Attualità
La Russia invia 80mila soldati al confine con l’Europa.La polizia ucraina arresta 20 preti russi
L’Ucraina teme l’invasione dell’armata russa e ha fatto perquisire le case dei parroci russi, accusati di “alimentare l’odio” verso il governo ucraino.
di Vito Nicola Lacerenza
Alcuni giorni fa, militari russi hanno arrestato 24 marinai ucraini accusati di aver “attraversato illegalmente” le acque territoriali russe, passando per lo stretto di Kerch, l’unico accesso al mare di Avoz giungendo dal Mar Nero. Sia il governo ucraino che l’Unione Europea hanno giudicato l’operato dei soldati russi come un’aggressione nei confronti dell’Ucraina che, nel 2014, ha visto l’esercito russo sconfinare nel suo territorio e occupare la regione della Crimea. A quattro anni di distanza da questa invasione, la Russia sembra intenzionata a schiacciare militarmente ed economicamente l’Ucraina. Almeno così è parso alla NATO che, negli ultimi giorni, ha accresciuto la sua presenza militare lungo il confine tra Russia e Europa, dispiegando 12 mila soldati, tra cui ci sono militari USA, Canadesi, Inglesi e Tedeschi.
A questi si aggiungono anche 4.500 militari statunitensi stanziati in Polonia, dove è stato allestito un sofisticato arsenale. «Queste unità armate servono a scoraggiare la Russia dall’aggredire i Paesi vicini- ha detto un ufficiale della NATO- ma questo esiguo numero di truppe non può essere visto come una minaccia dalla Russia», che ha blindato la sua frontiera con l’Europa dispiegando ottantamila soldati dotati di carri armati,con supporto aereo e navale. L’invasione della Crimea ha messo in luce la debolezza militare dell’Ucraina, che, in questi giorni, ha chiesto alla NATO di inviare navi da guerra nel Mar Nero. Sebbene intenzionati ad impedire una nuova offensiva russa nelle nazioni dell’est Europa, i Paesi occidentali vorrebbero evitare un’escalation militare con la Russia; un’impresa impossibile al momento, perché la chiesa ortodossa ucraina ha deciso di staccarsi dalla sua omologa russa, che si è sempre schierata a favore del leader russo Putin. Di questo ne è consapevole anche il presidente ucraino Petro Poroshenko, che ha ordinato alle forze dell’ordine di usare il pugno duro conto i preti russi che operano in Ucraina. Di questi ultimi, 20 sono finiti in carcere con l’accusa di “aver alimentato l’odio contro il governo ucraino”. I religiosi sono stati arrestati durante un blitz effettuato nelle chiese e nelle loro abitazioni private. La Russia ha promesso di ricorrere ad ogni mezzo politico e diplomatico per “difendere gli interessi della chiesa ortodossa russa”.