Connect with us

Attualità

Alexandria Ocasio-Cortez è il volto nuovo della politica USA

Published

on

Tempo di lettura: 2 minuti

Nel suo programma propone la fine della linea dura sull’immigrazione e posti fissi. «Capisco il dolore dei lavoratori perché l’ho provato anch’io da immigrata».

di Vito Nicola Lacerenza

La 28enne Alexandria Ocasio-Cortez è la nuova stella della politica americana e potrebbe a breve diventare membro del Congresso americano, l’equivalente del Parlamento in Italia. Figlia di un’immigrata portoricana e rimasta orfana di padre quando era ancora una ragazzina, Ocasio-Cortes  non immaginava che un giorno sarebbe entrata in politica e  avrebbe battuto alle elezioni distrettuali, le “parlamentarie” americane, uno dei politici più importanti del Partito Democratico USA, il 56enne Joe Crowley . Crowley, eletto membro del Congresso 10 volte consecutive, avrebbe dovuto essere, secondo gli esperti, il sicuro vincitore della competizione elettorale.  Il veterano della politica era sicuro della sua rielezione, perché si era candidato nella sua città natale, New York, dove era stato eletto per la prima volta 20 fa. Da allora Crowley si è trasferito a Washington, la capitale statunitense, allontanandosi da New York, che nel frattempo è cambiata. «Per le famiglie newyorchesi è sempre più difficile arrivare a fine mese- ha detto Alexandria Ocasio-Cortez- Gli affitti delle case sono sempre più alti, l’assistenza sanitaria diminuisce e gli stipendi sono sempre gli stessi». Il messaggio elettorale della giovane politica è stato recepito dagli abitanti dei quartieri della periferia newyorchese: il Queens e il Bronx, dove il 5% della popolazione è asiatica, il 26% afroamericana e il 56% latina, proprio come  Alexandria Ocasio-Cortes che nel Bronx è nata e vissuta, condividendo le difficoltà delle classi sociali più povere e lottando contro gli ostacoli della vita. «Non vengo da una famiglia potente – ha raccontato Alexandria Ocasio-Cortes – Mia madre lavorava come donna delle pulizie e come autista di autobus, mio padre è morto nel 2008 quando ero adolescente. Stavano per pignorarci la casa e così ho dovuto lavorare come cameriera e come barista per pagare le rate della casa. È per questo che capisco il dolore dei lavoratori americani, perché l’ho provato anch’io».

“Una di noi” è infatti lo spot elettorale scelto da  Alexandria Ocasio-Cortez per sottolineare l’uguaglianza tra lei e i suoi elettori e la diversità dal suo avversario politico,  Joe Crowley che, vivendo a Washington «non manda i figli nelle nostre scuole, nel Bronx – ha detto Ocasio-Cortez – Non beve la nostra acqua, non respira la nostra aria e perciò non può assolutamente rappresentaci». Anche perché Joe Crowley è un politico “vecchio stile”, che ha accettato finanziamenti elettorali dalle lobby americane, mentre Alexandria Ocasio-Cortez li ha rifiutati. Nel suo programma elettorale  Ocasio-Cortez ha proposto: assistenza sanitaria per tutti, case “garantite” a tutti, posti fissi e la fine della politica migratoria restrittiva che, negli ultimi mesi, ha permesso la separazione dei migranti dai loro figli. È un’agenda elettorale ispirata a quella del politico socialista americano Bernie Sandres, del cui staff ha fatto parte anche  Alexandria Ocasio-Cortez, durante le ultime primarie del Partito Democratico USA. Lei però, sebbene militi all’interno del Partito Socialista,  ha dato vita a una corrente chiamata “Movimento la Resistenza”, definita radicale o addirittura “fascista” dagli oppositori, ma che ha riscosso grande consenso tra i cittadini newyorchesi meno abbienti.

Print Friendly, PDF & Email