Italiani nel Mondo
Quegli aggettivi misteriosi – Those mysterious adjectives
Quegli aggettivi misteriosi
Conosciamo tutti cosa sono gli aggettivi, quelle parole che descrivono persone e oggetti. Senza di loro non saremmo capaci di capire oppure immaginare qualcosa che ci viene descritto in parole.
Gli aggettivi possono avere fonti inattese e l’italiano ha un numero di aggettivi che hanno origini insolite, da cognomi di famiglie specifiche e per capirle bene bisogna avere un’idea non solo delle origini, ma anche della Storia di queste famiglie.
Ad alcuni potrebbe sembrare un discorso esoterico, però ha anche aspetti pratici perché queste origini rendono più difficile tradurre questi aggettivi in altre lingue, come anche nel senso che le traduzioni perdono parte del carattere del documento originale in italiano.
Allora guardiamo questi aggettivi che inoltre aiutano a capire un periodo importante non solo della Storia d’Italia, ma anche della Cultura del mondo.
Ultra maratona
Come parte dei miei lavori comunitari da quando mi sono trasferito a Faenza faccio parte del “100km del Passatore”, un’ultra maratona tra la mia nuova città di residenza e Firenze. Uno dei compiti di questo lavoro è di tradurre in inglese gli annunci stampa e spesso mi sono trovato in difficoltà con l’usanza del giornalista di utilizzare la frase “città manfreda” al posto del nome Faenza.
Ci sono due problemi con l’uso di questa frase. Il primo ovviamente la traduzione in inglese dove l’aggettivo non esiste, risolto poi da utilizzando il nome ogni volta che la frase viene utilizzata. Il secondo problema è l’estensione di questo fatto, pochi al di fuori di Faenza, persino in Italia, sanno a cosa riferisce la parola.
I Manfredi erano i signori di Faenza e lo stemma attuale della città ha come ispirazione lo stemma di questa famiglia. Ovviamente questo viene insegnato nelle scuole faentine, però pochi altri in Italia, a meno che non abbiano studiato bene la Storia del periodo all’università, conoscono questo capitolo della Storia d’Italia.
Allora, il soggetto dell’articolo è la categoria di aggettivi in italiano che fanno riferimenti alle Signorie che hanno governato molte città d’Italia e in modo particolare quelle città che ora sono chiamate anche le nostre “Città d’Arte”.
L’eccezione
Iniziamo con quella Signoria che senza dubbio ha scritto importanti capitoli della Storia dell’Arte del Mondo e per questo motivo è l’unica Signoria il cui nome è conosciuto a livello internazionale.
Una delle mete più grandi del nostro turismo è la città di Firenze che è stata sotto la guida dei de’ Medici per il periodo più glorioso della sua Arte. Grazie a personaggi come Lorenzo il Magnifico, e non solo, Leonardo, Michelangelo e molti altri grandi artisti hanno potuto produrre opere che sono riconosciute dal pubblico di tutto il mondo.
Per questo motivo l’aggettivo “mediceo” viene utilizzata per descrivere questo periodo e famiglia, come anche la città stessa che oggi è descritta regolarmente in italiano come la “città medicea”.
Ma chi ha fatto la scuola in Italia sa che altre città hanno avuto Signorie importanti, per cui aggettivi legati a queste famiglie sono spesso utilizzati non solo nei libri e nei giornali, ma anche nei programmi televisivi e persino nei telegiornali.
Allora guardiamo queste Signorie e i loro aggettivi.
Le altre città
La prima è Milano che ha avuto varie Signorie, ma due di queste hanno lasciato impronte particolarmente importanti per lo sviluppo della città che ora è anche il capoluogo della Lombardia.
La prima di queste è stata i Visconti e la seconda è quella che molti turisti della città riconoscono dal nome del suo castello, gli Sforza. Quindi in ordine gli aggettivi sono “viscontiniano” e “sforzesco”.
Naturalmente queste due famiglie hanno avuto il controllo di altre città e zone e perciò in molte zone del Nord d’Italia si vedono rocche/castelli e altre strutture definiti “viscontiniani” e “sforzeschi”.
C’è un’altra città della Lombardia poco conosciuta dal pubblico internazionale dove c’è un’opera che si trova in tutti i libri di Storia dell’Arte del mondo, il capolavoro di Andrea Mantegna, “La Camera degli Sposi”, nel Palazzo Ducale di Mantova.
Questa città è stata dominio dei Gonzaga, la Signoria più longeva d’Italia. Questa famiglia ha lasciato un patrimonio culturale enorme e per questo motivo i riferimenti alla città utilizzano l’aggettivo “gonzaghiano”. Uno dei Palazzi stupefacenti di Mantova è Palazzo Té, il luogo dei “divertimenti” degli uomini della famiglia. Gli affreschi stupefacenti furono dipinti da Giuliano Romano come anche la “Sala dei Giganti”, di cui un dettaglio si trova in testa a questo articolo, per cui il palazzo e la città meritano un pubblico internazionale molto più grande.
Se scendiamo poi in Emilia-Romagna e le Marche vediamo altre Signorie che meritano di essere citate con i loro aggettivi.
La prima è Rimini, di solito nominata per le sue spiagge e discoteche. La città è stata sotto i Malatesta e quindi capiamo meglio i nomi del bellissimo “Tempio Malatestiano” a Rimini e la “Biblioteca Malatestiana” a Cesena che apparteneva a quella famiglia.
La città di Imola(BO), ora meglio conosciuta per il suo circuito di corse automobilistiche, non solo ha la sua “Rocca Sforzesca” dal periodo sotto gli Sforza, ma aveva anche la propria Signoria degli Alidosi e perciò esiste l’aggettivo “alidosiano”.
Nelle Marche c’è la bellissima Urbino, sede di Federico da Montefeltro che vi ha costruito il Palazzo Ducale ed è stato anche il mecenate di Piero della Francesca che ha fatto il celebre ritratto di lui e sua moglie Battista Sforza qui sotto. Quindi l’aggettivo legato a questa Signoria è “montefeltrino”.
Nel Veneto troviamo un altro aggettivo che descrive la Signoria di una città importante, Verona. I Della Scala furono i signori della città dal 1277 con Mastino I fino al 1387 quando la città fu catturata dai Carraresi e i Visconti. I componenti della famiglia furono chiamati “scaligeri” e questo è l’aggettivo che viene utilizzato per la città e spesso utilizzato per descrivere la locale squadra di calcio.
Tornando in Emilia-Romagna, c’era un’altra Signoria importante che viene ricordata con un aggettivo, però, paradossalmente, il personaggio più famoso di questa Signoria non porta il nome della famiglia.
Il nome fuori il coro
Ferrara è una delle città d’Italia quasi sconosciute all’estero che fanno capire la grandezza del nostro Patrimonio Culturale. Fu la sede della Signoria dei d’Este per cui oltre 700 anni fa Torquato Tasso scrisse la sua “Gerusalemme Liberata”, uno dei libri fondamentali della letteratura italiana, per lodare le loro imprese.
Il Castello Estense che porta l’aggettivo del loro nome, il Palazzo dei Diamanti, ora la Galleria d’Arte principale della città e il sorprendente Palazzo Schifanoia, l’equivalente di Palazzo Te dei Gonzaga nominato sopra, valgono davvero la pena di essere visitati per bene. Però, la città ha molti ricordi di una donna “famosa” nel mondo per motivi macabri, che ebbe come terzo marito Alfonso I d’Este di Ferrara.
Nel corso dei secoli Lucrezia Borgia è stata “celebre” come una presunta avvelenatrice per conto di suo padre, Papa Alessandro VI, e suo fratello Cesare, ma ora gli storici hanno capito che non ha svolto quel ruolo per loro, ma è stata in ogni caso un pezzo importante dei loro giochi politici. Per questo motivo il suo primo marito, quando lei aveva solo 13 anni, fu Giovanni Sforza, signore del castello di Gradara nelle Marche dove si vede il ritratto di lei in ceramica. Dopo l’annullamento del matrimonio dal Papa, nel 1497 Lucrezia si sposò con Alfonso d’Aragona, il figlio illegittimo di Alfonso I re di Napoli, che morì tre anni dopo all’età di 19 anni (la stessa età di Lucrezia all’epoca), strangolato, secondo quanto si dice, da chi era agli ordini di Cesare Borgia.
Nel febbraio 1502 sposò Alfonso, il figlio di Ercole d’Este, il Duca di Ferrara. Le cronache dimostrano che qui Lucrezia trovò finalmente la pace e felicità che cercava ed è ricordata bene nella città. Ha l’onore d’essere il personaggio più conosciuto della Signoria di Ferrara, ma non con il loro nome.
Queste sono le principali Signorie che hanno scritto interi capitoli della Storia d’Italia e che hanno compiuto imprese più o meno gloriose, ma anche atti sanguinosi per mantenere il loro potere, e tutte queste famiglie hanno lasciato patrimoni artistici e palazzi che tutto il mondo conosce. E oggi sono ricordate da aggettivi che ora sono legati alle città che hanno controllato.
Allora quando i lettori all’estero vedono questi aggettivi devono capire che celano storie affascinanti che vale la pena di scoprire, perché sono parte integrante del nostro Patrimonio Culturale che è il più grande del mondo anche grazie a queste famiglie importanti. E questo Patrimonio appartiene anche a ogni persona in giro per il mondo che è discendente di emigrati italiani e dobbiamo fare di più per fare capire loro che hanno molti motivi d’essere fieri di queste origini che non sempre sono ovvi o conosciuti all’estero.
Those mysterious adjectives
We all know what adjectives are, they are those words that describe people and objects. Without them we would not be able to understand or even imagine something that is described in words.
Adjectives have unexpected sources and Italian has a number of adjectives with unusual origins, from the surnames of specific families, and to understand them well you need to have an idea not only their origins but also the history of these families.
This may seem an esoteric subject to some but it also have practical aspects because these origins make translating these adjectives into other languages harder, as well as in the sense that the translations lose part of the character of the original document in Italian.
So, let us look at these adjectives that also help us to understand a major period not only of Italian history but also of the world’s Culture.
Ultra marathon
As a part of my community work since I moved to Faenza I have been involved in the “100km del Passatore”, an ultra marathon between my new city of residence and Florence. One of the tasks is to translate the press releases into English and I have often found myself in difficulty with one journalist’s habit of using the phrase “città manfreda” (the city of the Manfredi) in place of the name Faenza.
There are two problems with the use of this phrase. Obviously the first is the translation into English where the adjective does not exist, which is then resolved in using the name every time the phrase is used. The second problem is the extension of this fact, few people outside Faenza, even in Italy, know what the name refers to.
The Manfredi were the lords of Faenza and the city’s current coat of arms was inspired by this family’s coat of arms. Obviously this is taught at school in Faenza but, unless they had studied this period well at university, few others in Italy know this chapter of Italy’s history.
So, the subject of this article is the category of adjectives in Italian that refer to the Signorie, the Houses that governed many of Italy’s cities and in particular those cities that are now also called our “Cities of Art”.
The exception
We start with the Signoria that undoubtedly wrote major chapters of the history of the world’s Art and for this reason is the only Signoria whose name is known internationally.
One of the major destinations of our tourism is the city of Florence which was under the leadership of the de Medici family during the most glorious period of her Art. Thanks to people such as Lorenzo the Magnificent, and not only him, Leonardo, Michelangelo and many other great artists were able to produce works that are recognized by the public around the world.
For this reason the adjective “mediceo” (of the Medici) is used to describe this period and family, as well as the city itself that today is often described in Italian as the “città medicea” (city of the Medici).
But anyone who studied in Italy also knows that other cities had their own major Signorie, so adjectives tied to these families are often used not only in books and the newspapers but also in TV programmes and even in the news services.
So let us look at these Signorie and their adjectives.
The other cities
Let us begin with Milan which had a number of Signorie but two of these left major marks on the development of the city that is now the capital of the region of Lombardy.
The first of these is the Visconti family and the second is the one many tourists to the city recognize from the name of its castle, the Sforza family. Therefore, in order the adjectives are “viscontiniano” and “sforzesco”.
Of course these two families controlled other cities and territories and therefore in many areas of the north of Italy you see castles and other structures called “viscontiniani” and “sforzeschi”.
There is another city in Lombardy that is little known to the international public where there is a masterpiece that can be found in all the books of history of the world’s Art, Andrea Mantegna’s masterpiece “La Camera degli Sposi” (The Bridal Chamber) in the Ducal Palace of Mantua.
The city was the domain of the Gonzaga family, Italy’s longest lasting Signoria. This family left an enormous cultural heritage and for this reason the references to the city use the adjective “gonzaghiano”. One of Mantua’s astounding buildings is Palazzo Te, the place where the men of the family had their “entertainment”. The astounding frescoes were painted by Giuliano Romano and the “Sala dei Giganti” (Chamber of the Giants), a detail of which is at the head of the article, is why the building and the city deserve a much bigger international audience.
If we go down to Emilia-Romagna and the Marche regions we see other Signorie that deserve to be mentioned with their adjectives.
The first is Rimini which is usually famous for its beaches and discotheques. The city was under the Malatesta family and therefore we understand better the names of the “Tempio Malatestiano” (Temple of the Malatestas) in Rimini and the “Biblioteca Malaestianana” (the Malatesta Library) in Cesena that was also under the family.
The city of Imola, now better known for its motor racing circuit, not only has its “Rocca Sforzesca” (Castle of the Sforzas) from the period under the Sforza family, but is also had its own Signoria of the Alidosi family and therefore there is the adjective “alidosiano”.
In the Marche there is the beautiful Urbino, the seat of Federico da Montefeltro who built the Ducal Palace and was the patron of Piero della Francesca who painted the famous portrait of him and his wife Battista Sforza below. Therefore the adjective linked to this Signoria is “montefeltrino”.
In the Veneto we find another adjective that describes the Signoria of an important city, Verona. The Della Scala family ruled the city from 1277 with Mastino until 1387 when the city was captured by the Carraresi and the Visconti. The members of the family were called “scaligeri” and this is the adjective used for the city and often used to describe the local football team.
However, going back to Emilia-Romagna there was one Signoria that is remembered with an adjective but, paradoxically, the most famous person in this Signoria did not bear the family’s name.
The misplaced surname
Ferrara is one of Italy’s cities that are almost unknown overseas that make us understand the greatness of our Cultural Heritage. It was the seat of the Signoria of the d’Este family for which over 700 years ago Torquato Tasso wrote “Gerusalemme Liberata” (Jerusalem Delivered), one of the seminal books of Italian literature, to praise their deeds.
The “Castello Estense”, the castle that bears the adjective of their name, the Palazzo dei Diamanti, now the city’s main art gallery and the surprising Palazzo Schifanoia, the equivalent of the Gonzaga’s Palazzo Te mentioned above, are truly worth visiting. However, the city has good memories of the woman who is “famous” around the world for macabre reasons who had Alfonso I d’Este of Ferrara as her third husband.
Over the centuries Lucrezia Borgia was “famous” as an alleged poisoner for her father, Pope Alexander VI, and her brother Cesare, but now historians have understood that she did not play this role for them but was in any case a major piece in their political games. For this reason her first husband, when she was only 13, was Giovanni Sforza, lord of the castle of Gradara in the Marche where her portrait in ceramics can be seen. After the annulment of the marriage by the Pope in 1497 Lucrezia married Alfonso of Aragon, the illegitimate son of the King of Naples, Alfonso I. He died 3 years later at 19 years of age (the same age as Lucrezia), strangled allegedly at the orders of Cesare Borgia.
In February 1502 she married Alfonso, the son of Ercole d’Este, the Duke of Ferrara. The reports of the time show that here she finally found the peace and happiness she looked for and is well remembered in the city. And she has the honour of being the best known person of the Signoria of Ferrara but not with the family’s name.
These are Italy’s major Signorie that wrote whole chapters of Italy’s history and who carried out glorious and not so glorious deeds and also bloody acts to keep their power and all these families left behind artistic heritages and buildings that the entire world knows. And today they are remembered by adjectives that are now tied to the cities they controlled.
So, when readers overseas see these adjectives they must understand that they hide fascinating stories that are worth the effort of discovering because they are an integral part of our Cultural Heritage that is the world’s biggest also thanks to these major families. And this Cultural Heritage also belongs to every person who is a descendant of Italian migrants and we must do more to make them understand that they have many reasons to be proud of these origins that are not always obvious or known overseas.