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Politica

IRAN: Scalfarotto, grande potenziale per l’export italiano. Fino a 1,5 miliardi di euro in più rispetto ai livelli attuali entro 5 anni

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Teheran partner strategico per l’Italia

scalfarottoRoma 13 aprile 2016 – “Il sistema Italia nel suo complesso sta investendo nei rapporti con l’Iran come partner economico strategico”. Lo ha dichiarato il Sottosegretario allo Sviluppo Economico Ivan Scalfarotto durante il business forum Italia-Iran che si è svolto oggi a Teheran. “Con la missione di sistema guidata dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi – ha proseguito il Sottosegretario –  abbiamo portato in Iran circa 60 imprese, le associazioni di categoria dell’industria e del credito, le strutture pubbliche di sostegno all’internazionalizzazione e Cassa Depositi e Prestiti che, con Sace e Simest, si sta configurando come quella Export-Import Bank di cui l’Italia è ancora tanto bisogno.” “L’Italia – ha ricordato Scalfarotto – è stata fino a pochi anni fa il  primo partner commerciale dell’Iran, con un interscambio che nel 2011 superava i 7 miliardi. Uno studio commissionato dal Ministero dello Sviluppo Economico ci dice che nel 2020 sarà possibile un recupero della quota italiana al livello medio precedente alle sanzioni, con un incremento di 1,5 miliardi di euro. In particolare il potenziale è di 900 milioni di euro per la Tecnologia (meccanica, elettrotecnica, automotive), 400 milioni di euro per i Beni di consumo del Made in Italy e di più di 200  milioni di euro per le infrastrutture”. “È un traguardo alla nostra portata – ha sottolineato l’esponente del Governo –  e che potremmo addirittura superare, considerate le intese e i 19 MoU sottoscritti nel campo delle infrastrutture, dell’energia, dell’agroindustria e in altri settori.” “La novità più importante di questa missione  – ha concluso  Scalfarotto – è il serrato lavoro fatto dal punto di vista dei rapporti finanziari. Le situazioni di stallo e il blocco dei pagamenti determinati dal regime sanzionatorio si vanno progressivamente risolvendo, garantendo così fino a 4 miliardi di finanziamenti all’export, in una logica di complementarietà con il sistema degli intermediari creditizi. A questo si aggiungono altri quattro miliardi di garanzie Sace che metteranno le imprese nella condizione di programmare i loro investimenti e le loro attività in Iran in un quadro di maggiori certezze. Infine il potenziamento dell’ufficio di Ice a Teheran e la possibile prossima apertura delle sedi di Sace e Simest contribuiranno certamente a favorire questo percorso”.

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