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Argentina. Parliamo con il politico argentino Federico Storani del Presidente Milei – We talked with the Argentine politician Federico Storani about President Milei
Argentina. Parliamo con il politico argentino Federico Storani del Presidente Milei
Di Edda Cinarelli
Federico Storani, più noto come Fredy, integrante de la Unión Cívica Radical, è stato presidente della Federaciòn Universitaria Argentina (FUA), deputato nazionale e ministro agli Interni. È Docente universitario, titolare per concorso di Diritto nell’Universidad Nacional de La Plata, professore di Scienze Politiche, Diritti Politici, presso la stessa Università, una delle più prestigiose dell’Argentina. È un politico molto conosciuto e quasi familiare soprattutto perché faceva parte del governo di Raùl Alfonsin, il primo Presidente (1983 – 1989), eletto dopo la dittatura militare (1976 – 1983). Dal 1983 al 1991, Storani è stato deputato nazionale e dal 1983 al 1989 è stato presidente della Comisión de Relaciones Exteriores y Culto ed ha svolto un ruolo importante nel Tratado Limite (Trattato dei confini) con il Cile.
A differenza di molti paesi del mondo, l’Università in Argentina è pubblica e gratuita ed ha rappresentato in questo paese il nucleo fondamentale della mobilità sociale ascendente.
Con il decreto 879/2024 pubblicato alla mezzanotte del 3 ottobre sulla Gazzetta Ufficiale, poche ore dopo il massiccio corteo degli universitari davanti al palazzo del Congresso dell’Argentina in difesa dell’adeguamento retributivo del personale delle Università pubbliche al caro vita, il Presidente Milei ha posto il veto alla Legge che lo concedeva. È stato il secondo veto del presidente dopo quello messo all’aumento delle pensioni.
Cosa pensa del Veto messo da Milei alla legge per il finanziamento educativo?
Che il veto, nel governo di Javier Milei, sta diventando un metodo di governo antidemocratico, è la sua forma di fare politica. Incominciamo dall’aspetto principale, credo che ci troviamo di fronte più che a uno stato di diritto a uno stato di eccezione
Cosa s’intende per stato di eccezione?
Una situazione politica caratterizzata dall’uso di strumenti giuridici – che chiameremo genericamente misure eccezionali – che consentono ai poteri costituiti di sospendere totalmente o parzialmente lo Stato di diritto in casi considerati di minaccia all’ordine interno. Con la sanzione della Ley Base 28 giugno 2024, sono state delegate funzioni straordinarie all’Esecutivo, cosicché siamo in uno stato di eccezione, anche se è limitato nel tempo, fino a giugno 2025.
Apparentemente questo al Presidente Milei non basta e ricorre sistematicamente al veto delle leggi approvate dal Congresso. Le vieta usano i voti di una minoranza di parlamentari, disposti a cambiare posizione su una legge secondo i vantaggi che Milei gli offre. Un metodo che è diventato una pratica all’ordine del giorno di questo governo, che in campagna prometteva genericamente di combattere le caste. Slogan che è stato usato qui e in vari luoghi del mondo, compresa l’Italia e da molto tempo l’usa VOX in Spagna. In realtà il governo attuale, deteriorando lo stato di diritto e cercando di governare attraverso lo stato di eccezione, si comporta come una casta. Lo fa per imporre un progetto che non è per niente diverso dalle già fallite e vecchie ricette neoliberiste utilizzate più volte in Argentina. L’hanno usate i militari, Menem e Macri.
Se ascoltiamo ad esempio il discorso di Martinez de Hoz del 1976, ministro dell’Economia della dittatura militare, cambiando posizione ad un punto o ad una virgola, si vede che quel discorso è uguale a quello attuale di Milei, a quello che faceva il ministro dell’Economia Cavallo, all’epoca del presidente Menem, e che si ascoltava durante la presidenza di Macri. La ricetta è sempre fallita. Fallire è un verbo che a politici di questo tipo non piace perché cercano di sembrare vincitori e non possono riconoscere le loro disfatte, per loro sbagliare è doloroso e non lo vogliono riconoscere. Dopo tutte queste esperienze frustrate del passato l’unica autocritica che si fanno, è che il loro fallimento era dovuto al fatto che hanno cercato di imporre le trasformazioni, i cambiamenti gradualmente e non all’improvviso.
Per questo ora ci provano in modo brusco e furioso?
Si, con uno shock. Si può dire addirittura che si è formato in pratica un partito conservatore autoritario di destra, dove non c’è solo Milei, c’è il vicepresidente Victoria Villaruel, un settore del peronismo, il menemismo, si sa che Milei ammira Menem, un settore del radicalismo e ovviamente c’è Macri nelle sue più svariate sfumature. La prova più grande di quello che dico lo costituisce l’intervista che Mauricio Macri ha rilasciato al premio Nobel peruviano per la Letteratura Mario Vargas Llosa. Quando lo scrittore gli ha domandato cosa avrebbe fatto se fosse stato di nuovo presidente, lui ha risposto che avrebbe fatto lo stesso ma più velocemente.
Queste affermazioni esprimono un pensiero conservatore di destra, autoritario, che non rispetta lo stato di diritto e, guarda caso, chi le ha pronunciate attualmente fa parte indirettamente di questo governo. La giornalista canadese Naomi Klein ha scritto The Shock Doctrine. The Rise of Disaster Capitalism, un libro del 2007 su come applicare le politiche economiche del premio Nobel Milton Friedman e della Scuola di Economia di Chicago. La giornalista dice che queste teorie economiche possono essere applicate approfittando di uno stato di confusione della società, uno shock causato da un evento devastante, da incapacità politica o cause esterne.
I politici che applicano queste teorie cosa vogliono?
Senza dubbio soldi e aspirano al ridimensionamento della funzione sociale dello Stato, fatto in modo veloce e immediato. Questo governo si è presentato come il governo del cambiamento, parola che si associa ad un’innovazione, ma in questo caso di nuovo non c’è niente. Come abbiamo appena analizzato, il governo adotta ricette già fallite del passato, ripetute, fallite nuovamente. Cambia solo la maniera in cui sono applicate, adesso le trasformazioni si fanno in forma di scossa, brutale e disumana e non c’è nessun cambio positivo.
Ripassiamo
Milei è diventato Presidente il 10 dicembre 2023, il 12 dicembre 2023 ha provocato una svalutazione del 120%, si è trattato in effetti di un netto trasferimento di soldi dai settori del reddito fisso, dei lavoratori dipendenti, degli operai e dei pensionati ai settori alti. Immediatamente il 29 dicembre ha adottato un secondo strumento, un decreto di necessità e urgenza che è ancora in vigenza ed è chiaramente incostituzionale.
E’ il DNU 70/2023 emesso dal presidente Javier Milei (La Libertad Avanza), che modifica, sostituisce o abroga più di 100 leggi o decreti.
Che è incostituzionale, lo affermano anche costituzionalisti che erano pubblicamente a favore di Milei, come Daniel Sabsay.
C’è poi la Ley Base, strettamente legata all’economia, libera i prezzi. Uno degli aspetti più importanti per il governo della Ley Base è che concede al presidente poteri straordinari per un anno, dichiarando “un’emergenza pubblica in materia amministrativa, economica, finanziaria ed energetica”.
Ciò consentirà a Milei di avere fino alla metà del 2025, poteri che normalmente corrispondono al Potere Legislativo, la Ley Base deregolamenta completamente l’economia, ma chi favorisce e chi danneggia? Per darvi un’idea: l’imposta sulla proprietà personale viene praticamente eliminata e scompare. I più ricchi tra i più ricchi del Paese, quelli che stanno in cima della piramide sociale, in pratica non pagano le tasse ma sono state ripristinate le tasse sui redditi, tasse che colpiscono i settori medi e i lavoratori. Si tratta di un modello concentratore di ricchezza, che promuove una forte economia primaria mineraria e che tende alla eliminazione delle piccole e medie imprese argentine, che una volta erano molto dinamiche e generavano vera occupazione. Non tutti hanno perso nel governo di Milei, le 23 principali grandi imprese hanno vinto, producendo meno e vendendo meno hanno guadagnato molto.
Aeropuertos Argentina 2000 di Eurnekian è la società che ha guadagnato di più, in modo esorbitante. È come è possibile che vendendo di meno abbia guadagnato così tanto?
È causa della liquefazione degli stipendi fissi e della speculazione finanziaria che continua ad esistere. L’obiettivo è l’industria estrattiva e la finanza, circa 20 milioni di abitanti restano fuori dal sistema.
Come può succedere?
I grandi gruppi sempre più concentrati di imprese e di denaro, che si dedicano alla speculazione finanziaria sono a conoscenza delle misure che verranno prese e ne traggono rapidamente profitto. Se guardiamo il bilancio di queste società, che si quotano in Borsa, ci rendiamo conto che hanno avuto una crescita straordinaria in profitti vendendo di meno e questa è una contraddizione. Ora l’Argentina si trova in un processo di acuta recessione economica che alcuni addirittura classificano come una depressione economica e in questo contesto com’è possibile che alcune aziende guadagnino tanto. Succede perché è in atto una concentrazione crescente di ricchezza che produce maggiore disuguaglianza.
Pensa che il prossimo anno, quando scadranno alcuni debiti in dollari, ci sarà un default?
Credo che il governo, per la sua posizione ideologica, abbia alleati nel mondo perché l’estrema destra sta crescendo quasi ovunque. Lo si è costato anche nelle ultime elezioni del Parlamento Europeo. C’è stata una reazione con l’istituzione di una cintura difensiva in Francia con il trionfo del Fronte Popolare ma Macron, per non accettare il voto popolare, si è alleato con un conservatore. L’unico paese dove più o meno c’è un certo equilibrio è la Spagna. In Italia governa la destra con Giorgia Meloni, che dice di non essere l’erede del fascismo, ma è autoritaria e lo si nota quando deve risolvere alcuni temi come quello dell’immigrazione.
Il default quindi non ci sarà perché le persone al governo hanno amici internazionali che negozieranno di nuovo il debito. Se Donald Trump a novembre vincerà le elezioni Milei sarà il suo principale punto di riferimento in America Latina.
Cosa pensa della politica estera di questo governo?
La concezione generale della politica estera di questo governo è totalmente anacronistica, vecchia. Lo si è visto dal discorso di Milei a Davos e nelle Nazioni Unite
Durante la campagna elettorale ha detto che molti di noi non si sono accorti che il muro di Berlino è caduto quando in realtà chi crede che il muro non sia caduto è lui. Riproduce la logica del conflitto est-ovest e vuole continuare a mantenerla. In generale, la destra mondiale riproduce questo schema, lo fa in Polonia, in Ungheria, in Austria, l’ha fatto nel Regno Unito Nigel Paul Farage, che è stato uno dei promotori della Brexit. In Europa la destra sta crescendo anche se con tonalità diverse tra paese e paese.
Perché l’estrema destra è cresciuta così tanto?
Forse a causa della frustrazione delle amministrazioni precedenti, amministrazioni inefficienti e non esemplari. La politica si fonda su due pilastri: un pilastro è l’esemplarità, la trasparenza e ci sono stati tanti dubbi su questo aspetto, tante trattative, molta corruzione, ovunque. L’altro pilastro è la mancanza di risposta alle richieste della società. Questi due pilastri non ci sono stati e la situazione di scontentezza ha dato origine ad un discorso massimalista della destra messianica, che punta sull’emozione delle persone le quali frustrate cercano permanentemente nell’altro il nemico o la causa dei propri mali. Ha aperto la strada ad una politica xenofoba, razzista, discriminatoria, che è estesa in vari paesi con caratteristiche diverse.
Un po’ scherzando dico che nella distribuzione della destra abbiamo avuto la parte peggiore.
Perché Milei è il peggior leader della destra?
Perché è il più ignorante, il più presuntuoso, mente sui suoi titoli accademici, plagia i discorsi, almeno Trump difende i lavoratori, della Rust Belt conosciuta anche come Cintura di produzione, che competono con la Repubblica Popolare Cinese nella disputa per l’influenza nel mondo. Trump propone una politica di difesa dei lavoratori statunitensi che potrebbe piacere agli elettori USA per la difesa dei lavoratori statunitensi nella competizione con la Cina. Bolsonaro, in Brasile, fedele al Partito Militare, ha un approccio politico di sviluppo, un orientamento che è stato la caratteristica del militarismo brasiliano per decenni.
Mi pare che il Partito Radicale sia molto diviso, c’è una destra radicale che risponde a Angelici, molto vicino al PRO e a Mauricio Macri. Lousteau e Manes contrari alle misure del governo, poi c’è De Loredo. Così diviso mi pare che il radicalismo non possa essere un avversario valido per il gruppo di Milei
In generale la crisi dei partiti politici è trasversale. Non è diviso solo il radicalismo, lo è anche il peronismo. Gran parte del peronismo è al governo, c’è il menemismo, si sa che Milei ammira Menem, i governatori provinciali come quelli di Tucuman e Catamarca, sono peronisti e gli hanno appena prestato i loro deputati per raggiungere i voti necessari per il veto. È diviso anche lo spettro più progressista del peronismo, perché c’è una lotta aperta tra Kiciloff e Cristina Fernandez Kirchner. Si è formato un partito conservatore di idee con, a parte Milei e Villaruel, Macri, Petri, Bullrich, ecc. ma si è dimostrato che altri settori della politica, più popolari, più democratici, più difensori dei diritti umani, possono avere un punto di convergenza senza perdere la loro identità.
Lei come si definisce?
Dal punto di vista ideologico, sono un socialdemocratico, allo stile di Raul Alfonsin, mi sento un po’ erede del pensiero di Alfonsin. Il radicalismo è un grande partito che ha sempre avuto diverse ali, alcune più moderate, altre più estreme, alcune più conservatrici e Alfonsin era chiaramente più socialista. A livello mondiale i partiti stanno diventando estremisti e questa tendenza si riflette al loro interno, è la crisi di rappresentazione che c’è nel mondo.
We talked with the Argentine politician Federico Storani about President Milei
By Edda Cinarelli
Federico Storani, better known as Fredy, an integral member of the Unión Cívica Radical (Radical Civic Union), he was the President of the Federaciòn Universitaria Argentina (FUA, University Federation of Argentina), national parliamentarian and Interior Minister. He is the Professor of Law, and Professor of Political Science and Political Rights of the Universidad Nacional de La Plata, one of Argentina’s most prestigious universities. He is a very well-known and almost familiar politician, mainly because he was part of the Government of Raul Alfonsin the first President (1983 – 1989) elected after the military dictatorship (1976 – 1983). From 1983 to 1991, Storani was a Member of the Nation’s Chamber of Deputies, and from 1983 to 1989 he was the Chairman of the Commission for Foreign Affairs and Worship, and he played an important role in the Border Treaty with Chile.
Unlike in many countries in the world, Universities in Argentina are public and free, and they have represented the core of upward social mobility in this country.
With Decree 879/2024, published at midnight on October 3 in the Official Gazette, a few hours after the big protest by university students in front Argentina’s Congress Building in defence of the cost of living pay increases for public University staff, President Milei vetoed the Law that granted it. It was the President’s second veto after the one put on the pension increases.
What do you think of Veto Milei’s Veto on the Education Funding Bill?
That, in Javier Milei’s Government, the veto is becoming an undemocratic method of governing, and it is his form of playing politics. Let’s start from the main issue, I believe that rather than rule of law, we are facing a state of exception.
What do you mean by state of exception?
A political situation characterized by the use of legal tools, which we will generically call exceptional measures, they allow those in power to totally or partially suspend the Rule of Law in cases considered a threat to the internal order. With the sanction of the Ley Base 28 junio 2024 (Framework Law of June 28, 2024) extraordinary powers were delegated to the Executive, in this way we are in a state of exception, even if for a limited time, until June 2025.
Apparently, this is not enough for President Milei, and he systematically resorts to vetoing laws approved by Congress. The veto uses the votes of a minority of parliamentarians who are prepared to change their position on a law according to the advantages Milei offers them. A method that has become the practice in the order of the day for this government, during the electoral campaign he generically promised to fight the castes. A slogan that had been used here and there around the world, including Italy, and for a long-time by VOX in Spain. By weakening the rule of Law and trying to govern through the state of exception, the current government behaves like a caste. It does so to impose a plan that is not at all different from those that have already failed, ann old neo-laissez-faire recipes used many times in Argentina. The military, Menem and Macri used them.
For example, if we listen to the 1976 speech by Martinez de Hoz, the Treasurer of the military dictatorship, by changing positions of a full-stop and a comma, you can see that the speech is the same as the current one by President Milei, and the one by the Treasurer Cavallo at the time of President Menem, and the one that was heard during the Presidency of Macri. The recipe has always failed. To fail is a verb that politicians of this type do not like because they try to look like winners and they cannot acknowledge their failures, for them failing is painful, and they do not want to acknowledge this. After all these frustrating experiences of the past the only self-criticism they make is that their failure was due to the fact that they tried to impose the transformations, the changes gradually and not suddenly.
Is this why they are now trying so hard and furiously?
Yes, with a shock. It can even be said that an authoritarian conservative right-wing party has been formed in practice, in which there’s not only Milei, there’s Vice-President Victoria Villaruel, a sector of Peronism, Menism, it’s known that Milei admires Menem, a sector of radicalism, and, obviously, there’s Macri in his various shades. The greatest proof of what I am saying is in the interview that Maurizio Macri gave to Peruvian Nobel Prize winner for Literature, Mario Vargas Llosa. When the writer asked him what he would have done if he were the new president, Macri replied that he would have done the same thing, but faster.
These affirmations express the thoughts of a conservative of right-wing conservative, authoritarian thinking that does not respect the rule of law, and, as it happens, the person who pronounced them is currently an indirect part of this government. Canadian journalist Naomi Klein who wrote the 2007 book “The Shock Doctrine. The Rise of Disaster Capitalism”, on how to apply the economic policies of the Nobel Laureate Milton Friedman and the Chicago School of Economics. The journalist said that these economic theories can be applied by taking advantage of a state of confusion in society, a shock caused by a devastating event, political incapacity, or external causes.
What do the politicians who apply these theories want?
Undoubtedly money and they aspire to the downsizing of the social function of the State, done quickly and immediately. This government presented itself as the government of change, a word that is associated with innovation, but in this case, again there is nothing new. As we have just analysed, the government adopts recipes that have already failed in the past, repeated and failed once again. Only the manner in which they are applied changes, now the transformations are done in the form of a shock, brutal and inhuman, and there’s no positive change.
Let’s go through this again.
Milei became President on December 10, 2023, on December 12, 2023, he caused a devaluation of 120%, this was in effect a net transfer of money from the fixed income, salaried, blue collar, and pensioner sectors to the upper sectors. Immediately, on December 29, he adopted the second tool, a Decree of necessity and urgency that’s still in force and is clearly unconstitutional.
It’s the DNU 70/2’23 issued by President Javier Milei (La Libertad Avanza party), which amends, replaces or repeals more than 100 laws or Decrees.
This is unconstitutional, and even constitutional experts who publicly favour Milei, such as Daniel Sabsay, say this.
Then, the Ley Base, tightly connected to the economy, and freeing prices. One of the most important aspects for the government of the Ley Base is that it gives the president extraordinary powers for one year, declaring, “a public emergency in administrative, economic, financial and energy matters”.
This will allow Milei to have, until mid-2025, powers that normally correspond with Legislative Powers, the Ley Base completely deregulates the economy, but who does it favour and who does it damage? To give you an idea: the fee on personal property tax has been completely eliminated and disappears. The richest of the rich in the Country, the ones at the top of the social pyramid, practically pay no taxes, but income taxes have been restored, taxes that hit the middle and working classes. This is a model for the concentration of wealth that promotes a strong mining, primary economy and tends to the elimination of the Argentina’s small and medium-sized enterprises which were once very dynamic and generated real employment. Not everybody has lost under the Milei government, the 23 main companies have won; by producing less and selling less they have gained a lot.
Ernesto Eurnekian’s Aeropuertos Argentina 2000 is the company that has exorbitantly profited the most. And how is it possible that by selling less it earned so much?
This is caused by the decline of fixed wages and financial speculation that continues to exist. The objective is the mining industry and finance, about twenty million inhabitants remain outside the system.
How can this happen?
The large, increasingly concentrated groups of companies and money that engage in financial speculation are aware of the measures that will be taken, and they quickly take advantage of them. If we look at the balance sheets of these companies, which are listed on the Stock Exchange, we realize that they have had extraordinary growth in profits by selling less, and this is a contradiction. Now Argentina finds itself in a process of acute economic recession that some even classify as an economic depression, and in this context how is it possible that some companies earn so much? It happens because there is a growing concentration of wealth that produces greater inequality.
Do you think that there will be a default next year, when some debts in dollars will be due?
I believe that the government, due to its ideological position, has allies in the world because the far right is growing almost everywhere. This was seen even in the recent elections of the European Parliament. There was a reaction with the institution of a defensive wall in France with the triumph of Popular Front, but Macron, in order not to accept the popular vote, has allied himself with a conservative. The only country where more or less there’s a certain balance is Spain. The right-wing governs in Italy with Meloni, who says she’s not the heir of fascism, but she’s an authoritarian, and this can be seen when she has to resolve certain issues, such as immigration.
So, there will be no default, because the people in the government have international friends who will negotiate the debt once again. If Donald Trump wins in the election in November Milei will be his main point of reference in Latin America.
What do you think of this government’s foreign policy?
The general conception of this government’s foreign policy is totally anachronistic, old. This was evident in Milei’s speech in Davos and in the United Nations.
During the electoral campaign he said that many of us have not noticed that the Berlin Wall has fallen, when, in reality, the one who believes that wall has not fallen is him. He reproduces the logic of the east-west conflict and wants to continue to maintain it. In general, the global right reproduces this pattern, they do this in Poland, Hungary and in Austria, and in the United Kingdom this was done by Nigel Farage, one of the promoters of Brexit. The right is growing in Europe, even if with different tones from country to country.
Why has the extreme right grown so much?
Perhaps the cause of the frustration is the previous administrations, inefficient and not exemplary administrations. Politics is founded on two pillars: one pillar is example, and transparency and there have been so many doubts on this aspect, so many negotiations, a lot of corruption everywhere. The other pillar is the lack of response to society’s demands These two pillars have not been there, and the situation of dissatisfaction gave rise to a maximalist discourse of the messianic right, which focusses on the emotions of the people who, frustrated, permanently look for an enemy in others, or the cause of their problems. This paved the way for xenophobic, racist, discriminatory policies that have spread to various countries with different characteristics.
Somewhat jokingly, I say that, in the distribution of the right, we’ve had the worst part.
Why is Milei the worst leader of the right?
Because he’s the most ignorant, the most conceited, he lies about his academic titles, plagiarises speeches, at least Trump defends the workers on the Rust Belt, also known as the Manufacturing Belt, in competition with the People’s Republic of China as the greatest influence in the world. Trump proposes a policy in defence of the American workers that might please American workers competing with China. Bolsonaro, in Brazil, loyal to the Military Party, has a political approach to development, an orientation that was the hallmark of Brazilian militarism for decades.
It seems to me that the Radical Party is very divided, there’s a radical right that answers to Angelici, very close to the PRO and Mauricio Macri. Lousteau and Manes are against the measures of the government, then there’s De Loredo. Divided in this way, it seems to me that radicalism cannot be a viable opponent to Milei’s group.
Generally, the crises of political parties are transversal. Radicalism is not the only one divided, Peronism is tool. A large part of Peronism is in the government, there’s Menemism, it’s known that Milei admires Menem, the provincial governors like those of Tucuman and Catamarca, are Peronists, and they’ve loaned him their parliamentarians to reach the votes needed for the veto. Even the most progressive spectrum of Peronism is divided, because there’s an open fight between Kiciloff and Cristina Fernandez Kirchner. Apart from Milei and Villaruel, Macri, Petri, Bullrich, etc., a conservative party with ideas has been formed, but it has been shown that other sectors of politics, more popular, more democratic, more defenders of human rights, can have a point of convergence without losing their identity.
How do you define yourself?
From the ideological point of view, I’m a social democrat, in the style of Raul Alfonsin, I feel a little like an heir of Alfonsin’s thoughts. Radicalism is a big party that has always had different wings, some more moderate, others more extreme, some more conservative, and Alfonsin was clearly more socialist. Worldwide, parties are becoming more extremist, and this trend is reflected within them, and the crisis of representation that there is in the world.