Attualità
Unicef celebra la Giornata mondiale del rifugiato
I drammi del bambino rifugiato e l’impegno di Unicef nel mondo
Roma, 20 giugno – Nel mondo sono oltre sette milioni i bambini rifugiati: la vita per chi è costretto ad abbandonare la propria casa – sottolinea l’UNICEF – è particolarmente difficile e traumatica soprattutto per i più piccoli. Nella Giornata mondiale del rifugiato, il rapporto Global Trends 2012 dell’UNHCR sottolinea che, alla fine del 2012, oltre 45,2 milioni di persone sono stati costretti a fuggire dalle proprie case; tra questi: 15,4 milioni di rifugiati, 937.000 richiedenti asilo e 28,8 milioni di sfollati all’interno del proprio paese.
I bambini rifugiati sono privati della sicurezza di una casa, di una scuola e della pace. Sono spesso testimoni di violenza e sono soggetti ad abusi e a condizioni di vita strazianti. Devono affrontare un futuro incerto e il peso psicologico e fisico di tutto questo non può essere sottovalutato.
La guerra è la ragione principale per la quale i bambini sono rifugiati. Poco più della metà dei rifugiati provengono da Afghanistan, Somalia, Iraq, Siria e Sudan.
Da 32 anni il conflitto in Afghanistan costringe la maggior parte delle persone a lasciare le proprie case. La Somalia è al secondo posto, seguita da Iraq e da Siria.
Il numero di sfollati interni, 28,8 milioni nel 2012, è il più alto negli ultimi due decenni. I due paesi più colpiti sono la Repubblica Democratica del Congo e la Siria.
Anche il numero di bambini non accompagnati o separati è anche a livello record, secondo l’UNHCR. Nel 2012 21.300 richiedenti asilo erano bambini.
L’UNICEF lavora a stretto contatto con l’UNHCR per soddisfare le esigenze dei rifugiati e degli sfollati. Le due agenzie forniscono acqua e servizi igienici, istruzione, protezione per i bambini e nutrizione.
L’ UNICEF sostiene anche programmi che possono dare ai bambini uno sviluppo creativo, come la fotografia.
Circa l’8% della popolazione della Giordania è composta da rifugiati siriani. Poiché il peso maggiore dell’accoglienza dei rifugiati ricade sui paesi in via di sviluppo, l’UNICEF collabora con le comunità di accoglienza per garantire che esse abbiano le risorse per affrontare la situazione.