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Attualità

L’Occidente che non ricorda e quelle stragi annunciate

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Tragedia di Capodanno a Villa Verucchio a 14 km da Rimini: egiziano di 23 anni, con permesso di soggiorno e protezione internazionale accolta, ferisce con un coltello alcuni passanti e viene fermato dal compiere una strage dal comandante dei carabinieri, che si trova costretto ad ucciderlo e finisce indagato per eccesso di difesa.

Di Grazia Piscopo – Presidente Associazione Horah di Lecce

 

“Uccideteli ovunque li troviate” 2:191.

“Uccidete gli idolatri ovunque li troviate” 9: 5. 

“Combatteteli finché la religione sia tutta per Allah” 2: 191.

È tutto chiaro, la lettura dei fatti è talmente semplice da essere inserita nei libri di testo di scuole elementari. Con una copia del Corano, da cui sono stati estrapolati questi codici, un tale, un certo Abdel Hamid Abdallah, egiziano di 23 anni, con regolare permesso di soggiorno e richiesta di protezione internazionale regolarmente accolta, poco dopo le 22:00, brandendo un coltello, ha dapprima ferito alle spalle un ragazzo di diciott’anni mentre acquistava sigarette a un distributore automatico, poi altre tre persone, due anziani e una ragazza, ed infine alcuni soccorritori e le forze dell’ordine.

A soli 14 km da Rimini, Villa Verucchio, si è consumata l’ennesima tragedia di Capodanno. Intervistati però i parenti dell’egiziano, infarcito di psicofarmaci e di dottrina islamica con il corano in tasca, con aria dolente a mo’ di paternalistico rimprovero, hanno puntato il dito prima sull’atto criminoso dei carabinieri che “potevano solo ferirlo anziché privarlo della vita” e in seguito lo hanno ridefinito in un immacolato profilo di un: “era un bravo ragazzo, era buono e aveva il Corano in tasca perché è il nostro libro sacro che ha lo stesso valore del vostro libro sacro. E’ la nostra religione”.

Un popolo che non ricorda il passato è raro che possa avere un futuro. Il non-futuro è quello verso cui andiamo incontro noi occidentali con legislatura secolare e democratica, conquistata dopo secoli di guerre e inquisizione, se non teniamo conto di alcune verità storiche che esistono con successo, a nostro danno, da ben 1400 anni.

Non esiste il pensiero religioso islamico e né la religione islamica. Il Corano, insieme alla Sira (biografia di Maometto) e agli Hadith (detti e racconti su Maometto), fa parte di una trilogia politica, bellica ed economica, in cui l’unica vera Epifania è costituita dalla dottrina islamica: un diktat di misoginia, tirannia e sottomissione obbligatoria praticata con ogni tipo di mezzo, violento e non violento, sui non credenti attraverso la Sharia.

La Sharia è la codificazione istituzionalizzata, con assoluta assenza di religione, che sottoscrive una legislatura bipolare fra ciò che è vietato per i musulmani, essere nostri amici, e fra ciò che è giusto fare a noi non-credenti, i kafiri, sottometterci cioè all’islam, e se questo non dovesse essere, usare ogni mezzo halal che significa giusto e corretto: Pick-up di New Orleans con 15 morti e 35 feriti, i feriti di Villa Verucchio per arma bianca, i vari furgoncini e macchine lanciati a folle corsa durante i mercatini di Natale falciando a destra e a manca e vari esplosivi fra una città e l’altra.  Non è terrorismo islamico, non sono Lupi solitari, è la normalità islamica, la jihad. Pura e semplice jihad, giusta, doverosa e corretta che promette nel Corano un paradiso serafico con vergini procaci per loro e per noi, ebrei e cristiani, fuoco e fiamme, sangue e follia ingiustificata.

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