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Covid-19. Ma esiste il PROTOCOLLO X?

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Tempo di lettura: 3 minuti

Oppure le Nazioni sono governate da totali incapaci presi dal panico!

di Paolo Buralli Manfredi. Melbourne – Australia

È da due mesi che osserviamo attentamente l’evolversi della situazione nelle varie Nazioni del mondo, la pandemia che qualche settimana fa è stata ufficialmente dichiarata dall’OMS, continua ad espandersi con moltiplicatori impressionanti arrivando ad oggi a più di 600.000 infettati nel mondo, numero che noi riteniamo infinitamente basso, visto che esistono realtà al mondo prive di strumenti per diagnosticare il covid19.

Ripercorrendo la storia più recente, ci siamo accordi che il comportamento dei Capi di Stato è simile in tutte i modi di agire degli stessi, per capire meglio dunque, rivediamo i passaggi da quando è apparso covid19.

Nel gennaio del 2020 in una città cinese Wuhan poco più di 11 milioni di abitanti, viene scoperto il primo focolaio di covid19. Le autorità cinesi dopo qualche tempo avvisano il mondo della possibile diffusione di un virus, chiamato covid19, che infetta rapidamente migliaia e migliaia di persone, tant’è che il Governo cinese impone la quarantena a più di 50 milioni di abitanti per cercare di fermare il contagio.

Tutti i Capi di Stato quindi, sono informati, in quel preciso momento, del fatto che il covid19 è aggressivo e si espande in modo rapido e soprattutto sanno, visto lo storico cinese, che l’unica azione possibile per fermarlo è l’isolamento delle singole persone, come i dati cinesi dimostrano fin dall’inizio della quarantena.

Nonostante ciò tutti i Capi di Stato ignorano quell’insegnamento che arriva dalla gestione di coloro che hanno gestito il primo focolaio e si comportano tutti allo stesso modo, come se applicassero un protocollo, che nel nostro titolo abbiamo chiamato “ PROTOCOLLO X ”

E, in effetti, osservando le procedure adottate dai Capi di Stato, notiamo che hanno evitato tutti di seguire il modello cinese per le prime settimane, quasi come se esistesse un protocollo da seguire per creare un numero x d’infettati, prima di arrivare ad usare il metodo della quarantena, ancora oggi non drastica come quella usata in Cina, dove si è arrivati al successo del “contagio 0”.

Proviamo dunque ad immaginare quale siano, se esistesse veramente, gli obiettivi del “ Protocollo X”.

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Noi crediamo che in un modo, dove il castello dell’economia mondiale si stava frantumando giorno dopo giorno e dove la globalizzazione aveva portato i libri in tribunale dichiarando fallimento se Europa e Stati Uniti in testa, avessero immesso nel mercato ormai in coma profondo miliardi di dollari e di euro senza un motivo che fosse al di fuori del sistema economico mondiale, il castello già pericolante sarebbe crollato definitivamente.

I comandanti del castello sarebbero falliti e deposti da quel Dragone cinese che continua ad avanzare nel mondo a colpi di PIL a due cifre, ecco allora, che il covid19 è arrivato come per miracolo a trasformare quei falliti in eroi e Trump, nel totale silenzio dei mercati, inietta 2 mila miliardi di dollari per sostenere la Nazione in questo momento di difficoltà, non causata da un sistema economico ormai fallito ma, per colpa di questo minuscolo virus.

Lo segue a ruota l’UE che prepara un piano miliardario e guarda un po’, dopo la richiesta del Ministro dell’Economia tedesco di cancellare il patto di stabilità, grazie a questo benedetto virus, saltano magicamente tutti i parametri, tutti i trattati, insomma dopo la dichiarazione di pandemia da parte dell’OMS, i Capi di Stato possono fare quello che vogliono, ma soprattutto, possono nascondere i loro fallimenti e diventare eroi!

Chiudiamo sperando che quanto scritto qui sopra non sia solo una riflessione, ma speriamo che sia la verità, cioè, che esista veramente il “ PROTOCOLLO X”, lo speriamo vivamente perché, altrimenti, il mondo è governato da degli incapaci totali.

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