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Ambiente & Turismo

I cavalli da traino e le alte temperature che uccidono: l’ultimo caso a Roma

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cavalli da traino
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Il mese di luglio per i cavalli da traino, usati per portare in giro i turisti su carrozze e calessi, è stato tra i più difficili. A Roma, Matera e Palermo si sono sono verificate le morti di cavalli a causa delle alte temperature.

Le ordinanze mitigano il fenomeno dilagante dello sfruttamento di questi animali con il caldo estremo. Ma abbiamo davvero bisogno di questa pratica turistica nel XXI secolo?  

Può una foto ricordo turistica su una carrozza e sotto il sole cocente, valere la sofferenza o la fine di un animale? Viene da porsi questa domanda di fronte a ciò che è avvenuto in alcune città d’Italia nell’ultimo mese, cioè la morte di diversi cavalli da traino per il caldo. L’insofferenza alle temperature elevate non risparmia neanche questi animali, costretti a trainare carrozze e calessi in orari e condizioni discutibili.  

L’ultimo caso è avvenuto a Roma: un cavallo da traino è stramazzato al suolo per il caldo davanti alla Fontana di Trevi dopo aver trainato per ore una carrozza, secondo quanto riportato da due turiste. A diffondere la notizia è stato l’attivista trapanese Enrico Rizzi che si batte contro le condizioni a cui sono sottoposti questi animali.

Il cavallo da traino stremato a Roma- Foto scattata da una turista

Roma però non è l’unica città dove si sono verificati questi episodi: a Matera un cavallo si è accasciato senza riuscire a proseguire la tratta; mentre, sempre in Basilicata un altro è morto, suscitando le reazioni dell’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente (AIDAA), che ha inviato un esposto alla procura di Matera per far luce sulle cause del decesso dell’animale. La Sardegna e la Sicilia non sono da meno in questa vicenda, dove ancora in alcuni paesini, i cavalli da traino vengono sfruttati per intrattenere nelle feste e ricorrenze folcloristiche.  

Un cavallo è stramazzato a terra durante la tipica manifestazione sardegnola dell’Ardia in onore di Santa Maria della Rosa: l’animale avrebbe dovuto terminare, secondo il rito, l’ultimo di tre giri intorno alla Chiesa del paese di Seneghe.  

A Palermo, invece, ci sono stati ben due casi di cavalli costretti a trainare calesse e carrozza sotto il sole cocente e che si sono accasciati sull’asfalto, suscitando le reazioni degli attivisti e animalisti, che hanno richiesto maggiore tutela per questi animali. Tra le loro richieste, la sospensione della circolazione delle vetture a trazione animale a temperature superiori a 25 gradi dalle 11 alle 17 e con un provvedimento valido dal 15 giugno al 15 settembre.

Il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, dopo l’incontro con la delegazione dei cocchieri, ha emesso invece un’ordinanza entrata in vigore il 18 luglio, che prevede lo stop delle carrozze trainate dai cavalli in caso di allerta rossa e un divieto di circolazione dalle ore 12.30 alle 16, e dalle 13 alle 15.30 nei giorni in cui sarà rilevata un temperatura oltre i 37 gradi (superiore di ben due gradi ai 35 dell’anno precedente).  

Cavallo da traino un’usanza davvero necessaria?

Ordinanze o meno (in vigore anche a Roma, Pisa, Messina) per lenire un problema dilagante, ricordiamoci sempre che a essere coinvolti nello sfruttamento per profitto e a condizioni insostenibili, sono degli animali molto delicati. Il metabolismo dei loro muscoli è molto attivo e metà della loro energia viene convertita in calore.

Caldo e umidità sopra la media non fanno disperdere ai cavalli questo calore all’interno del corpo, e ciò comporta eccessiva sudorazione, alta temperatura, tachicardia, respirazione profonda e affannosa; tutti segnali di surriscaldamento. Per non parlare anche dello sforzo generato dal traino e dello stress sull’asfalto per tendini e articolazioni. 

cavalli da traino

Mentre i comuni intervengono e i conducenti, rispettano le ordinanze (o almeno si spera), nel nostro piccolo possiamo scegliere una sana camminata per le vie delle città d’arte e boicottare l’assurda e primordiale forma di sfruttamento dei cavalli da traino, che riduce allo stremo questi esseri viventi.  

Da sostegno per le attività agricole, allo spostamento dei beni, fino al trasporto, i cavalli da traino hanno avuto sempre un ruolo fondamentale nella vita dell’uomo, ma è giusto ridurli allo stremo per questo vezzo o momento comodo/blasonato?

I tempi cambiano, e forse nel XXI secolo converrebbe relegare carrozze e calessi trainati da cavalli ai ricordi e racconti di baroni e principi di un tempo, che ormai non dovrebbe esiste più.  

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