Diritti umani
Tanya Hatsura Yavorska, dissidente bielorussa in Italia per raccontare la sua storia e il suo paese
Tanya Hatsura Yavorska in Italia ha raccontato la sua storia di dissidente bielorussa, profuga ucraina in una serie di incontri, conferenze e interviste.
di Antonio Martinelli Carraresi
Tanya Hatsura Yavorska in Italia ha raccontato la sua storia di dissidente bielorussa, profuga ucraina in una serie di incontri, conferenze e interviste. Tanya è un attivista dei diritti umani, è una giovane donna coraggiosa dallo sguardo chiaro e diretto, è minuta e taciturna, ma sa essere incisiva e potente quando racconta la sua storia e quelle dei tanti attivisti per i diritti umani perseguitati, arrestati, picchiati e detenuti nel suo paese. Dirige l’Associazione Zvyano, organizzazione che difende e assiste le persone in situazione difficili e a cui sono stati violati i diritti, collegata al comitato internazionale di indagini sulla tortura che ha l’obiettivo di raccogliere, verificare e conservare le prove delle torture commesse dal regime bielorusso dal 2020 ad oggi. Il suo lavoro di attivista e cineasta le è costata la libertà, è stata arrestata e condannata nel suo paese, ora vive a Kiev, lontano dalla Bielorussia, uno slide show inchiesta sugli ospedali della capitale Minsk l’ha portata all’ arresto. Tanya, da anni organizzava Watch Docs Belarus, International Film Festival, festival dedicato ai diritti umani, ma è stato sospeso, perché la polizia bielorussa ne ha ordinato la cancellazione, le sue inchieste, i sui approfondimenti e in particolare un reportage sulla condizione degli ospedali le hanno costato l’arresto e l’ espulsione, i medici intervistati nel suo servizio sono stati tutti licenziati. L’ ultima edizione del Festival è datata 2020. L’ European Film Academy si è mobilitato a difesa del suo festival e del suo lavoro, pubblicando una lettera aperta indirizzata alle autorità bielorusse.
Tanya è stata nel nostro paese, grazie all’ impegno di La Rete del Caffe Sospeso, la rete che sostiene gli intellettuali perseguitati, l’ Associazione Cinema e Diritti, e il Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli e la tappa romana l’ha vista presente nella Capitale in due eventi organizzati da TEHR, Thematic Exhibition on human rights, il festival dedicato ai diritti umani diretto da Isabel Russinova artista ed attivista molto attenta a tematiche legate ai diritti. Tanya ha raccontato la sua storia e quella del suo paese e ha presentato alcuni dei suoi film e documentari per così tenere sempre accesa la luce sulla verità nel suo paese, che lei è riuscita a lasciare clandestinamente dopo l’ arresto avvenuto a causa della mostra allestita per denunciare la condizioni della sanità bielorussa al tempo del Covid, anche il marito è stato arrestato, picchiato e obbligato ad abbandonare il lavoro, la sua città e la famiglia in 24 ore con il figlioletto che ha dovuto lasciare la scuola, la casa, tutto. Tanya è riuscita a raggiungerli a Kiev dove vivono i suoceri e ora vive là, nella capitale ucraina minacciata dalla guerra che insanguina quel paese già dal febbraio 2021. “Sono molto grata agli attivisti italiani che hanno permesso la mia visita in Italia, gli italiani sono un popolo per il quale il concetto di solidarietà è molto importante, ho sentito vicinanza e solidarietà per il mio popolo anche perché, in passato gli italiani hanno avuto esperienza di dittatura. Durante i miei incontri, il pubblico si è dimostrato molto empatico e la cosa più piacevole è che quando le nostre posizioni divergevano hanno saputo ascoltare con rispetto. Questo viaggio è importante per me non solo perche posso raccontare della Belarus ma anche imparare molto sull’ Italia” cosi ha commentato Tanya e ha concluso “ Di ritorno a Kiev continuerò a lavorare, sempre in contatto anche con gli attivisti ancora nel mio paese, qualsiasi informazione è soggetta all’ influenza del tempo, i documenti possono perdersi ma i testimoni sono la forza della verità , ci dobbiamo sforzare di documentare il più possibile le storie di diritti umani violati, in modo che nessun crimine rimanga impunito ”.