Italia
Ondata di caldo e incendi: Mezzogiorno in ginocchio
Gli incendi in quasi tutte le regioni meridionali, in alcuni casi minacciano anche piccoli centri abitati.
Il bilancio parziale – secondo Coldiretti – è davvero ingente, con il comparto agricolo completamente in ginocchio a causa delle temperature bollenti (fino a ieri sui 40 gradi) e ora anche per le fiamme. Situazione critica in Sicilia con roghi che interessano la regione oramai da diversi giorni. Serio allarme nel Ragusano, con un centro per anziani evacuato, mentre la Coldiretti ha lanciato l’allarme per i gravi danni subiti da diverse aziende agricole, denunciando danni per milioni di euro. La stessa organizzazione agricola rileva che in molti casi gli incendi sono da considerarsi dei “veri atti di terrorismo”. In Calabria continua una vera e propria emergenza, con stato di allerta soprattutto nelle province di Vibo Valentia (fino a questo pomeriggio circa 80 gli interventi dei Vigili del fuoco e di Calabria Verde) e Reggio Calabria, con diversi centri abitati lambiti delle fiamme, mentre nel Catanzarese brucia da ore anche la Presila. Grossi disagi alla viabilita’ nel Cosentino, dove a causa del fumo il traffico e’ stato bloccato o rallentato su diverse strade. In azione numerosi mezzi aerei e Canadair, con decine di lanci d’acqua da questa mattina. La Calabria brucia da nord a sud e spesso le strutture preposte non sono in grado di soddisfare tutte le richieste di intervento. Un roblema che si ripropone, anche in altre regioni meridionali, ogni anno, e che ancora oggi non trova risposte adeguate. Situazione complessa anche in Puglia, dove l’ultimo rogo ha distrutto una pineta a Sant’Agata di Puglia, in provincia di Foggia, dove i Vigili del fuoco hanno dovuto lavorare diverse ore per domare completamente le fiamme. Per quanto riguarda la Campania, invece, il Dipartimento regionale della Protezione civile ha allertato tutte le strutture comunali considerati i diversi incendi registrati invarie aree. Stessa situazione in Basilicata, dove lo stato di attenzione rimane alto.
Le precipitazioni sono in calo del 40% e le temperature massime superiori di 1,7 gradi rispetto alla media di riferimento a giugno che hanno favorito con il vento la diffusione degli incendi, dalla Sicilia alla Calabria, dalla Puglia all’Abruzzo. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati Ucea relativi alla seconda decade nel sottolineare che le condizioni di diffusa siccità favoriscono la diffusione delle fiamme contro le quali ha predisposto un apposito decalogo. Il bilancio dei danni pu’ pesante è in Sicilia con danni per milioni di euro tra animali morti, ettari di terreno per il foraggi bruciati e strutture devastate, tanto da far scattare immediatamente la solidarietà degli agricoltori della Coldiretti con consegne immediate di foraggio per l’alimentazione del bestiame. A favorire la diffusione delle fiamme di probabile matrice dolosa sono le precipitazioni che nel mezzogiorno – sottolinea la Coldiretti – erano risultate scarse anche a maggio (-53%), a aprile (-43%), a marzo (-64%) e febbraio (-39%) con il risultato di una aridità diffusa nei boschi e nei campi. Se in Calabria le precipitazioni sono state inferiori del 41% in Sicilia tra maggio e giugno sono caduti circa 10 millimetri di pioggia appena mentre le temperature – precisa la Coldiretti – sono ben al di sopra della media in entrambi le regioni colpite dal fuoco. Caldo e siccità sono un mix esplosivo che – sottolinea la Coldiretti – si somma al forte vento che rende difficile la lotta alla fiamme. La Coldiretti ha elaborato un decalogo per combattere gli incendi. La prima regola per non causare l’insorgenza di un incendio nel bosco è quella – afferma la Coldiretti – di evitare di accendere fuochi non solo nelle aree boscate, ma anche in quelle coltivate o nelle vicinanze di esse, mentre nelle aree attrezzate, dove è consentito, occorre controllare costantemente la fiamma e verificare prima di andare via non solo che il fuoco sia spento, ma anche che le braci siano completamente fredde. Soprattutto nelle campagne – precisa la Coldiretti – non gettare mai mozziconi o fiammiferi accesi dall’automobile e nel momento in cui si è scelto il posto dove fermarsi verificare che la marmitta della vettura non sia a contatto con erba secca che potrebbe incendiarsi. Inoltre – continua la Coldiretti – non abbandonare mai rifiuti o immondizie nelle zone boscate o in loro prossimità e in particolare, evitare la dispersione nell’ambiente di contenitori sotto pressione (bombolette di gas, deodoranti, vernici, ecc.) che con le elevate temperature potrebbero esplodere o incendiarsi facilmente. Nel caso in cui venga avvistato un incendio – consiglia la Coldiretti – non prendere iniziative autonome, ma occorre mantenersi sempre a favore di vento evitando di farsi accerchiare dalle fiamme per informare tempestivamente le autorità responsabili con i numeri di emergenza disponibili. Dal momento che – conclude la Coldiretti – un elevato numero degli incendi è opera di piromani o di criminali interessati alla distruzione dei boschi, occorre collaborare con le autorità responsabili per fermare comportamenti sospetti o dolosi favoriti dallo stato di abbandono dei boschi nazionali.
Proprio per rispondere a un’estate gia’ segnata da una grave siccita’ e numerosi incendi boschivi – spiega la proteziobe civile – “cio’ che manca non sono i Canadair, bensi’ alcune flotte regionali – tra le quali quella siciliana – che negli anni passati erano costituite da elicotteri anche del Corpo Forestale dello Stato messi a disposizione attraverso convenzioni con le Regioni, mezzi che quest’anno, con la riforma e il passaggio di competenze e risorse al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e all’Arma dei Carabinieri, non sono tutti disponibili”. Cosi’ la Protezione civile in occasione della riunione di oggi sulla situazione incendi in Sicilia. “La flotta aerea statale impegnata nella campagna antincendio boschivo 2017 e’ la piu’ grande d’Europa, ed e’ stata ulteriormente incrementata rispetto a quella dello scorso anno”,avverte la Protezione civile”. La flotta aerea statale impegnata nella campagna antincendio boschivo 2017 e’ composta da sedici Canadair CL415 – due dei quali cofinanziati dalla Commissione Europea nell’ambito del progetto BufferIT (EU-Better Use of Forest Fire Extinguishing Resources by Italy), quattro elicotteri Erickson S64F (uno dei quali considerato riserva tecnica), 16 elicotteri del Comparto Difesa e del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, di cui 8 esclusivamente dedicati all’antincendio boschivo, mentre gli altri 8, primariamente impegnati per eventuali attivita’ di soccorso, vengono messi a disposizione della lotta agli incendi quando non utilizzati per tale principale scopo. Nel periodo di massima attenzione, la flotta aerea sara’ dislocata su 14 basi che coprono tutto il territorio nazionale: Cagliari, Catania, Ciampino (Roma), Napoli – Capodichino, Comiso (Ragusa), Genova, Grottaglie (Taranto), Lamezia Terme (Catanzaro), Olbia, Trapani, Rieti, Cecina e Viterbo. “Come noto, lo schieramento della flotta viene stabilito sulla base di una serie di elementi (previsioni meteorologiche, statistiche storiche, disponibilita’ di mezzi regionali, disponibilita’ di fonti idriche, e consistenza della flotta statale) e puo’ essere rimodulato sulla base delle necessita’ del momento”, precisa la Protezione civile.
Fonte:regioni.it