Arte & Cultura
Inaugurazione a Roma presso lo Spazio MatEr, Iside: segni e sogni, mostra personale di Giorgio Piccaia
Venerdì 1 dicembre presso Spazio Mater – Roma, Via Ludovico Muratori 11, ore 18,30. Il progetto espositivo nasce dalla collaborazione tra la galleria MA-EC, Milan Art & Events Center e lo Spazio MatEr Loft Gallery. Saranno esposti i lavori più recenti di Giorgio Piccaia, molti realizzati quest’anno proprio per questa mostra.
Composizioni fluide e armoniose che disegnano lo spazio e alternano colori primari a bianchi e neri, elementi dorati e grigi sfumati, sintesi finale di un lavoro pittorico non casuale ma dettato da una profondità concettuale e tecnica di forte impatto emozionale e visivo.
Perché una mostra su Iside? Scrive Piccaia: “Il mio amore per questa dea viene dal liceo, ed è stato alimentato l’anno scorso da una mostra temporanea vista a Torino al Museo Egizio: Il Nilo a Pompei. La folgorazione mi ha colpito visitando la galleria romana di Ilaria Sergi che si trova vicino a piazzetta Iside, dove ci sono alcuni ruderi di un tempio dedicato alla dea egizia. Ho ripreso vecchi testi dedicati a Iside. Ho parlato con l’archeologo Ermanno Arslan, curatore dell’importante mostra Iside, mito, misteri e magia che si è tenuta a Milano al Palazzo Reale nel 1997. Ho letto il saggio Il velo di Iside di Pierre Hadot. Insomma mi sono documentato. Il progetto espositivo si sviluppa con opere sul mito egizio di Iside. Una esperienza esoterica e iniziatica incredibile. Iside è la dea del viaggio iniziatico, dalle tenebre alla luce”.
Iside, che sposa Osiride, ne cerca il corpo smembrato dopo l’uccisione, lo trova, gli ridà vita e genera il figlio Oro, è rappresentazione dell’eterna rinascita della natura. Iside, madre buona e terribile, è l’archetipo della Grande Madre: è la dea Madre che prende possesso della terra, sedendosi letteralmente nel suo grembo, e tra i suoi simboli appaiono il sistro, il nodo, il triangolo. L’iconografia di Iside viene reinterpretata in chiave simbolica e stilizzata nelle opere di Piccaia, dove raffigurazioni di elementi naturali, triangoli, figure appena accennate alludono alla simbologia del mito sotto forma di citazioni colte e raffinate che si traducono in eleganza compositiva e cromatica. Linguaggio visivo fluido, quasi rarefatto tra forme astratte e visioni archetipiche, pregne di significati altri. Gli archetipi dell’inconscio collettivo compaiono nei miti in forma analoga in tutti i tempi e in tutti i popoli e sorgono spontaneamente dall’inconscio dell’uomo moderno. Come afferma Neumann, tramite il simbolo, l’umanità si eleva dalla fase primitiva dell’assenza di forma, corrispondente alla psiche inconscia, alla fase della configurazione della forma, in cui l’immagine costituisce una premessa essenziale dell’origine e dello sviluppo della coscienza. Segni e Sogni: una ricerca continua e infinita per raggiungere l’immortalità.
Note biografiche
Giorgio Piccaia nasce nel 1955 a Ginevra. È figlio d’arte, suo padre Matteo è un Maestro del Novecento, e con lui frequenta l’ambiente artistico di Ginevra e di Milano. Studia architettura al Politecnico di Milano, è allievo di Corrado Levi. A Milano realizza performance e happening. Fonda nel 1981 con amici poeti, attori, pittori e registi il giornale artistico Anastasia. Tra il 1970 e il 1982 lavora in Polonia e in Italia con Jerzy Grotowski, grande drammaturgo del teatro contemporaneo. Oggi lavora tra Agrate Conturbia e Camaiore. Sue opere sono presenti in importanti collezioni private. Nel 2016 presenta a Milano, presso la Galleria MA-EC, Milan Art & Events Center la mostra personale Piccaia in Kaleido, che riscuote numerosi apprezzamenti da parte del pubblico e dei critici, con diverse uscite anche su riviste e siti web specializzati, tra cui Il Sole 24 Ore, Artribune e ArtsLife.
Giorgio Piccaia è inserito in La Guida per investire 2017 di Corriere della Sera e Corriere Economia, capitolo sull’Arte, tra i 305 artisti più attivi in Italia da seguire nel 2017.