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Rimosso ‘Via col vento’ dal canale statunitense HBO, colpevole di pregiudizi etnici e razziali

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A seguito delle proteste seguite dall’uccisione di George Floyd da parte della polizia americana lo storico kolossal vincitore di otto premi Oscar viene bandito come film razzista

di Ilaria Carlino

Alla luce degli ultimi avvenimenti e dibattiti dove il razzismo è stato il tema principale, la HBO, un’emittente statunitense ha momentaneamente censurato il film cult “Via col vento” dal suo catalogo in quanto ritenuto “politicamente scorretto”.

La pellicola, capolavoro del 1939 tratto dall’omonimo romanzo di Margaret Mitchel che vanta la bellezza di ben otto premi Oscar, è ambientato nello stato americano della Georgia nel periodo della guerra di secessione; la rimozione dal canale è stata giustificata come un atto antirazziale in quanto una delle co-protagoniste, l’afroamericana Hattie McDaniel, rappresentava nel kolossal una realtà dove le persone di colore erano considerate solo come servitù.

La polemica nasce dal fatto che all’interno della pellicola lo sfruttamento di queste persone non viene evidenziato in modo negativo, ma visto come una realtà normale davvero esistente proprio nel periodo temporale del film. Ma a quanto pare dipinge pregiudizi etnici e razziali ancora attualmente comuni nella società americana. La stessa co- protagonista, detta “mamie” nel suo ruolo di governante della nobile famiglia O’Hara, vinse l’Oscar come miglior attrice non protagonista nel 1940, e a causa delle leggi razziali ancora in vigore all’epoca, durante la premiazione dovette sedersi lontana dai suoi colleghi. Un dibattito che dura da ottant’anni e non trova ancora una soluzione.

A seguito delle proteste seguite dall’uccisione di George Floyd da parte della polizia americana, la pellicola è stata ufficialmente ritirata dalla piattaforma HBO con le accuse che “presenti alcuni pregiudizi etnici e razziali che sfortunatamente sono stati comuni nella società americana”, spiega un portavoce del servizio in streaming. Inoltre pare che a suggerire la rimozione sia stato John Ridley, sceneggiatore del pluripremiato film “12 anni schiavo”, e che il film del 1939 sarà reinserito in catalogo solo dopo aver introdotto una discussione sul contesto storico e una denuncia in materia di razza. “E’ un film che glorifica il Sud ante bellum. E’ un film che, quando non ignora gli orrori della schiavitù, si ferma a perpetuare i più dolorosi stereotipi sulla gente di colore. Mettendo assieme i migliori talenti dell’epoca di Hollywood, romanticizzò una storia mai esistita, dando copertura all’iconografia dell’era delle piantagioni come materia di tradizioni e non di odio”, ha scritto John Ridley sul Los Angeles Times.

Ciononostante, “Via col vento” rimane uno dei film più grandi di tutti i tempi, e all’epoca della prima uscita nelle sale ci furono poche polemiche anche se un organo del Partito Comunista americano lo definì una “insidiosa glorificazione del mercato degli schiavi”.

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