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Ritirato in Spagna farmaco che ha causato a 17 bambini la sindrome del lupo mannaro

Bimbi coperti di peluria: «I bambini chiamano mia figlia “scimmietta”» denuncia la mamma di una piccina di appena 22 mesi.
Allarme sanitario in Spagna per 17 casi di persone alle quali sono cresciuti peli in ogni parte del corpo, tanto da farle apparire simili ad animali. «Prima le sono cominciati a crescere i peli in faccia, poi si sono estesi gradualmente per tutto il corpo». Così Amaya, mamma spagnola di una bambina di 22 mesi, ha raccontato la trasformazione avvenuta sulla pelle della piccola. Un cambiamento terribile, che rischia di compromettere l’esistenza della piccola fin dalla prima infanzia, sopratutto perché, come donna, dovrà sgomitare più dell’uomo per farsi spazio in una società ancora troppo maschilista. Ad attenderla c’è una salita ripida, che può diventare estenuante quando il fascino femminile è mortificato da un manto di peli. Amaya lo sa e vive nello sconforto. «Quando portiamo la bambina a giocare nel parco, i bambini più grandi, insieme ai loro genitori, la indicano e dicono “poverina, sembra una scimmietta”- ha raccontato Amaya. Ma la tragedia è un’altra. «Mia figlia è piccola, ma già si rende conto di quello che succede»- ha aggiunto la mamma che per mesi ha assistito impotente alla trasformazione della bambina, senza riuscire a risalire alla causa. Poi ad aprile scorso la svolta. La bambina soffre di reflusso gastrico, così i genitori la portano da un gastroenterologo. Lo specialista si informa se alla piccola siano stati somministrati farmaci in passato, per trattare il problema.
La mamma rivela che la figlia per curare il reflusso prendeva da mesi uno sciroppo ordinato dal pediatra. L’efficacia di questo farmaco è garantita, o almeno così dovrebbe essere, dalla presenza di un principio attivo: l’omeoprazolo. L’assunzione di questa sostanza non comporta come effetti collaterali la crescita di peli. Dettaglio che ha insospettito il gastroenterologo il quale, dopo essersi fatto consegnare il flacone del farmaco, si è rivolto all’Agenzia Spagnola dei Farmaci (AEMPS) per farlo analizzare. L’esito dell’esame è stato sconcertante. Il medicinale all’interno del flacone, oltre all’omeoprazolo, conteneva una sostanza che non avrebbe dovuto esserci. Si tratta del “minoxidil”, un prodotto che fino agli anni ’80 era usato per curare l’ipertensione. Successivamente il Minoxil è stato impiegato per la cura dell’alopecia, a causa del suo effetto collaterale: la crescita anomala di peli. La stessa che ha colpito la figlia di Amaya, insieme ad altri 16 bambini spagnoli. Nel Paese è scattato l’allarme sanitario e, lo scorso luglio, l’AMPEAS ha ritirato il farmaco dal commercio in tutto il territorio nazionale. Ma non è tutto. Altri provvedimenti sono partiti nei confronti delle aziende farmaceutiche coinvolte nella commercializzazione dello “sciroppo al Minoxidil”. La prima è la compagnia produttrice indiana “Smilax laboratoris Limited”, i cui prodotti sono stati confiscati. L’altra è l’azienda farmaceutica spagnola Farma-Qímica Sur, distributrice del farmaco, a cui è stata sospesa la licenza di vendita.