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Italia

Da Bologna a Firenze lungo la Valle del Reno

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L’iniziativa proposta da FIAB per il 28 e 29 maggio nell’area appenninica tosco-emiliana avrà come obiettivo, oltre a testare alcuni parte dell’itinerario, anche quello di mettere a confronto soggetti diversi,  dagli amministratori locali e regionali agli operatori turistici, dagli esperti della FIAB ai parlamentari.
di Adelfia Franchi
ciclopista-verona-firenzeRoma, 4 Maggio – La ciclovia Verona-Firenze è uno dei 4 progetti che sono stati beneficiati di uno specifico finanziamento da parte del nostro Parlamento. E’ il risultato di mesi di lavoro di alcune realtà locali della FIAB, in primis le associazioni di Modena e Bologna congiuntamente al Circuito Città d’Arte della pianura Padana (si veda ad es. qui) Tuttavia il lavoro parte da molto lontano. La tratta in questione, della lunghezza di oltre 400 km, è inserita ormai da molti anni nel più ampio progetto di FIAB della Ciclopista del Sole, all’interno della rete Bicitalia ed EuroVelo, e proposto a più riprese ai vari Governi che si sono succeduti, senza purtroppo sortire grandi effetti, almeno dal lato pratico. Nel frattempo la prima tratta, dal Brennero a Verona e Lago di Garda, pur in assenza di una regia nazionale e con denominazioni anche diverse tra loro, è stata già completata e il proseguimento verso Firenze rappresenta una grande opportunità per pensare in grande e traguardare in tempi anche brevi l’obiettivo della capitale. Certo la CPS prevede di raccordare in bici tutto lo stivale tuttavia la parte a sud di Roma è solo in questi mesi che ci si sta ragionando. Tornando alla Verona-Firenze la filosofia che sottende tutto il progetto è quella della cucitura dell’esistente attraverso interventi a basso costo in grado di mettere a sistema l’intero percorso in tempi relativamente brevi. Il tracciato è già costellato infatti di numerose ciclabili in sede propria realizzate negli scorsi anni, quello che mancava era un disegno d’insieme che facesse percepire l’unitarietà di territorio dal punto di vista della mobilità dolce. L’iniziativa proposta da FIAB per il 28 e 29 maggio nell’area appenninica tosco-emiliana e alla quale hanno già aderito molte associazioni locali, avrà come obiettivo, oltre a testare alcuni parte dell’itinerario, anche quello di mettere a confronto soggetti diversi, dagli amministratori locali e regionali agli operatori turistici, dagli esperti della FIAB ai parlamentari, per pensare assieme ad un futuro diverso per questi territori. In attesa del protocollo d’intesa nazionale tra Governo e regioni all’interno del quale la FIAB dovrà avere un ruolo importante.
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