione regionale del comparto Cultura e Spettacolo.  

“Ho appreso con rammarico l’esclusione del progetto del film “Fortunata di Dio – La storia di Natuzza Evolo” dalla terna di film finanziati da un bando della Calabria Film Commission, dopo che lo stesso era entrato tra gli otto selezionati per il rispetto dei requisiti richiesti.

Il dispiacere dipende, innanzitutto, dal fatto che non è un progetto commerciale ma nasce, come sanno molti, dalla mia devozione per mamma Natuzza, che ho conosciuto sin da bambino e a cui ho attribuito il ‘miracolo’ della mia guarigione da una leucemia mortale, predicendo finanche l’esistenza dell’unica donatrice al mondo compatibile con il mio midollo. E sono anche tante le storie di cui sono stato testimone.  Per chiarezza, preciso che il contributo richiesto era di soli duecentomila euro per un film di due ore, importo irrisorio al cospetto dei quasi due milioni spesi dalla Regione per i quattro minuti di un noto spot, realizzato peraltro senza bando. Evito ulteriori commenti nel merito, perché ogni persona con un. Minimo di intelligenza  può trarne autonomamente le dovute conclusioni. 

Questo ennesimo episodio, sicuramente dovuto alla cecità di  chi ha sostituito i vertici calabresi della Film Commission con una figura sicuramente di prestigio in campo giornalistico e dell’audiovisivo come Giovanni Minoli, ma che sin da subito ha dimostrato di non conoscere la realtà di questa regione, mi offre l’occasione per un giudizio complessivo, ad oggi estremamente negativo sull’operato dell’’Amministrazione Regionale in campo culturale. Infatti, oltre allo spot di Muccino, fuori quantomeno da ogni criterio di analisi costi/prodotto, e al commissariamento della Film Commission, abbiamo assistito a situazioni inspiegabili, a cominciare dalla cancellazione della Legge Regionale n.13 per la parte storicamente riservata allo spettacolo finalizzato alla promozione turistica, principale risorsa per tanti operatori calabresi. Ufficialmente, ciò avrebbe dovuto consentire di mettere da parte due milioni di euro che, però, non si sa dove siano finiti.

Per i “Grandi Eventi Storicizzati” è stato emanato a luglio un bando da trecentomila euro a festival che avrebbe dovuto proseguire quelli degli anni precedenti, consolidando i principali eventi calabresi, ma della graduatoria prevista per fine agosto, ad oggi, non se ne sa nulla, se non che sia stata sostituita la Commissione esaminatrice per irregolarità da loro stessi denunciate, bando che la Presidente aveva deciso di seguire personalmente, togliendolo dalle competenze dell’allora assessore Spirlì, a cui erano state lasciate briciole per gestire tutto l’Assessorato alla Cultura.

Quest’ultima decisione di dividere Cultura, Spettacolo e Grandi Eventi, nel concreto togliendo risorse alla Cultura, aveva altresì prodotto, oltre a confusione, l’impossibilità di dare seguito a molti festival regionali, venendo a mancare il finanziamento di centodiecimila euro a base di tutti i precedenti bandi per eventi storicizzati del suo Assessorato. Ad oggi, mancando un coordinamento e le risorse, molti festival rischiano di sparire.  Infine, oltre all’elemosina di mille euro per professionisti dello spettacolo e nonostante milioni di euro non spesi, non si è pensato di dare alcun ristoro regionale a tutte le imprese che producono e organizzano gli eventi, veri motori di tutta la complessa filiera e di un vasto indotto. Come già fatto sia da operatore, sia da rappresentante di Assomusica, insieme ad altri esponenti calabresi delle massime istituzioni di categoria, rinnovo l’appello al presidente Spirlì di aprire un tavolo urgente su questi temi, perché, come ha finanche ribadito il Presidente Draghi, la Cultura e lo Spettacolo sono tra le prime vittime della pandemia e rappresentano l’anima e la storia del nostro Paese. Non è possibile abbandonare a se stessi quegli operatori della Cultura che, storicamente, hanno consentito e consentono alla Calabria, almeno in questo comparto, di essere competitiva a livello nazionale e internazionale.”.

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