Attualità
Lascia il posto fisso e rivoluziona il mondo delle zanzariere

Questa è la storia di Sergio Marcantoni, un inventore italiano che esporta il suo prodotto in oltre 50 Paesi, dall’America al Kazakistan.
Fattura oltre 16 milioni di euro e conta con l’indotto quasi 100 dipendenti. La sua rete rivoluzionaria a prova di pallonate è stata testata anche da Bruno Conti
E’ l’oggetto “salvavita” presente in quasi tutte le case degli italiani eppure nessuno sa chi l’ha inventata e qual è la sua storia. Parliamo della Zanzariera. Sembra assurdo ma alla domanda: “chi ha inventato la zanzariera?” non sa rispondere né Wikipedia né la “rete”. Un mistero che nell’eterna lotta fra l’uomo e la zanzara, ha origini millenarie.
Gli uomini, infatti, da sempre hanno cercato di difendersi da questo insetto, (anche contrattaccando), responsabile della malaria che ancora oggi causa 200 milioni di casi all’anno e oltre 500 mila decessi. Per non parlare dell’odierno pericolo Dengue che allerta milioni di persone in tutto il globo.
Ma se non conosciamo il nome del suo inventore, conosciamo quello di chi ha ideato la sua applicazione moderna, ovvero la zanzariera plissettata. Lo sappiamo perché è il frutto di genialità e ingegno tipicamente italiano. Parliamo di Sergio Marcantoni che con la sua rete plissetta (coperta da brevetto), ha rivoluzionato il mercato moderno esportandola in oltre 50 Paesi nel Mondo. Un’invenzione, però, che ha avuto bisogno di quasi 15 anni di lavoro perché credere in un sogno non è mai facile.
Marcantoni aveva un lavoro “fisso” ben retribuito, una moglie, un figlio e un secondo in arrivo. Ma non era felice. Non si sentiva professionalmente appagato. Così, con colpo di follia, si licenzia perché è convinto che da “grande” avrebbe fatto l’inventore. Il suo sogno era creare una zanzariera rivoluzionaria, simile alle tende plissé, ovvero più morbida, con un sistema di aggancio diverso, meno pericolosa ma soprattutto resistentissima (resiste anche alle pallonate dell’ex campione del Mondo, Bruno Conti).
Ma c’era un problema: le comuni reti usate ai tempi per le zanzariere venivano realizzate in materiali come la plastica, il polietilene o il metallo. Materiali poco adatti a resistere al calore generato da una macchina plissettatrice. “Il problema principale con le zanzariere a rullo – racconta Marcantoni – era ed è tuttora, la tensione che viene accumulata nella molla quando vengono aperte o richiuse perché diventano molto pericolose! Così ebbi un’intuizione: ideando qualcosa di analogo alle tende plissé, avrei potuto fare in modo che queste si fermassero a qualunque altezza, senza il rischio di dare vita a una sorta di tagliola. Decisi anche che l’apertura, invece che dall’alto verso il basso, dovesse avvenire lateralmente e in maniera ‘delicata’. Purtroppo però in qualsiasi parte del mondo esponessi il mio progetto, nessuno riusciva a realizzarlo. ‘Quei meccanismi di movimentazione e quella rete plissé, sono una follia’, mi dicevano tutti. Non gliela realizzerà nessuno! E va bene, pensai, allora me la faccio da solo. Comprai una macchina per plissettare la rete e dopo infiniti tentativi ho dato vita quello che avevo sempre visto nella mia mente”. Oggi la sua zanzariera SharkNet che da Monterotondo in provincia di Roma viene venduta in oltre 50 paesi nel mondo, è un altro successo del genio, della caparbietà e dell’imprenditoria italica.
Il loro segreto è aver puntato sull’innovazione, il marketing strategico e una struttura societaria ad assetto familiare.
“L’importante – sottolinea Marcantoni – è tenere sempre presente le reali capacità di ogni persona coinvolta e, non meno importante, chiedere a ogni membro della famiglia che si coinvolge se sia davvero un suo desiderio entrare a far parte dell’azienda. Questi sono i presupposti per poter essere un’azienda che prospera e una famiglia serena. A questo punto, avremo un ambiente di lavoro ottimale, in cui tutti, parenti e non, si sentono una parte fondamentale del tutto, saranno più incentivati a dare il massimo e, in caso di errore, ci si comporterà come una famiglia, cioè ci si aiuta a vicenda e si cercherà di trovarvi il lato positivo”.
Alla SharkNet lavorano 68 dipendenti, a tempo indeterminato, 20 risorse in cooperativa esterna, 8 agenti monomandatari, 10 agenzie/professionisti (venditori plurimandatari). Con un fatturato 2024 intorno ai 18 milioni
Il mercato estero, invece, si aggira sempre tra il 18 e il 20% del fatturato. Circa 2500 clienti attivi nel 2024 (circa 170 dell’estero).