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Germania, appello dei sindaci alla Merkel: troppi bulgari e romeni invadono le città

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romLe metropoli tedesche non ce la fanno ad assorbire l’ondata migratoria dell’est d’Europa, le amministrazioni locali chiedono soluzioni al governo centrale

Roma, 29 settembre – In Germania  si contano 90 mila immigrati dalla Bulgaria e 160 mila dalla Romania, che si uniscono ai milioni arrivati soprattutto dalla Turchia. E dal 2014, anno a partire dal quale cadranno le restrizioni della Ue, i numeri sono destinati ad aumentare. Una situazione che il ‘Der Spiegel’ definisce allarmante e che mette ‘in pericolo la pace sociale’. La preoccupazione è cosi forte tra le amministrazioni locali che si chiede il rapido intervento del governo centrale e della cancelliera Angela Merkel. Le città in cui si riversa la gran parte di questa migrazione interna all’Europa sono la capitale Berlino, ma anche Dortmund, Duisburg, Amburgo, Hannover e Monaco. L’aumento di ingressi è stato sei volte in più rispetto agli anni precedenti. Spesso si tratta di immigrazione clandestina e di poveri che trasformano le periferie delle città  in zone derelitte. Intere aree urbane cambiano volto, aumentano gli episodi di criminalità, la qualità delle vita peggiora. A risentirne sono in particolare i servizi pubblici. “Abbiamo bisogno di risposte ferme dal governo sui numeri e anche sul fatto che ci serve un aiuto ulteriore per le nostre scuole e le case popolari, servizi già ‘spremuti’ all’inverosimile”, spiega Nickie Aitken, un amministratore locale.300x01362983342836608-Schengen1 A partire dal prossimo gennaio i pochi vincoli della Ue rimasti cadranno e molti Paesi, non solo la Germania, ma anche l’Olanda e il Regno Unito, temono nuove ondate. A destare particolare preoccupazione sono i rom. La richiesta rivolta alla Merkel è quella di dare più fondi alle città e allo stesso tempo frenare gli ingressi. Il Regno Unito si trova nella stessa situazione e teme l’arrivo di migliaia di immigrati dal 2014. Il governo ragiona su campagne pubblicitarie negative per frenare gli ingressi, del tipo ‘non venite, qui piove’. Del resto nel 2004, aprendo le frontiere alla Polonia, i britannici si sono ritrovati col polacco come seconda lingua più parlata in Inghilterra. I dati ufficiali decretano la presenza in Gran Bretagna di 42mila bulgari ma in realtà potrebbero essere 80 mila, mentre i romeni dovrebbero essere circa 93 mila. Ma dal primo gennaio 2014 i numeri sono destinati a salire.

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