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Più di un italiano su due non collega rischio e rendimento: educazione finanziaria al centro di “Occhio alle truffe”

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Ecco cosa è emerso nell’evento promosso da CONSOB, Feduf, Banca di Piacenza con la collaborazione di Starting Finance

Il 57% degli italiani non sa che rischio finanziario e rendimento sono legati da una relazione positiva: se cresce la prospettiva di rendimento cresce anche il rischio. Solo un italiano su due sa definire il concetto di inflazione e solo il 40% sa che la diversificazione degli investimenti è cruciale. Sono solo alcune delle evidenze – tratte dal Rapporto sulle scelte di investimento delle famiglie italiane del 2019 – citate durante la recente edizione di “Occhio alle truffe!”, il progetto di educazione finanziaria promosso da CONSOB, Fondazione per l’educazione finanziaria e al risparmio (ABI), Banca di Piacenza con la collaborazione di Starting Finance.

Un evento pensato per le scuole che ha visto al centro la storia del cosiddetto “schema di Ponzi”, dal nome del celebre truffatore di origine italiana la cui vicenda è stata raccontata in una drammatizzazione pensata a fini educativi. Presenti all’evento in modalità webinar Corrado Sforza Fogliani, Presidente esecutivo della Banca di Piacenza, e il Prof. Paolo Savona, Presidente della CONSOB, il quale ha insistito sullo sforzo che anche le istituzioni europee stanno conducendo per innalzare la competenza economico finanziaria delle giovani generazioni. Ha aperto i lavori Anna Maria Lusardi – Direttore Comitato Nazionale per l’Educazione Finanziaria, mentre Nadia Linciano e Paola Soccorso per la CONSOB hanno guidato l’illustrazione dei materiali informativi, accompagnate dalle “intrusioni” di Riccardo Carnevale e Marco Scioli, di Starting Finance. L’obiettivo è innalzare fra gli studenti delle scuole superiori la consapevolezza sugli elementi tipici di una truffa e sui meccanismi mentali su cui fa leva un truffatore. “Sono in tanti a ideare truffe in cui è facile cadere: viene promesso un guadagno facile e assolutamente fuori mercato”, hanno ricordato Linciano e Soccorso.

“Viene fatto inoltre presente ai potenziali investitori che i tempi sono stretti e che bisogna aderire in fretta. Di solito sono assenti informazioni o documentazioni precise. Si tratta di un modus operandi che fa spesso leva sul passaparola e su pregiudizi molto diffusi: tanti ritengono che la finanza sia una materia troppo difficile e rinunciano ad acquisire un bagaglio anche minimo di conoscenze, utilissime nella gestione quotidiana del proprio denaro; spesso si ritiene che la finanza sia una ‘cosa per soli uomini’, altro pregiudizio che rischia di distogliere le donne dall’intento di maturare qualche competenza in più”.

I giovani imprenditori e consulenti di Starting Finance hanno approfondito il tema delle nuove forme di investimento ad alta tecnologia: criptovalute, come i noti bitcoin. “Da un sondaggio effettuato velocemente nel gruppo classe risulta che oltre il 75% degli studenti non ha mai sentito parlare di criptovalute”, ha detto Riccardo Carnevale, Head of events di Starting Finance: “Se è vero che i giovani non cadrebbero mai in truffe artigianali, di quelle realizzate tramite banner, è altrettanto vero che questi investimenti di nuova generazione possono attrarre e confondere. Un consiglio? Piuttosto che spendere la paghetta in Bitcoin, comprate un libro di finanza e studiate. L’investimento in cultura ha un moltiplicatore triplo: questi sforzi torneranno indietro triplicati per valore e impatto. Inoltre”, ha continuato Carnevale, “trovate una community che approfondisca i temi della finanza come abbiamo provato a costruire noi con Starting Finance. Segnalateci tentativi di truffe e spiacevoli tranelli, provvederemo noi a girarle alla CONSOB”.

Molti i consigli diffusi dall’Autorità di vigilanza sulla Borsa: “Necessario prima di tutto comprendere quali sono le funzioni del sistema finanziario e valutare con spirito critico le sollecitazioni che ci raggiungono”, hanno scandito Linciano e Soccorso; “conoscere la relazione rischio-rendimento; essere consapevoli delle emozioni e delle trappole comportamentali che possono guidare le nostre decisioni; usare gli strumenti che la CONSOB offre per verificare la legittimità delle proposte che riceviamo e, in caso, segnalare ipotesi di abusivismi finanziari”.

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