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A Singapore scoppia la pace tra USA e Corea del Nord

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Kim Jong-un e Trump firmano un trattato di denuclearizzazione della Corea del Nord. Perplessità di Russia e Iran sull’accordo

di Vito Nicola Lacerenza

Il leader nordcoreano Kim Jong-un e il presidente americano Donald Trump si sono incontrati a Singapore, dove hanno sottoscritto un trattato di denuclearizzazione della penisola coreana. Il faccia a faccia tra i due leader ha sancito l’inizio del processo di pace tra gli Stati Uniti e il regime comunista nordcoreano, dopo che quest’ultimo, con i suoi ripetuti test missilistici, aveva rischiato di trascinare il mondo verso un conflitto atomico. «Finiremo di giocare alla guerra- ha dichiarato Trump- il gerarca Kim ed io abbiamo appena firmato una dichiarazione congiunta in cui lui dichiara il suo fermo impegno a completare la denuclearizzazione della penisola nordcoreana il prima possibile», anche se, al momento, non sono state indicate né le tempistiche né le modalità secondo con cui il progetto si realizzerà. “L’assenza di dettagli” è stata evidenziata dal leader Russo Vladimir Putin, perplesso sull’efficacia del trattato, così come il governo iraniano, che ha ricordato come il presidente Trump si sia ritirato, unilateralmente, dall’accordo sul nucleare, firmato da Iran, USA e alcuni Stati membri dell’UE.

Ma “i conflitti di oggi non possono essere le guerre di domani”, ha detto il presidente americano, riferendosi, in particolar modo, alle tensioni militari tra USA e Corea del Nord, seguite al conflitto bellico avvenuto tra i due Paesi più di mezzo secolo fa. Sebbene le parole di Trump siano state accolte con plauso sia dalla Cina, alleato storico del regime, sia dalla Corea del Sud, nazione ex nemica, rimangono aperte questioni, che gli osservatori temono possano ostacolare il processo di pace: le pesanti sanzioni economiche, imposte dagli Stati Uniti alla Corea del Nord, per il suo programma nucleare, resteranno in vigore fino al compimento del progetto di denuclearizzazione e i 32.000 soldati USA, dispiegati in Corea del Sud, non rientreranno in America finché Kim Jong-un non avrà fatto smantellare tutti i siti missilistici della sua nazione.

Restano infine da eliminare le violazioni dei diritti umani che il regime comunista nordcoreano ha inflitto al suo popolo. La problematica non è stata affrontata durante l’incontro, che, tuttavia, rappresenta un evento senza precedenti nella storia. Mai, prima d’ora, un presidente degli Stati Uniti aveva incontrato un leader nordcoreano. «Non è stato facile arrivare qui- ha detto Kim Jong-un, dopo aver reso noto lo smantellamento di basi missilistiche- Il passato ci ha trattenuto come delle catene legate agli arti e i vecchi pregiudizi e comportamenti hanno rappresentato degli ostacoli per andare avanti. Ma li abbiamo vinti tutti e oggi siamo qui».

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