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Diritti umani

La Guardia Costiera ritrova il relitto carico di migranti affondato pochi giorni fa

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Sono 12 i corpi senza vita del naufragio nella notte tra il 6 e 7 ottobre a largo di Lampedusa, per lo più donne e bambini

Da giorni la Guardia Costiera non si è arresa e con l’aiuto di un robot subacqueo è riuscita, nella giornata di ieri, a ritrovare 12 corpi senza vita del naufragio avvenuto a largo di Lampedusa la notte tra il 6 e 7 ottobre. Tra loro è stata individuata una madre abbracciata al proprio bimbo di pochi mesi, una scena davvero raccapricciante e che urla nel profondo del mare  che finalmente sia trovata una soluzione che metta in sicurezza queste povere vite. Qui di seguito l’annuncio della Guardia Costiera:

“In merito al naufragio avvenuto nella notte tra il 6 e il 7 ottobre a largo di Lampedusa, nella giornata di ieri, 15 ottobre, è stata effettuata un’ulteriore ricognizione nella zona dell’affondamento dell’unità dei migranti in collaborazione con la motonave Galatea dell’Arpa Palermo. L’Unità, dotata di Side Scan Sonar, nel pomeriggio ha individuato una traccia riconducibile al natante affondato su un fondale di 61 mt ad una distanza di circa 300 mt dal punto del naufragio. I successivi rilievi con il ROV (Remotely Operated Underwater Vehicle) dei Nuclei Subacquei della Guardia Costiera hanno confermato il ritrovamento del relitto. Intorno all’unità, adagiata sul fondale, sono stati individuati almeno dodici corpi.

Il numero dei corpi privi di vita, tuttavia, potrà essere accertato solamente a seguito di ulteriori ricognizioni subacquee che verranno effettuate quanto prima dai Nuclei Subacquei della Guardia Costiera, dopo lo svolgimento della necessaria attività preparatoria”.

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