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Alessandro Cefaro candidato alla Regione con la lista PSI incontra i cittadini di Velletri

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Chirurgo, sindaco di Genazzano, ora candidato alla regione Lazio nella lista del partito socialista di appoggio a D’Amato, Alessandro Cefaro che è direttore UOC della Chirurgia di Velletri, promuove un cambio di paradigma in Sanità: dalla malattia al malato

Ritagliando tempo utile ai suoi impegni professionali quale direttore UOC della Chirurgia di Velletri, ed a quelli politici come sindaco di Genazzano, sabato mattina 4 febbraio Alessandro Cefaro ha incontrato i cittadini di Velletri nell’ambito di un convegno organizzato presso il cinema Multiplex Augustus dal titolo ‘Cambiare paradigma dalla malattia al malato’. In effetti un’occasione per riflettere sulle modalità per riportare la sanità del Lazio ad essere un’eccellenza ed un approdo sicuro in caso di malattia per gli abitanti della regione.

Troppi i tagli e le chiusure di Asl ed ospedali nei territori di Asl Rm 5 e 6, troppo basso il numero di personale sanitario nelle zone periferiche di Roma, in particolare quelle dei Castelli Romani, è stato questo il punto di partenza dell’incontro organizzato da Cefaro che ha scelto di candidarsi alle prossime regionali del Lazio in una lista PSI di appoggio al candidato presidente Alessio D’Amato. ‘Non ho alcuna ambizione politica – ha spiegato ai presenti in sala, solo ritengo di dover mettere al servizio della mia comunità, la lunga esperienza in campo sanitario”, un intento encomiabile dal momento che da diversi anni la politica spadroneggia in un tema così delicato come quello della salute, mentre invece dovrebbe prestare ascolto a chi ogni giorno affronta con fatica disagio e malattia.

Durante l’incontro anche gli interventi del dott. Sabatini ex componente del Comitato di gestione dell’Asl di Palestrina e di Giuseppe Farina v.Presidente di ass. ProSalute onlus Monti prenestini. Il quadro che ne è emerso è quello di una tutela sanitaria allo sbando dove per riequilibrare le sorti dei cittadini, occorre il lavoro di esperti che riportino l’attenzione sui bisogni del malato per l’obiettivo di una medicina impareggiabile, e non certo per i risultati economici aziendali. La gestione della salute non può essere parametrata da logiche meramente aziendali ed il medico non può e non deve essere un burocrate.  Anzi la stessa burocrazia va snellita quando si tratta di accesso alle cure, un diritto sancito dall’art.32 della nostra Costituzione. Inoltre privilegiare la sanità privata depauperando quella pubblica è un grave errore sociale.

Tra gli argomenti trattati anche la necessità di maggiore formazione continua che vada al passo con le conquiste scientifiche che si sviluppano giorno per giorno. Così come la rivisitazione del ruolo del medico di famiglia che deve tornare ad essere protagonista del territorio dove opera. Cefaro ha ribadito il suo impegno per una sanità più sana e più vicina ai bisogni dei cittadini, non più solo ‘pazienti’, ma persone titolari di diritti cui le istituzioni devono saper far fronte, perché è sbagliato considerare una persona malata come un costo pubblico, il diritto alla cura è l’unico modo per riportare il malato a guarigione e quindi ad essere nuovamente produttivo per il tessuto sociale, un ciclo virtuoso di dare e avere che tiene in piedi la nostra stessa democrazia.

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