Cinema & Teatro
Todo Modo: Sciascia torna in teatro e riconquista il pubblico di tutte le generazioni

Un successo di critica e di pubblico, anche quello dei più giovani e degli studenti ha accolto la prima Nazionale di Todo Modo, riduzione teatrale firmata da Matteo Collura, dal romanzo di Leonardo Sciascia, con Pino e Quartullo e Isabel Russinova, al teatro Pirandello di Agrigento, dando il via alla tournee della piece, diretta magistralmente da Fabrizio Catalano nipote di Sciascia.
Di Antonio Martinelli Carraresi
Todo Modo in teatro conquista il pubblico di tutte le generazioni, affermando, ancora una volta, la modernità e la grandezza letteraria e umana di Sciascia. Un successo di critica e di pubblico, anche quello dei più giovani e degli studenti ha, infatti, accolto la prima Nazionale di Todo Modo, produzione LAROS di Gino Caudai e riduzione teatrale firmata da Matteo Collura, dal romanzo di Leonardo Sciascia, con Pino e Quartullo e Isabel Russinova, al teatro Pirandello di Agrigento, dando il via alla tournee della piece, diretta magistralmente da Fabrizio Catalano nipote di Sciascia, autore, traduttore, operatore culturale che, instancabilmente continua a valorizzare l’opera del grande scrittore di Racalmuto. Todo Modo denuncia la corruzione del potere e lo stretto legame che intercorre tra mafia, politica e potere economico e la loro determinante influenza sulle scelte che guidano politiche e società. Il titolo si ispira alla citazione di Ignazio di Loyola, fondatore dell’ordine dei gesuiti, “todo modo para buscar la voluntad divina”, cioè “ogni mezzo per cercare a volontà divina” , è tratto dal romanzo di Leonardo Sciascia pubblicato, per la prima volta nel 1974 da Einaudi , tradotto in tante lingue e distribuito in molti paesi, da cui, nel 1976 Elio Petri ha tratto l‘omonimo film con protagonisti Marcello Mastroianni, Gian Maria Volontè e Mariangela Melato. Sciascia, in Todo Modo usa una trama da giallo per raccontare la società e la politica italiana degli anni 70 del scorso secolo, la sua scrittura e il suo pensiero dimostrano , ancora una volta una grande modernità di pensiero, come si è evinto dal successo della piece teatrale appena portata in scena, che vede come protagonisti Pino Quartullo e Isabel Russinova, affiancati da ottimi interpreti della nostra scena teatrale come Roberto Negri, Alessio Caruso, Stefano de Majo, Gionathan Montagna, Riccardo Isgrò e Massimiliano Buzzanca. La suggestiva colonna sonora è composta ad hoc per lo spettacolo da Fabio Lombardi, musicista che da anni collabora con Fabrizio Catalano firmando le musiche delle sue opere.
“Todo modo è uno dei più perturbanti e profetici tra i romanzi di Leonardo Sciascia e si presta ad una trasposizione teatrale ambiziosa e avvolgente dove, restando fedele alla poetica dell’ autore, si ribaltano le regole del poliziesco “ cosi spiega Fabrizio Catalano il suo lavoro e impegno nel portare in scena l’ opera e continua “ Nel giallo tradizionale, infatti il crimine giunge a rompere l’equilibrio di una società perfetta, solo attraverso la scoperta e la punizione del colpevole, la ferita del tessuto sociale si rimargina e tutto torna come se nulla fosse accaduto, nell’ opera di Sciascia, invece la società e tutt’ altro che perfetta e il delitto è come un vaso di Pandora dal quale fuoriesce l’ ingiustizia che permea le nostre società. Il crimine appartiene all’uomo e alla società malata che l’uomo ha creato, perciò spesso è impossibile individuare il colpevole. Simenon diceva che esistono solo vittime e non colpevoli, Sciascia sembra quasi ribaltare questa affermazione, per lui tutti potrebbero essere colpevoli. Nel corso dello spettacolo gli eventi si susseguono a ritmo incalzante quasi come nei romanzi di Agatha Christie, dove i protagonisti sono uomini con idee e visioni del mondo totalmente differenti che si scontrano e si confrontano, dibattendo su cosa è giusto e cosa non lo è, a cosa si deve aspirare e in cosa deve credere un individuo? Tutte domande che ci tormentano e a cui, da millenni noi e i nostri simili cerchiamo, invano una risposta, ma trovare una risposta oggi è più che mai impellente e necessario per evitare il disfacimento e lo sfacelo delle nostre società. Il teatro, espressione fra le più antiche dell’anima umana, nata in caverne rischiarate dal traballante chiarore del fuoco di migliaia di anni fa come fusione di sacro, arte, magia, non può sottrarsi al suo compito, non può non provare a rappresentare il contropotere della verità.
Per me è stato un immenso piacere tornare a incrociare il mio destino con quello di Isabel Russinova, con lei ho lavorato in” Ce ne ricorderemo di questo pianeta”, il docufilm di Salvo Cuccia, menzione speciale al Torino Film Festival, che racconta la vita di Sciascia in un viaggio attraverso i ricordi, i suoi scritti i suoi personaggi e i suoi interventi, in quell’ occasione la Russinova ha interpretato il personaggio femminile in Consiglio d’Egitto. E’ stato importante anche poter contare sulla duttilità di Pino Quartullo e su un cast numeroso e variegato che vede in scena Massimiliano Buzzanca, Gionathan Montagna, Riccardo Isgrò e due raffinati attori con cui lavoro da anni Roberto Negri e Alessio Caruso”. “Interpreto il sostituto procuratore della Repubblica che deve fare luce sugli omicidi, un uomo che si presenta forte, onesto, vincente, sicuro di far crollare tutti ma, di fronte al potere si sbriciola. Detesta i disonesti e vorrebbe arrestarli tutti, ma per fare carriera ha dovuto essere complice dei loro misfatti, un caso esemplare di bipolarismo.” Così Pino Quartullo descrive il suo personaggio, che porta in scena con grande efficacia.
“La differenza tra dire e non dire segna il discrimine tra rivolta e accettazione, dove l’ accettazione diventa solidarietà alle regole di un universo costituzionalmente maschile, vittime e dominatrici e insieme regine dei vecchi focolari domestici”…” le donne sono le vestali di una cultura arcaica e feroce, quanto più rinunciano ad agire sulla scena pubblica tanto più accrescono il loro potere sulla sfera del privato, sulla famiglia, sui figli” così si esprimeva Sciascia sul femminile in un intervista del 1979 , di M . Padovani e il personaggio femminile nella versione teatrale di Todo Modo diretta da Fabrizio Catalano è affidata a Isabel Russinova, attrice ma anche attivista e scrittrice attenta a tematiche sociali, ha accolto con entusiasmo la proposta di animare il femminile della piece “ per me è stata una interessante sfida raccontare il personaggio di Giulia, moglie di un uomo politico potente e corrotto che non ama e non stima ma che, apparentemente rispetta per dovere delle convenzioni, in realtà è capace di manovrare nel silenzio, misteriosa, ambigua, sfuggente diventa archetipo del potere femminile.” Lo spettacolo si avvale anche dell’avvolgente disegno luci di Marcello Mazzocco delle suggestive musiche curate da Fabio Lombardi. Le scene e i costumi sono di Annalisa Di Piero. Todo Modo in tournée toccherà i maggiori circuiti e teatri.