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Cinema & Teatro

Strepitoso successo al Petrolini di Roma per la replica conclusiva di Nannarella

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Tempo di lettura: 3 minuti

Sold out per Ti racconto Anna mia: l’attrice Katia La Galante è stata perfetta nell’interpretazione di Anna Magnani perché, come lei, “vive ciò che interpreta…”. La regista Mila Moretti, del resto, è garanzia di successo

di Giordana Fauci

Giovedì 25 gennaio, presso lo storico teatro Petrolini di Roma, si è concluso con successo Ti racconto Anna mia, lo spettacolo dedicato alla grande attrice Anna Magnani, di cui nel 2023 è ricorso il cinquantenario della morte.

La regista Mila Moretti ha, perciò, desiderato riadattare il testo Raccontare Nannarella, di cui è stato autore il padre Mario Moretti, noto drammaturgo scomparso oramai da tempo.

Con la sua attenta regia, Mila Moretti ha così fatto emergere Nannarella nelle vesti di donna prima ancora che artista.

…Una donna certamente grandiosa e che non avrebbe non potuto divenire un’attrice altrettanto grande che, non a caso, ha ottenuto il riconoscimento di “prima donna e personalità artistica italiana nel mondo intero…”.

Perché Anna Magnani ha sempre “vissuto ciò che ha interpretato…”: nelle diverse situazioni e nei differenti personaggi rappresentati.

Un’attrice ed una donna straordinaria, dunque, proprio come l’interprete di Ti presento Anna mia: la bravissima Katia la Galante che, evidentemente, condivide in toto ed ha fatto suo il pensiero di Anna.

Perché La Galante non si è limitata ad entrare nel personaggio – certamente alla perfezione – bensì è divenuta il personaggio: non certo imitandolo nella sola camminata ma entrando nella sua mente e nei suoi pensieri, per l’appunto di donna prima ancora che attrice.

Perché La Galante, nella sua interpretazione – in ogni caso, curata nei minimi dettagli –, ha espresso l’umiltà di continuare a sentirsi “attrice di provincia…” proprio come Anna, seppur meritando successo internazionale: quello stesso successo che, invero, ha riscosso giovedì scorso nella Capitale, presso il teatro Petrolini.

Del resto, la regia di Mila Moretti non avrebbe non potuto garantire successo: fin dalla prima rappresentazione, avvenuta lo scorso 15 dicembre presso il teatro Palmaria di La Spezia e, poi, successivamente riproposta nelle due date del 12 e 13 gennaio a Torino, presso il teatro Blu di Buriasco.

Due donne straordinarie sia la regista che l’attrice: due professioniste che, grazie al lavoro scrupoloso eseguito in primis su sé stesse, hanno saputo portare in scena una terza donna altrettanto straordinaria, Nannarella, coi suoi drammi e dolori personali, non limitandosi a rammentarne i soli successi artistici, a tutti fin troppo noti.

Non a caso, per rappresentare cotanti sentimenti, la scena ha avuto un ruolo del tutto secondario: volutamente scarna, con un tavolo, una sedia e pochi altri oggetti.

Perché un idolo non ha bisogno di orpelli e non può essere dimenticato ma solamente rammentato, invero interpretandolo.

E se ad interpretare un idolo è chi vive e pensa come la grande Magnani, il successo è garantito.

…Una grande emozione avere assistito a questo spettacolo.

Per di più al fianco di Mila Moretti e a pochi passi da Katia La Galante: leggere sui loro volti la commozione per i meritati applausi ricevuti e, al contempo, parlare con entrambe, ancora dubbiose al di là dell’evidente successo per “quanto avrebbero potuto fare meglio…” – anche se il meglio era già sotto gli occhi di tutti –, è stato un prezioso insegnamento.

I dubbi, in effetti, colgono solamente i grandi… Per nulla presuntuosi!

Così Mila ha chiesto alla sottoscritta se ritenessi che aveva “ecceduto nell’utilizzo del dialetto romano nei discorsi di Anna…”.

Ma Anna Magnani era romana… Non avrebbe non potuto ricorrere, spesso, all’uso del dialetto…”, le ho risposto così rasserenandola.

…Un dubbio che ha fatto emergere – una volta ancora! –, oltre ad una indiscussa professionalità, la sensibilità di Mila Moretti che, perciò, ha scelto di lavorare con l’attrice Katia La Galante.

Credit photo by Giordana Fauci

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