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Padre Placido Cortese, un nome da ricordare e onorare- Father Placido Cortese, a name to be remembered and honoured

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di emigrazione e di matrimoni

Padre Placido Cortese, un nome da ricordare e onorare

La rivista “Il Messaggero di Sant’Antonio” ha svolto, e svolge ancora, un ruolo importante per i nostri emigrati sparsi per il mondo. E questa rivista è il legame tra il soggetto di questo articolo e gli italiani nel mondo.

La guerra è brutale, come abbiamo descritto nel recente articolo su Ferrara e il destino tragico della sua comunità ebraica durante l’ultimo conflitto mondiale durante la quale i loro cognomi, e alcuni nostri concittadini li hanno traditi.

Però, non dobbiamo mai dimenticare che durante quel periodo buio della nostra Storia c’erano italiani che rischiarono fino alla morte per cercare di proteggere e salvare non solo ebrei, ma anche perseguitati politici, per il semplice fatto di essere nati di altra religione, oppure di osare esercitare il Diritto Universale di esprimere il loro dissenso verso l’orrore che li circondava, e persino soldati alleati fuggiti che rischiavano la fucilazione.

Infatti, in questi giorni a Trieste, Padova e altri luoghi sia la Chiesa Cattolica che le autorità nazionali, stanno ricordano il sacrificio di Padre Placido Cortese, che pagò il prezzo più altro per onorare il voto fatto di aiutare i poveri e chi aveva bisogno di aiuto.

E chi ha bisogno di aiuto più di chi è vittima di discriminazioni e morte, soprattutto in tempo di guerra, e sotto un regime che aveva intenzione di eliminare dalla terra intere sezioni della nostra popolazione in nome di una “purezza razziale” che va contro ogni legge della scienza che conosciamo?

Padre Placido Cortese nacque Niccolò il 7 marzo, 1907 a Cherso (ora Cres) che all’epoca era territorio italiano, ma, a causa della Seconda Guerra Mondiale ora fa parte della Croazia. Un altro segno della crudeltà che va sotto il nome di guerra.

Ma il destino del giovane prete non era di diventare un parroco.

Non entriamo nei dettagli della sua vita, chi voglio saperne di più potrà trovarli tramite il link.

Conosciuto a Padova per la sua volontà di aiutare tutti i bisognosi fu inevitabile che, durante l’occupazione nazista della città, si fosse messo ad aiutare coloro che sfuggivano dalla morte nei lager, e di finire in campi per i prigionieri di guerra. E questo fu riconosciuto dagli Alleati con i due documenti sotto.

Dalla parte degli Stati Uniti, riconoscendo la morte, le autorità militari americane dissero, durante l’aiuto sia ad ebrei che a prigionieri di guerra per fuggire, Padre Placido abbia speso due milioni di lire della Chiesa, una cifra enorme per il periodo. Aggiungendo poi, che se fosse rimasto in vita avrebbe avuto un’onorificenza ufficiale americana.

Da parte inglese, il documento britannico del noto Maresciallo inglese Harold Alexander riconobbe il suo ruolo nel salvare marinai, soldati e avieri del Commonwealth Britannico dalla cattura da parte dei nazisti.

Questi, e altri documenti di autorità straniere, fanno parte delle pratiche verso la santificazioni di Padre Placido Cortese conservata nella Basilica di Sant’Antonio di Padova.

Non sappiamo quanti furono salvati, tra ebrei, fuggiaschi italiani e militari alleati, ma, inevitabilmente, i militari tedeschi, che lo tenevano d’occhio, decisero di sequestrarlo di notte l’8 ottobre, 1943, per consegnarlo alla Gestapo.

Oltre la sicurezza di sapere che fosse sparito, e sicuramente ucciso dai nazisti, per decenni la Chiesa non seppe più niente del suo servitore, ma, come testimoniano i documenti storici sopra, le autorità alleate sapevano già il suo destino.

Non entriamo nei dettagli orrendi del supplizio che Padre Cortese subì. Diciamo solo che con il passare degli anni, e con testimonianze attendibili, come dice la biografia sopra, la Chiesa Cattolica è riuscita a sapere che la sua vita ebbe fine a Trieste il 15 novembre, 1943, un mese e mezzo dopo la sua cattura, come stabilito dal Tribunale di Padova nel 2003.

Ogni altro commento sarebbe superfluo.

Da allora la Chiesa ha onorato il suo devoto servitore, iniziando la procedura per la santificazione come Martire, riconoscendolo come “Venerabile” nel 2021, e ora si attendono altre conferme e sviluppi per poter continuare il suo iter.

E bisogna dire che il suo sacrificio è stato riconosciuto anche dalla Nazione. Nel 2018, per decreto, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, conferì la Medaglia d’Oro al Merito Civile con la seguente Motivazione:

«Direttore del “Messaggero di S. Antonio”, durante la Seconda Guerra Mondiale e nel periodo della Resistenza si prodigò, con straordinario impegno caritatevole e nonostante i notevoli rischi personali, in favore di prigionieri internati in un vicino campo di concentramento, fornendo loro viveri, indumenti e denaro.

Dopo l’8 settembre 1943 entrò a far parte di un gruppo clandestino legato alla Resistenza, riuscendo a far fuggire all’estero numerosi cittadini ebrei e soldati alleati, procurando loro documenti falsi.

Per tale attività nel 1944 fu arrestato e trasferito nel carcere di Trieste, dal quale non fece più ritorno.

Fulgido esempio di alti valori cristiani e di dedizione al servizio della società civile».

1942-1944 – Padova”

Però, belle parole per accompagnare un’onorificenza non bastano, perché troppi nostri eroi sono stati dimenticati nel corso degli anni dopo cerimonie del genere.

Questo è il motivo non solo delle cerimonie in questi giorni in ricordo del Venerabile Padre Placido Cortese, ma anche di articoli come questo perché non bisogna MAI DIMENTICARE.

Abbiamo un obbligo di onorare queste persone che diedero la vita per salvare altri, e dobbiamo farlo sempre. Però esiste anche un secondo passo che molti fanno finta di non capire.

E la lezione di Ferrara raccontata nell’articolo precedente è un passo in quella direzione.

Infatti, abbiamo tutti l’obbligo di ricordare il passato per assicurare che tali sacrifici non siano stati invano, e l’unico modo di farlo è di garantire che la nostra società sia giusta e civile per cui periodi come questi non si ripetano MAI PIÙ!

Father Placido Cortese, a name to be remembered and honoured

The magazine “Il Messaggero di Sant’Antonio” (The Messenger of Saint Anthony) played, and still plays, an important role for our migrants spread around the world. And this magazine is the link between the subject of this article and Italians around the world.

War is brutal as we wrote in the recent article on Ferrara and the tragic fate of its Jewish community in the Second World War, when their surnames, and some of our fellow citizens, betrayed them.

However, we must never forget that in that dark period of our history there were Italians who risked their lives to try and protect and save not only Jews, but also politically persecuted people, simply for being born in another religion, or for daring to exercise their Universal Right to express their dissent towards the horror that surrounded them, and even escaped Allied soldiers who risked being shot.

In fact, in these days in Trieste, Padua and other places, both the Catholic Church and the national authorities, are remembering the sacrifice of Father Placido Cortese, who paid the ultimate price for honouring his vow to help the poor and those in need.

And who looks for help more than those who are subject to discrimination and death, especially in time of war, and under a regime that intended to eliminate entire parts of its population in the name of “racial purity” that goes against every law of science we know?

Father Placido Cortese was born Niccolò on March 7, 1907, in Cherso (now Cres), at the time Italian territory but, due to the World War Two, is now part of Croatia. Another sign of cruelty that goes by the name of war.

But the destiny of the young priest was not to become a parish priest.

We will not enter into the details of his life, who wants to know more will be able to find it through the link .

Known in Padua for his desire to help the needy it was inevitable that, during the Nazi occupation of the city, that he would set out to help those running away from death on the concentration camps and ending up in prisoner of war camps. And this was recognized by the Allies in the two documents below.

On the part of the United States, acknowledging his death, the American authorities said that in helping both Jews and prisoners of war to escape, Father Placido spent two million lire of the Church’s money, a huge figure at the time. Then adding, that is he had survived, he would have been decorated officially by the USA.

On the part of the English, the famous Field Marshall Alexander, acknowledged his role in saving sailors, soldiers and airmen of the British Commonwealth from being captured by the Nazis.

These, and other foreign documents, form part the files for the sanctification of Father Placido Cortese kept in the Basilica of Saint Anthony in Padua .

We do not know how many he saved between Jews, and fleeing Italians and Allied soldiers, but, inevitably, the German military, who were keeping an eye on him, decided to kidnap him on the night of October 8, 1943, to hand him over to the notorious Gestapo.

Beyond the certainty of knowing that he had disappeared, and was certainly killed by the Nazis, for decades the Church knew nothing about its servant, but, as the historical documents above testify, the Allied authorities already knew his fate.

We will not enter into the horrific details of the torture that Father Cortese went through. We only say that with the passing of the years, and with reliable testimonies, as the biography above states, the Catholic Church was able to learn that his life ended in Trieste on November 15, 1924, a month and a half after his capture, as established by the Court in Padua in 2003.

Any further comment would be superfluous.

Since then, the Church has honoured its devoted servant, starting the procedure for sanctification as a Martyr, recognizing him as “Venerable” in 2021, and now they are waiting for further confirmations and developments to continue the process

And it must be said that his sacrifice was also recognized by the Nation. In 2018, by decree the President of the Republic, Sergio Mattarella, awarded the Medaglia d’Oro al Valore Civil (Gold Medal of the Civil Merit, Italy’s highest honour) with the Motivation of:

“Editor in Chief of the “Messaggero di Sant’Antonio”, during the Second World War and the period of Resistance he did his utmost, with extraordinary charitable commitment and despite the considerable personal risks, in favour of prisoners interned in a nearby concentration camp, providing them with food, clothing and money.

After September 8, 1943 (translator’s note: Italy’s withdrawal from its alliance with Hitler’s Germany to side with the Allies) he joined a clandestine group linked to the Resistance, managing to help many Jewish citizens and Allied soldiers flee overseas by providing them with false documents.

For this activity, he was arrested in 1944 and moved to the prison in Trieste, from which he never returned.

A shining example of high Christian values and dedication to the service of civil society”

1942-1944 – Padua”

However, fine words to accompany an honour are not enough, because too many of our heroes have been forgotten over the years after such ceremonies.

This is the reason not only for the ceremonies in these days in memory of the Venerable Father Placido Cortese, but also for articles such as this one, because we must NEVER FORGET.

We have an obligation to honour these people who gave their lives to save others, and we must always do so. However, there is also a second stage that many pretend to not understand.

And the lesson in Ferrara recounted in the previous article is a step in that direction.

Indeed, we all have an obligation to remember the past to ensure that such sacrifices were not in vain, and the only way to do so is to ensure that our society is just and civil so that periods such as this will NEVER be repeated EVER AGAIN…

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