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Cinema & Teatro

La sfida del protolatino di Romulus II e la dolcezza di Mrs Harris alla Festa del Cinema di Roma

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Romulus II Festa del Cinema di Roma
Tempo di lettura: 6 minuti

Secondo appuntamento della diciassettesima Festa del Cinema di Roma all’insegna dei conflitti con i primi due episodi della serie Romulus II, la guerra per Roma di Matteo Rovere. E della bontà d’animo unita alla determinazione della protagonista di Mrs Harris goes to Paris del regista Anthony Fabian.

Ave Roma, Romulus II te salutant! Proprio la seconda serie di Matteo Rovere “Romulus II, la guerra per Roma” per la regia di Matteo Rovere, Michele Alhaique, Enrico Maria Artale, Francesca Mazzoleni ha dato il via alla seconda giornata della diciassettesima edizione della Festa del Cinema di Roma . L’anteprima dei primi due episodi, disponibili in esclusiva il 21 ottobre su Sky e in streaming su Now, riparte dalle conseguenze, che i due fratelli Yemos e Wiros devono affrontare dopo aver fondato Roma, città che intimorisce e al contempo alletta il sovrano dei Sabini, Tito Tazio.

Emanuele Di Stefano nei panni del sovrano Tito Tazio in una scena di Romulus II

Una seconda serie che ha accoglie nel suo cast nuovi attori tra cui Velentina Bellè, Ersilia a capo delle sacerdotesse Sabine; Emanuele Di Stefano che interpreta un intenso Tito Tazio, re dei Sabini; Max Malestra é Sabos, consigliere e braccio destro di Tito; Ludovica Nasti, una delle giovani sacerdotesse Sabine e Giancarlo Commare nei panni di Atys, re di Satricum. Tutte queste personalità insieme a quelle dei veterani del cast hanno regalato al pubblico in sala un’anteprima della visione desueta del mondo arcaico, dove però questa volta le scene di conflitto coesistono con una forte componente emozionale.

Ilia, interpretata da Marianna Fontana in Romulus II

Rimanendo sempre in tema di emozioni e di lotta, in questo caso per i propri sogni, è impossibile non citare la rivelazione di questa seconda giornata di Festa, la vedova di guerra di Mrs Harris goes to Paris film del regista Anthony Fabian (sezione Grand public) e adattamento dell’omonimo romanzo di Paul Gallico. Una donna delle pulizie inglese dall’ironia e dolcezza travolgenti, dopo aver avuto un imprinting con un vestito della maison Dior, decide di acquistarne uno recandosi direttamente a Parigi. Ma si sa, la vita non è  sempre rose e fiori, specie per i sognatori e i generosi d’animo e Mrs Harris lo vivrà sulla propria pelle.

Romulus e la lingua protolatina alla Festa del Cinema di Roma

La serie Romulus II, la guerra per Roma, dopo la prima stagione basata sul rapporto tra Yemos (Andrea Arcangeli) e Wiros (Francesco Di Napoli), rispettivamente principe e schiavo legati da un legame fraterno, si concentra sulle loro battaglie dopo la creazione della nuova patria, Rumia che sorgerà al posto di Velia. Insieme ai due fratelli, Ilia ( Marianna Fontana) e Deftri (Demetra Avincola) e l’intero popolo dei Ruminales, dovranno combattere contro uomini e dei, tra questi Tito Tazio, giovane sovrano dei Sabini dalla personalità ambivalente: psyco sovrano e fanciullo indifeso in preda alle lacrime, quando i due fratelli gli porteranno via le Sabine per vendicare la morte di Deftri.

Andrea Arcangeli, Francesco Di Napoli Napoli ed Emanuele Di Stefano

I Sabini chiedono la restituzione delle sacerdotesse a Yemos e Wiros, a patto che il sovrano dei Sabini porga le sue scuse per la morte di Deftri, il suo rifiuto renderà la guerra inevitabile. A causarla un male misterioso «La grande intuizione – dice Matteo Rovere – che abbiamo avuto è stata quella di capire che l’antagonista di quest’anno non è più la stirpe, la tradizione, il passato; ma lo straniero inteso come ambiguità e mistero». Lo straniero diventa parte della vicenda dei due fratelli insieme alla consapevolezza che all’ordine minacciato dalla crisi, si rimedia con il sangue.

Una serie, che desta curiosità sul futuro re di Roma e che si snoda tra combattimenti e battaglie, riti e maledizioni da seguire con il fiato sospeso, arricchita  da una sceneggiatura scritta in protolatino. «L’obiettivo – dice Matteo Rovere  – era quello di creare un prodotto totalmente immersivo e che restituisce l’esperienza che si vive in sala e ci allontana dal divano di casa e ci porta nelle paludi fredde fatte di immagini e suoni. C’é stato uno studio molto complesso e un grande contributo degli attori».

 

La dolcezza, forza e bontà d’animo di Mrs Harris goes to Paris alla Festa del Cinema

Lesley Manville e Lambert Wilson.
Credit: Dávid Lukács / © 2021 Ada Films Ltd – Harris Squared Kft

La generosità chiama generosità. Questo è  quello che viene in mente ai titoli di coda della commedia drammatica Mrs Harris goes to Paris. Siamo negli anni ‘50 e Mms Harris (Leslie Manville) è una donna delle pulizie sempre pronta a venire in soccorso di chi chiede un suo aiuto o parere. Un giorno, nell’armadio di una cliente vede un vestito Dior da 500 dollari; e da quel momento inizia il suo sogno di possederne uno. Dopo una vittoria al totocalcio, con i risparmi di una vita e con una mano dell’amico Archie (Jason Isaacs) riesce a racimolare la somma e a partire per Parigi.

Ellen Thomas e Jason Isaacs.
Credit: Dávid Lukács / © 2021 Ada Films Ltd – Harris Squared Kft

Arrivata alla maison, decisa ad acquistare un abito trova però un clima poco accogliente: Caludine Corbet (Isabelle Huppert)  si oppone alla vendita di un abito d’alta moda a una donna reputata “invisibile”. Il destino, però, mette di nuovo lo zampino e con l’incontro del marchese de Chassagne (Lambert Wilson), riesce ad assistere a una sfilata della maison. Sceglie un capo che, per dispetto, verrà acquistato da una nobildonna con l’esclusiva. Mrs Harris non si dà  per vinta e acquisterà un altro abito.

Isabelle Huppert.
Credit: Dávid Lukács / © 2021 Ada Films Ltd – Harris Squared Kft

Nella maison incontrerà anche il contabile André Fauvel (Lucas Bravo) e la modella Natasha (Alba Baptista) due giovani intellettuali, che daranno alla donna una mano a realizzare il suo sogno; mentre lei aiuterà i due giovani a esprimere i sentimenti che provano l’uno per l’altra e a risollevare le sorti di una casa di moda al collasso. Una volta raggiunto il sogno di avere un abito Dior, questo va in fumo. Letteralmente! Mrs Harris, presterà il vestito mai indossato a una giovane attrice per cui lavora e le prenderà fuoco addosso a causa di un incidente. La notizia appresa dalla maison suscita una catena di solidarietà tra chi ha conosciuto Mrs Harris e così riuscirà ad avere il primo abito tanto desiderato, mai consegnato alla nobildonna.

Lambert Wilson.
Credit: Dávid Lukács / © 2021 Ada Films Ltd – Harris Squared Kft

Una commedia che fa bene al cuore, all’umore e agli occhi per la bellezza dei 5 capi prestati dalla maison al regista, e che rende lo spettatore tifoso sfegatato di questa donna, che ricuce la sua vita con la stessa cura con cui realizzano il suo abito, sempre in bilico tra una vittoria personale e l’invisibilità, perché parte di una bassa classe sociale. «In Inghilterra – dice il regista Anthony Fabian – siamo ossessionati dalle classi sociali. Mi ha sempre affascinato rendere visibile le persone invisibili nella società e credo che il messaggio del film sia che oggi niente é per sempre e senza ottimismo non si può immaginare un futuro migliore»

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