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Giornata mondiale del rifugiato: Italia inadempiente

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La polemica: Italia impreparata agli sbarchi

UNHCRIl Cir (Consiglio italiano per i rifugiati) e l’Unhcr, in occasione della giornata mondiale del

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rifugiato, rilevano come l’Italia sia impreparata a dare asilo ai migranti che approdano sulle nostre coste, specialmente nel periodo estivo. Il nostro sistema di accoglienza è spesso lento ed inadeguato e dal momento in cui il richiedente asilo arriva da noi chiedendo aiuto, all’effettivo ricovero in un centro di accoglienza passa anche più di un mese. Periodo in cui il migrante in difficoltà è costretto a dormire per strada assistito da associazioni di volontariato e privati di buona volontà. Si tratta di un problema strutturale che cozza fortemente con le direttive Ue in questa direzione: per la legge sia italiana che europea infatti ogni richiedente asilo che arriva nel nostro Paese senza adeguati mezzi di sostentamento ha diritto a forme materiali di accoglienza sin dal momento in cui presenta domanda di protezione. Di regola un richiedente asilo dovrebbe essere accolto a seconda della condizione personale nei Cara, centri di accoglienza governativi, o nel Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, sistema pero’ numericamente insufficiente: nel 2013 erano previsti solo 3.700 posti che dovrebbero a breve essere potenziati a 5 mila. Giornata-Mondiale-del-Rifugiato-popoli-in-fuga-ma-domande-di-asilo-in-calo_primopiano1Un sistema quasi al collasso dunque cui, come chiesto dal Cir, bisogna dare subito risposte che operativamente mettano l’Italia in condizioni di rispettare le normative vigenti, tenuto conto che si tratta di individui costretti ad espatriare perché vessati in patria e spesso in serio pericolo di vita. Il rappresentante in Italia dell’Alto Commissariato Onu per i rifugiati sottolinea come sia normale che questi arrivi si verifichino per lo più durante l’estate e usando parole di elogio e ringraziamento a favore degli isolani di Lampedusa, consueto punto di approdo per i migranti, auspica più celeri trasferimenti di queste persone in centri della penisola : Lampedusa è infatti troppo piccola ed inadeguata a gestire gruppi grandi di persone, fermo restando l’umanità dei suoi abitanti. Il delegato Unhcr loda i lampedusani. “Ho un rispetto enorme per i cittadini di Lampedusa che in tutti questi anni hanno dimostrato una grande civilta’, tolleranza, umanita’ – dice – Pochi avrebbero fatto quello che hanno fatto loro, pero’devono anche vedere che ci sono i trasferimenti rapidi delle persone che arrivano sull’isola”. Lampedusa__Libya_by_Sea_400 (1)Secondo l’Unchr la rete del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati deve passare da 3mila a 5mila posti e anche così i posti sono inferiori ai bisogni reali. La richiesta di Cir e Unchr si spinge sino ad ipotizzare 10mila posti nell’immediato futuro. La disorganizzazione italiana è tale che “in alcune questure, come quella di Roma,- denuncia il Cir, – “ non viene fornita l’informazione sui diritti di accoglienza riconosciuti ai richiedenti asilo e, conseguentemente, non viene raccolta la loro necessita’ di avere un posto o un supporto economico. Senza questa dichiarazione non parte nessuna domanda di accoglienza per il richiedente asilo.” Lo scorso anno sono state presentate, secondo l’Unhcr ,17.312 richieste d’asilo, un numero comunque molto contenuto se comparato con altri stati europei.

“Serve un sistema che dia risposte adeguate alle 20mila richieste d’asilo annue”,sostiene il Cir, “ per far sì che sia garantito a tutti i richiedenti asilo che arrivano in Italia il sicuro accesso a forme materiali di accoglienza a partire dalla presentazione della domanda d’asilo”

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