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Diritti umani

Siria. Capitolo Zero

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Il regista e compositore Marco Arturo Messina  dall’Italia in Siria per portare sostegni umanitari a bambini e vittime di guerra grazie all’aiuto di Fondazione Cesmet Onlus. Nel progetto anche un  film “Siria. Capitolo zero” che racconta gli orrori della guerra

di Domenico Letizia

Non dimentichiamo la Siria“: l’appello di numerose organizzazioni, tra le quali vogliamo ricordare la Onlus “We Are“, che tentano attraverso la creatività e l’azione politica di non far calare l’attenzione sulle problematiche politiche e umanitarie attuali in Siria. Recentemente un dossier di Save The Children ha analizzato le condizioni psicologiche dei bambini siriani dopo anni di guerra. I risultati sono agghiaccianti: “Due bambini su tre dicono di aver perso qualcuno che amavano, la loro casa è stata bombardata o sono rimasti feriti a causa del conflitto. Il 50% degli adulti denuncia che gli adolescenti fanno uso di droghe per affrontare lo stress, le violenze domestiche sono aumentate e il 59% degli intervistati conosce bambini e ragazzi reclutati nei gruppi armati, alcuni anche sotto i sette anni“. In tale tragedia c’è chi, con varie metodologie, tenta di affrontare con proposta concreta le problematiche del conflitto. Tra i vari progetti ricordiamo quello del regista e compositore Marco Arturo Messina, che a breve partirà dall’Italia per giungere in Siria con lo scopo di portare sostegni umanitari a bambini e vittime di guerra, e convogliare donazioni e raccolta fondi in collaborazione con organismi istituzionali. Di grande importanza il patrocinio della Fondazione Cesmet Onlus per aver fornito strumenti e materiali medici, compresi i vaccini necessari per i bambini siriani. Ma non solo: nel progetto verrà investito anche il ricavato proveniente dal film “Siria. Capitolo zero” che sarà per lo più girato in Siria e si avvarrà di un cast tecnico artistico locale e internazionale. Un  film, la cui colonna sonora sarà curata dall’orchestra sinfonica di Damasco, che sconfinerà in diversi generi. Questo per marcare l’apparente differenza tra i sette capitoli, comunque tra loro connessi, attraverso cui si articolerà la trama di un’opera cinematografica che si pone l’obiettivo non solo di informare ma anche di risvegliare coscienze sopite e ormai rassegnate alla violenza e alla distruzione. Il film tenterà di valorizzare le bellezze e le meraviglie di siti archeologici in gran parte distrutti e saccheggiati dai terroristi e raccontando la speranza negli occhi dei bambini in cui si riflette la meraviglia di una vita da conquistare giorno per giorno. Il bello e il drammatico, il sublime e il terreno: fuori dalla retorica, dentro la verità di fatti senza filtri. Marco Arturo Messina, in arte MAM, in questo primo viaggio di 20 giorni in Siria realizzerà brevi reportage in presa diretta – che saranno puntualmente pubblicati sui relativi canali social- dai luoghi che avrà modo di visitare per la preparazione del film. Un progetto dunque con una doppia finalità: aiutare e raccontare, attraverso la settima arte, un paese torturato che dice anche di noi. Iniziative che necessitano della dovuta attenzione, a cui non possiamo far mancare il nostro sostegno, innanzitutto, di conoscenza.

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