Diritti umani
UNICEF: in Sud Sudan, i bambini sempre più a rischio colera
Sono oltre 700 i casi di colera a Juba e Bor
7 luglio 2015 – Secondo l’UNICEF, fino ad ora sono stati registrati oltre 700 casi di colera a Juba e Bor, causando 32 morti – una su cinque era un bambino sotto i cinque anni. L’istruzione gioca un ruolo importante nell’arginare questa epidemia di colera in Sud Sudan, per questo l’UNICEF sta lavorando con i bambini e gli insegnanti in tutto il paese per condividere informazioni su come prevenire un’ulteriore diffusione della malattia.“Il Colera è una malattia mortale che colpisce un gran numero di bambini” ha dichiarato Jonathan Veitch, Rappresentante UNICEF in Sud Sudan. “Uno dei modi più efficaci per rispondere a questa epidemia consiste nel dare ai bambini, nelle scuole, le informazioni e gli strumenti di cui hanno bisogno per proteggere se stessi e le loro famiglie”. In Central Equatoria, dove ha avuto origine l’epidemia, gli studenti e gli insegnanti nelle scuole vicine alla zona più a rischio hanno invitato l’UNICEF a realizzare degli incontri per condividere informazioni sui principali fattori di pericolo. Circa 1.340 studenti e 30 insegnanti hanno già ricevuto informazioni salva vita; l’obiettivo è di raggiungere 150 scuole. L’UNICEF con i suoi partner, compreso l’OMS e Il Ministero della Salute, sta lavorando in tutto il paese perché le scuole siano in prima linea nella risposta. Gli insegnati e gli studenti stanno ricevendo informazioni sulla promozione dell’igiene compresa l’importanza di lavarsi le mani con il sapone e maneggiare il cibo correttamente. Negli Spazi a Misura di Bambino dell’UNICEF, i bambini seguono corsi e sono incoraggiati a diffondere le informazioni che hanno ricevuto tra i propri familiari e nelle comunità, ed è molto importante per il Sud Sudan, paese in cui il 70% degli adulti non sa leggere e scrivere. L’UNICEF e i suoi partner stanno trasmettendo messaggi sulla prevenzione del colera, attraverso 19 stazioni radio, e stanno provvedendo all’affissione di manifesti nelle scuole e in spazi pubblici. Inoltre, l’UNICEF sta rispondendo all’epidemia di colera attraverso il rafforzamento delle strutture sanitarie, la distribuzione di sapone nelle comunità, la realizzazione di campagne di vaccinazione nei centri affollati della Protezione Civile e la condivisione di informazioni tra le comunità vulnerabili sui modi per prevenire la malattia e realizzare una prima valutazione dei sintomi, formando volontari, insegnanti e leader religiosi. Veitch ha anche dichiarato che se l’attuale epidemia si diffonderà oltre i luoghi in cui è stata registrata, in particolar modo nelle aree coinvolte nel conflitto, la mancanza di strutture sanitarie in funzione può causare la perdita di un gran numero di vite. Attualmente 184 strutture sanitarie sono state chiuse o distrutte nelle aree colpite dal conflitto. “E’ una corsa contro il tempo per prevenire la diffusione del colera fino al fiume Nilo, soprattutto durante la stagione delle piogge. La nostra priorità adesso è raggiungere i bambini più vulnerabili che hanno urgente bisogno di acqua potabile e vaccini. L’UNICEF in Sud Sudan ha urgente bisogno di 4,6 milioni di dollari per sostenere la risposta all’emergenza colera per sei mesi.
È possibile sostenere i progetti dell’UNICEF con una donazione tramite:
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