Ambiente & Turismo
Petrolio in Sicilia? Cercarlo produce rischi eccessivi per l’ambiente
Wwf chiede a ministro Ambiente di bocciare progetti Eni per ricerca idrocarburi sull’isola. Al via la campagna ‘il petrolio mi sta stretto’
Roma, 18 luglio – Nell’ambito della campagna “Sicilia: il petrolio mi sta stretto” il Wwf ha chiesto alla commissione tecnica competente del Ministero dell’Ambiente di bocciare i progetti di ricerca di idrocarburi che Eni e Edison hanno presentato nel Canale di Sicilia, attualmente al vaglio della Commissione Valutazione di impatto Ambientale.
Questi nuovi progetti si sommano ai due permessi di ricerca già concessi alle stesse compagnie in area contigua e a altri sette titoli minerari tra istanze, permessi e concessioni che pure insistono nel Canale di Sicilia, un’area ricchissima di biodiversità, di turismo, ma anche di vulcani sottomarini tuttora attivi e considerata ad alto rischio sismico: tutti elementi che rendono i potenziali impatti delle trivelle davvero “esplosivi”, certamente incompatibili con il delicato equilibrio ecologico e geologico della zona.
Per questi motivi, al di là dei pareri tecnici, il Wwf chiede al ministro dell’Ambiente Andrea Orlando di esprimersi contro questo velleitario rilancio delle produzioni nazionali di idrocarburi che stanno mettendo a serio rischio i nostri mari.
Il Canale di Sicilia è un’area estremamente ricca dal punto di vista ambientale– vi nuotano delfini, balenottere, mante mediterranee, squali, tonni, pesci spada e tartarughe marine oltre a aquile di mare – e riveste un’importanza strategica per l’intero Mediterraneo. Per proteggerla il Wwf ha lanciato la campagna “Sicilia, il Petrolio mi sta stretto”, uno spazio di attivazione della cittadinanza per scongiurare e discutere la minaccia delle trivellazioni nello Stretto di Sicilia, con una speciale petizione online su wwf.it/ilpetroliomistastretto – da oggi promossa anche dalla piattaforma globale change.org – che per tutta l’estate raccoglierà firme per chiedere di fermare le trivelle e per l’istituzione di un’area protetta a Pantelleria, isola vulcanica vero gioiello del Mediterraneo, nonché unica isola non ancora tutelata nello Stretto di Sicilia. Da anni Pantelleria è in attesa di divenire un’area protetta, rientrando tra le zone di particolare pregio ambientale e culturale e oggi è più che mai minacciata da nuovi progetti di piattaforme petrolifere off shore.
La petizione WWF, che ha già raccolto migliaia di firme ha suscitato l’interesse dei panteschi e del sindaco di Pantelleria che nei giorni scorsi ha presentato una richiesta di incontro al ministro dello Sviluppo Economico e al ministro dell’Ambiente per affrontare il tema.
Fonte: change.org