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Diritti umani

 Roma, “Disagio giovanile: i minori al centro dell’attenzione”.

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Il convegno  patrocinato dal Senato in collaborazione con  FIDAPA BPW Italy cui si sono affiancate  LIDU onlus,  l’ ONPS e la Soroptimist International Club Roma Tiber, ha posto l’accento sulla forte crescita di atti discriminatori e comportamenti devianti commessi o subiti dai minori, sollecitando l’adozione di interventi legislativi tesi a prevenirli e contrastarli

di Fiorella Ialongo

Un segno forte dell’impegno associativo della FIDAPA BPW Italy a sostegno di una società inclusiva e rispettosa delle pari opportunità è stato il convegno promosso dalla Sezione Roma Campidoglio ed intitolato: “Disagio giovanile: i minori al centro dell’attenzione”. L’incontro si è svolto nei giorni scorsi presso il Senato nella Sala dell’Istituto di Santa Maria in Aquiro. La finalità dell’evento è stata la presentazione di una bozza per un’eventuale proposta di legge utile per contribuire a creare le condizioni organizzative per la realizzazione, in particolare, di un sistema integrato di educazione, di istruzione e di cura del minore, fin dalla sua nascita e la partecipazione delle famiglie, anche con il coinvolgimento e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio. La manifestazione è stata l’occasione per riflettere sulla forte crescita di atti discriminatori e comportamenti devianti commessi o subiti dai minori, con la sollecitazione per l’adozione di interventi legislativi tesi a prevenirli e contrastarli. Il tema in oggetto ha intercettato sia i diritti umani per eccellenza, ovvero quelli dei minori; sia i processi di trasformazione delle nuove generazioni.

In riferimento al secondo aspetto è stato segnalato un cambiamento fondamentale in riferimento ad alcune categorie che sono state utili ed efficaci in passato, ma che non si presentano attualmente adeguate ad interpretare la cosiddetta post-modernità. In altri termini, sono in atto una serie di cambiamenti nel mondo dell’infanzia che richiedono, da un punto di vista cognitivo, di saper intercettare attraverso quali diversi canali si sviluppa la loro intelligenza, senso critico, ragionamento. Un esempio è dato dalle dinamiche del gruppo di fanciulli che tendono a non essere più quelle romantiche descritto nel libro “I ragazzi della via Pal” ma virtuali, condizionate dai “like”, dai “follower”. Il secondo approccio, privo di un confronto fisico diretto, in alcuni casi può richiedere un itineraio di alfabetizzazione emotiva-relazionale per gestire i rapporti reali con l’altro. Nello stesso tempo richiede, da parte degli adulti, un atteggiamento di ascolto dei minori e del loro misterioso mondo, senza ridurlo alla propria storia personale, al proprio vissuto giovanile. Un altro interessante aspetto emerso nel corso del convegno richiede una premessa. In termini semplificati,  il coinvolgimento emotivo quando guardiamo un film, osserviamo un programma televisivo, oppure un balletto, avviene nella nostra mente grazie ai neuroni specchio che si attivano tramite il linguaggio non verbale ed il movimento. Si tratta di aree del cervello che entrano in azione nel momento in cui si attua, o si guarda, oppure si immagina un’azione.

Inoltre, ci si riferisce a significati che, per la loro comprensione, non hanno bisogno dell’uso della parola. Per molti scienziati quanto detto consentirebbe di affermare una base biologica di alcuni fenomeni come l’empatia. Con quest’ultimo termine si intende la capacità di cogliere, dall’interno, le emozioni e le sensazioni altrui attraverso un meccanismo arcaico della natura umana. In aggiunta, tale processo pone un nesso immediato ed involontario, nelle relazioni interpersonali,  tra colui che compie un’azione e chi la guarda. Dato quindi che l’apprendimento delle emozioni trasmessa con i neuroni specchio è di tipo esperienziale, tale componente fisica nella relazione porta ad una modifica permanente dell’individuo. L’interazione fisico-gestuale è in grado di orientare non solo il proprio comportamento ma diventa anche una forza motrice nel miglioramento o peggioramento personale. Le precedenti affermazioni assumono particolare rilievo in riferimento all’età adolescienziale in cui si sviluppano i meccanismi che possono favorire o meno l’approccio empatico. Detto diversamente, un eccesso nella presenza sul web, sui social, senza un adeguato confronto relazionale reale, non favorisce la maturazione verso la fase adulta del cervello , che potrebbe rimane sostanzialmente quello adolescenziale da un punto di vista anatomico-funzionale. Questo perchè l’uso smodato del computer o dello smartphone non stimola tanto l’ introspezione quanto la riproduzione automatica, passiva, inconsapevole. Se a tutto ciò si aggiunge il fatto che gli adolescenti hanno un approccio mentale diverso da quello degli adulti, scientificamente rilevabile, si comprende agevolmente l’importanza di una strategia educativa che eviti una povertà di rapporti a favore di una che generi una vera rete di emozioni positive.

Accanto a ciò, è opportuno precisare che non si deve demonizzare la tecnologia, che è un’utile strumento di conoscenza. Nella linea descritta la famiglia rappresenta una risorsa fondamentale, accanto al ruolo delle istituzioni, nella scoperta del valore del rispetto, del dialogo, della fiducia reciproca. Tuttavia, sono poche le strategie di prevenzione del disagio giovanile, delle patologie mentali ed anche insufficienti le risorse economiche per la tutela del neurosviluppo dell’infanzia e dell’adolescenza. Le precedenti considerazioni sono emerse dagli interventi dei qualificati relatori tra cui si ricordano la senatrice Paola Binetti, la dirigente neurochirurgo ospedale S. Eugenio Barbara Nardacci, la Presidente Commissione Nazionale Donne e Parità FIDH-LIDU Maricia Bagnato Belfiore, l’Ambasciatrice di Pace e Presidente ONPS Claudia Corinna Benedetti, la psicoterapeuta Emma Fantozzi, la già docente e referente per l’educazione alla salute la Sezione Roma Campidoglio Ines Santigli. Nel corso della manifestazione sono stati portati i saluti, ed hanno manifestato il loro apprezzamento, il Sottosegretario alla Presidenza del Cosiglio dei Ministri Vincenzo Spadafora;  le senatrici Licia Ronzulli e Valeria Fedeli; i saluti istituzionali della FIDAPA sono stati della Presidente del Distretto Centro Patrizia Fedi Bonciani e della Presidente di Sezione Laura Giannuzzi.

Moderatrice dell’evento è stata la Vice Presidente di Sezione Federica De Pasquale. Il convegno si è svolto su iniziativa del Senatore Segretario Francesco Maria Giro con il patrocinio del Senato in collaborazione con la FIDAPA BPW Italy. Hanno sostenuto l’iniziativa anche altre importanti Associazioni, come la LIDU e l’ ONPS, sia attraverso il patrocinio, sia con  il contributo di loro rappresentanti tra cui si ricorda la Presidente Soroptimist International Club Roma Tiber Marinella Ferranti. Ella ha parlato di come parlano i minori e presentato il suo romanzo intitolato “Il caso dei figli alfa parlanti”, ovvero i figli vittime della violenza assistita che sono costretti ad assistere a momenti reiterati di  violenza tra i loro genitori, anche se già separati o divorziati. Nel romanzo sono raccontate le loro storie e trovate soluzioni inaspettate e positive per la loro vita. Il gruppo di lavoro della Sezione Roma Campidoglio che ha predisposto la bozza presentata è composto da: Maria Eugenia Carosi, già dirigente M.E.F.; Velia Maiorano Falcioni, già docente in lettere; Emma Fantozzi, psichiatra – medico di famiglia; Anna Pastorelli, già funzionario M.E.F.; Ines Santigli Bucci, già docente e referente educazione salute prevenzione tossicodipendenze della Sezione; Natalia Scarcella,  già docente e referente educazione salute prevenzione tossicodipendenze della Sezione; Carla Tagliaferri, architetto, già docente facoltà architettura Università “Sapienza” Roma.

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