Connect with us

Arte & Cultura

Melbourne, il Co.As.It si prende cura degli italiani immigrati

Published

on

Tempo di lettura: 2 minuti

189 Faraday St - angleGiancarlo Martini Piovani, direttore del Comitato Assistenza Italiani di Melbourne, ripercorre le tappe che hanno portato alla nascita della struttura che si occupa di tutelare gli italiani emigrati negli anni ’50.

Melbourne 11 febbraio – “ Tra i principali compiti del Co.As.It c’è quello di assistenza alla comunità di italiani che sono emigrati in Australia a partire dal secondo dopoguerra” – spiega Giancarlo Martini Piovani, direttore del Comitato Assistenza Italiani di Melbourne, – “ ma da subito, appena nato, il Co.As.It si è anche fatto carico di mantenere viva la cultura e la lingua italiana nelle famiglie italo australiane”.

Quando è nato il Co.As.It?

“ Negli anni successivi alla prima ondata di emigrazione, e precisamente a partire dal 1967, sono nati comitati dovunque era presente una sede consolare. L’aiuto economico per reggere l’attività dei comitati è arrivato prima dal governo italiano e successivamente anche quello australiano si è deciso in tal senso. La comunità italiana in Australia è molto numerosa ed attiva nel lavoro e oggi conta quasi 200mila presenze in tutto il paese per quello che riguarda gli italiani di prima generazione, cioè i nati in Italia”.

Si tratta di persone perfettamente integrate?

“ Decisamente si, anche se nei primi anni si verificava una scollatura tra vecchia generazione, coloro che erano emigrati e mantenevano l’uso dell’italiano o del dialetto in casa, e figli nati in Australia. Per questo motivo si rese necessario l’insegnamento della lingua italiana come seconda dopo l’inglese imparato a scuola, corsi che furono finanziati dal governo italiano e che ancora oggi sono forniti dai nostri comitati, affinchè nessuno si senta estraneo in patria”. “L’italiano,”-  dice Martini Piovani – “non è certo una lingua che può essere usata per chiudere affari, per business, ma resta sempre una lingua culturale, agganciata ad una grande storia, permeata di  arte e creatività che ancora oggi rende l’Italia un importante caposaldo al centro del Mediterraneo.  Il vero motivo per cui la lingua italiana va studiata è da ricercare nelle radici storico- culturali di quel territorio”.

Qual è stata l’evoluzione nel tempo di questi comitati?

“In un primo tempo erano gestiti direttamente sotto l’autorità del console. Successivamente si sono resi autonomi e oggi in parte sono strutturati come delle onlus a tema. A Melbourne ci sono ben 7 centri organizzati come centri diurni che svolgono attività a favore dei circa 70mila anziani tra i 65 ed i 90 anni, nati in Italia, presenti sul territorio. Gli anziani afferenti ai centri sono persone con problemi di salute e le loro attività sono coordinate da Pina Cataldi, che fa parte del Italian Services Institute, anche lei emigrata in Australia a soli 16 anni con tutta la famiglia. Una persona dinamica che svolge la sua attività con grande passione e amore verso i nostri ‘vecchietti’.”

Individui che in ogni caso ricevono anche l’attenta collaborazione del governo australiano: qui dai 65 anni si ha diritto alla pensione sociale anche se non si è mai lavorato fuori casa e per i più bisognosi c’è anche un contributo per il pagamento dell’affitto.

Print Friendly, PDF & Email