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Cinema & Teatro

Al Quirino di Roma “Colpo di Scena”

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Tempo di lettura: 3 minuti

Scritto e diretto da Carlo Buccirosso. In scena al Qurino fino a domenica 3 febbraio

di Andrea Cavazzini

Buccirosso in stato di grazia e nelle vesti a lui congeniali di capocomico vecchia maniera, si esalta ed esalta una platea che ha meritatamente tributato all’attore napoletano applausi e consenso. “Colpi di scena” è una commedia intelligente, mai banale e che va a toccare tematiche indifferibili, che toccano nel vivo il senso civico e morale di un Paese che sembra non volersi mai smarcare per calcolo, negligenza e mettiamoci anche l’inettitudine di una classe politica ormai decotta. E Buccirosso tra una battuta affilata e l’altra affonda senza riguardi la lama laddove il nervo è scoperto, senza facili moralismi.

Dall’interno di un commissariato di provincia, il vice questore Armando Piscitelli conduce da sempre il proprio lavoro con rigore ben conscio delle regole che sembrano a volte stargli strette , e la sua battaglia personale contro la violenza in ogni sua triste declinazione , gli abusi sui più deboli, il gioco d’azzardo, finanche il contrabbando di sigarette.

Nell’ufficio di questo ‘Rocco Schiavone’ all’ombra del Vesuvio, intento solo a ripulire la terra dagli uomini che minacciano la tranquillità di coloro che vorrebbero condurre in pace la loro vita serena, si barcamenano un manipolo di agenti nel tentativo di debellare quei criminali che continuano a farla da padroni, forti anche di un sistema impantanato tra leggi e leggine spesso insufficienti e soprattutto inefficienti: il “ruffiano” ispettore Murolo facile bersaglio delle invettive del suo capo; i giovani Varriale, Di Nardo e Farina e l’esperta e rassicurante sovrintendente Signorelli innamorata non corrisposta dal suo capo

Insieme rappresentano la piccola task force attorno alla quale, con il  Piscitelli che appare come l’uomo della provvidenza, si manifestano le trappole e i tranelli della delinquenza spicciola, quella feccia impunita di delinquenti che quotidianamente, mina le piccole certezze che ciascuno di noi vorrebbe inviolate e tutelate da uno Stato che sempre più spesso è vittima di se stesso finendo per non tutelare i suoi stessi cittadini.

Dietro una triste routine fatta di scippi e di denunce il vero nemico del vice questore è un tale Michele Donnarumma, personaggio forse losco che assurge a capro espiatorio e vittima predestinata del rigore maniacale del Piscitelli. Nel seconda parte, la scena si trasferisce nella casa di montagna dove vive il genitore del Piscitelli, ex colonnello dell’esercito afflitto da Alzheimer con a seguito badante rumena e neurologa di fiducia. In quel contesto, avverranno eventi tali da minare le ostinate certezze del vice questore fino all’atteso, ma imprevedibile…”colpo di scena”!!

Scritto e diretto da Buccirosso, “Colpo di scena” non è la classica commedia commerciale, ma é ben scritta e ragionata, dal ritmo sostenuto con personaggi e dialoghi ben caratterizzati, oltre una scenografia molto curata.

Carlo Buccirosso è un gran mattatore e molto diverso dal Buccirosso che spesso abbiamo visto nei cine-panettoni natalizi,  e intorno a sé ha costruito un ottima squadra di attori in scena, tra gli altri : Gennaro Silvestro (il truce Michele Donnarumma), già ammirato nella fiction I Bastardi di Pizzo Falcone, Gino Monteleone (il tartassato ispettore Murolo), Elvira Zingone nel ruolo della badante.

Insomma Buccirosso ancora una volta ha dimostrato che il teatro cosi detto leggero può arrivare al cuore senza dover irridere a tutti i costi riuscendo nell’intento di far riflettere anche su un tema cosi attuale come la giustizia.

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