Politica
Lettera aperta alla stampa del segretario del PD in Canada, Mario Marra, che segnala spese folli per campagna elettorale
Lettera aperta alla stampa del segretario del PD in Canada, Mario Marra, che segnala spese folli per campagna elettorale
Alcune considerazioni sulla campagna elettorale in corso per le circoscrizioni estero. In Canada, sottolinea Marra, le spese relative alla campagna elettorale dei singoli candidati sono dettate da “The Election Expenses Act”. Come è possibile alla luce di queste regole che un solo candidato organizzi, come riportato dalla stampa, cene sontuose, a Toronto e a Montreal, con addirittura più di 2.000 invitati?
“Caro Direttore,
A seguito di quanto sto assistendo durante la Campagna Elettorale per le Elezioni Politiche 2018 da parte di alcuni Candidati, Le scrivo per avere chiarimenti relativi ai limiti e ai tetti di spesa, relativi alle spese elettorali dei candidati alle prossime Elezioni Politiche in Italia.
In Canada, infatti, per quanto io ne sappia, le regole sono dettate da “The Election Expenses Act” del 1974, laddove è previsto che “i partiti politici e i candidati devono rispettare dei limiti per le somme che possono spendere durante le elezioni. I partiti politici possono spendere 73,5 centesimi per ogni elettore nei distretti in cui sono candidati. Per le loro campagne locali, i candidati possono spendere un importo in base alla popolazione del distretto in cui sono candidati, in genere tre i $75.000 e $115.000.
Se la campagna elettorale dura più di 36 giorni, i limiti per entrambe le parti sono aumentati proporzionalmente.
Gruppi o individui diversi da partiti e candidati politici non possono spendere più di $150.000 per cercare di persuadere gli elettori durante un’elezione, e non più di $3.000 possono essere spesi in un distretto.
Tutti questi limiti alle spese si applicano solo durante il periodo elettorale, cioè dal momento in cui vengono chiamate le elezioni e il giorno delle elezioni”.
In Italia la normativa che regola le spese elettorali dei candidati alla Camera e al Senato è dettata da una serie di disposizioni contenute nelle seguenti leggi: L.515/1993 (che contiene le norme principali), L.195/1974, L.659/1981 e L.441/1982.
“Ciascun candidato alle elezioni alla Camera e al Senato può raccogliere contributi ed effettuare spese per la sua campagna elettorale.
Un candidato, per la sua campagna elettorale, non può spendere, complessivamente, per ciascuna circoscrizione o collegio in cui è candidato, più di 52.000 euro sommati a 0,01 centesimi per ogni cittadino residente nelle circoscrizioni o collegi nei quali si presenta (art.7, c.1, L.515/93).
Sono considerate spese relative alla campagna elettorale (art.11, c. 1 e 2, L.515/93):
* spese per la produzione, acquisto o affitto di materiali e mezzi per la propaganda;
* spese per la distribuzione e diffusione dei materiali e dei mezzi per la propaganda, compresa l’acquisizione di spazi sugli organi di informazione, sulle radio e televisioni private, nei cinema e nei teatri;
* spese relative all’organizzazione di manifestazioni di propaganda, in luoghi pubblici o aperti al pubblico, anche di carattere sociale, culturale e sportivo;
* spese per stampa, distribuzione e raccolta moduli, per autenticazione delle firme e per l’espletamento di ogni altra operazione richiesta dalla legge per la presentazione di liste elettorali;
* spese per il personale utilizzato per ogni prestazione o servizio inerente la campagna elettorale”.
“In caso di sforamento dei limiti previsti per le spese elettorali è prevista una sanzione amministrativa pecuniaria (art.15, L.515/93) non inferiore all’importo eccedente il limite previsto e non superiore al triplo di tale importo.
Per il candidato eletto che abbia sfiorato il limite di spesa per un importo pari al doppio del massimo consentito è prevista anche la decadenza dalla carica”.
Detto questo, e considerati i tetti massimi che nella Circoscrizione Nord e Centro America, è possibile raggiungere, mi sorgono alcuni interrogativi.
Negli ultimi giorni, infatti, leggo di cene sontuose, a Toronto e a Montreal, organizzate da un candidato con addirittura più di 2.000 invitati; e, ancora, sento martellanti spazi radiofonici, televisivi e sulla carta stampata da parte di un unico candidato.
Che fine ha fatto la “par condicio” o “equal time” che dovrebbe esserci tra i candidati?
Questa misura legislativa italiana è volta ad assicurare “parità di condizioni nell’esposizione di opinioni e posizioni politiche nei dibattiti, nelle tavole rotonde, nelle presentazioni in contraddittorio di programmi politici, nei confronti, nelle interviste e in ogni altra trasmissione nella quale assuma carattere rilevante l’esposizione di opinioni e valutazioni politiche”.
Alla fine, caro Direttore, mi chiedo: deve sempre essere tutto una questione di denaro?
In attesa di un cortese riscontro, la ringrazio per la Sua gentile considerazione”.
The open letter to the Press from Mario Marra, Secretary for the PD (Partito Democratico) in Canada, in which he points out the very high amount of money being spent on the election campaign.
Some thoughts on the current election campaign for the overseas constituencies. In Canada, Marra highlighted that the money being spent on the election campaign by single candidates is governed by “The Election Expenses Act”. In the light of these regulations, how is it possible, as reported in the Press, that a single candidate organizes sumptuous dinners in Toronto and Montreal with even more than 2,000 invited guests?
By Gianni Pezzano
“Dear Editor,
Following what I am witnessing during the Election Campaign for the 2018 Italian Political Elections by some candidates, I am writing to you for some explanations regarding the spending limits of the election expenses of the candidates for the Political Elections in Italy.
In fact and as far as I know, in Canada the rules are governed by “The Election Expenses Act” of 1974 in which it is provided that “the political parties and the candidates must respect the limits for the sums that can be spent during elections. The political parties can spend 73.5 cents per voter in the districts in which there are candidates. For their local campaigns, the candidates can spend in general between $75,000.00 and $115,000.00. If the election campaign lasts more than 36 days, the limits for both are increased proportionally.
Groups or individuals other than political parties and candidates cannot spend more than $150,000.00 to try and persuade the voters during an election and no more than $3,000.00 can be spent in one district.
All these spending limits are applicable only during the election period, which is from the moment the election is called to the day of the election”.
In Italy the legislation that governs the electoral expenses of candidates to the Chamber of Deputies and the Senate are dictated by a series of provisions laid out in the following laws: L.515/1993 (which contains the main principles), L.195/1974, L.659/1981 and L.441/1982.
“Each candidate for election to the Chamber and Senate can collect contributions and make expenses during his or her election campaign.
For the election campaign a candidate cannot spend a total, per constituency or college in which he or she is a candidate, greater than 52,000 Euros added to the 0.01 Euro for each citizen resident in the constituency or college in which he or she is a candidate (art.7, c.1, L.515/93).
The following are considered expenses regarding the election campaign (art.11, c. 1 and 2, L.515/93):
* expenses for the production, purchase or hire of material and means for propaganda;
* expenses for the distribution of the material and the means of propaganda, including the purchase of space in the organs of information, on radio and television, in cinemas and theatres;
* expenses regarding the organization of propaganda events, in public places or open to the public, also of a social, cultural and sporting nature;
* expenses for printing, distributing and gathering forms for the authentication of signatures and for completing any other operation required by law for the presentation of the electoral lists;
* expenses for the personnel used for any operation or service related to the election campaign”.
“In the case the limits set for electoral expenses are exceeded a monetary administrative sanction (art.15, L.515/93) no less than the amount exceeding the limit set and no greater than triple the sum is provided for.
For each candidate elected that exceeds the expense limit for a sum equal to double the maximum sum permitted, forfeiture of the office is also provided for”.
Said this and considering the maximum limits in the Northern and Central American Constituency which can be reached, some questions come to mind.
In fact, in recent days I read of sumptuous feasts in Toronto and Montreal organized by a candidate with even more than 2,000 invited guests. In addition, I also there are incessant radio and television spaces and also on the printed Press by a single candidate.
Whatever happened to the “par condicio” or “equal time” clause which should exist between candidates?
This Italian legislative measure is aimed at assuring “equality of conditions in the exposure of political opinions and positions in debates, round tables, the presentation of opposing political agendas, contests, interviews and in any other transmission which assumes the relevant exposure of political opinions and evaluations”.
Finally, dear Editor, I wonder; must everything always be a matter of money?
In expectation of your gracious reply, I thank you for your courteous consideration”.