Cinema & Teatro
“Moralisti, affaristi, preti nella maschera di Alberto Sordi”. Una rassegna di 11 film nella villa di Alberto Sordi

Dal 2015 ogni anno la Fondazione Alberto Sordi promuove nel giardino della villa, una rassegna cinematografica aperta gratuitamente a tutti e fruibile attraverso una prenotazione. Tema di quest’anno (dal 15 al 25 giugno ore 21,00): “Moralisti, affaristi, preti nella maschera di Alberto Sordi”.
di Angela Celesti
In via Druso 45 a Caracalla (Roma) svetta, sul piazzale Numa Pompilio, Villa Sordi, visibile dalla strada, con la sua raffinata estetica ad opera dell’architetto Clemente Brusiri (fine anni Venti). Acquistata dall’amato Albertone nel ’54, alla sua scomparsa – nel 2003 – ne diviene erede universale l’amata sorella Aurelia. Alla sua morte (2014) testimone della villa diventa la Fondazione Museo Alberto Sordi, custode non soltanto del patrimonio immobiliare, ma anche dell’eredità culturale del grande attore per tenerne in vita la memoria per le future generazioni. Mantenere la memoria non solo del Sordi artista, attore e regista, ma anche del cittadino e dell’uomo, ricco di umanità e di sentimenti filantropici, venuti alla luce dopo la sua scomparsa.
Dalle testimonianze del Presidente della Fondazione, dott. Giambattista Faralli, si evince lo scopo sociale della suddetta, legato anzi, blindato, alle indicazioni dettagliate dal testamento di Aurelia Sordi “che lascia il patrimonio alla Fondazione a condizione che venga istituito un Museo nella villa e che la villa non possa essere destinata a nient’altro che a Museo: quindi non potrà mai essere venduta, mai essere adibita ad altro scopo che non sia quello previsto dallo statuto. C’è un’ulteriore clausola prevista sempre in favore della collettività: qualora non raggiungesse lo scopo, la Fondazione dovrà essere sciolta e il patrimonio dovrà essere devoluto al Comune di Roma”. Dal 2014 ad oggi la Fondazione Sordi – con l’illustre presidente onorario, Walter Veltroni, e Carlo Verdone, suo erede artistico, come consigliere – è aperta al pubblico. Uno scrigno invalicato che finalmente apre alla curiosità della gente comune che ne resta affascinata e incuriosita, una dimora cristallizzata nei migliori anni del grande attore romano che sono stati anche i più belli di un’Italia che ormai non esiste più.
Una villa con i suoi arredi anni Sessanta eleganti e riconoscibili, ma anche quelli di epoche precedenti, poltrone di velluto color senape, lampade e lampadari di cristallo, statue e specchi, collezioni di ceramiche, numerosi premi (come i David di Donatello e il Leone di Venezia) e tre quadri di De Chirico, amico di Alberto Sordi, che ora sono conservati nella Galleria Nazionale d’ Arte Moderna a Valle Giulia (nella villa sono presenti solo le copie). Dilungarsi sulla villa è un compito che richiede molte pagine, ma ciò che colpisce il visitatore, non sono solo gli spazi interni, la piscina, la famosa, e piena di specchi, “barberia”, il bellissimo teatro adorno di statue e la palestra, si fa per dire, con la collezione di oggetti di scena come i cappelli usati nei suoi film: dalla bombetta di Fumo di Londra al casco de Il vigile urbano. Ma è il susseguirsi di “piccole cose”, apparentemente insignificanti, che raccontano la sua quotidianità, il suo essere una persona normale e ordinaria: la sua cucina, gli armadi a vista dove sono raccolti per colore e stagionalità decine e decine di abiti, le scatole con i calzini estivi e invernali, l’inginocchiatoio ai piedi del letto dove lo immaginiamo raccolto in preghiera… “Nel religioso silenzio della casa rifletteva sul senso della villa, l’infanzia felice, il successo, i luoghi visitati, gli incontri e gli amori vissuti, le persone scomparse, lo scorrere ineluttabile del tempo, gli occhi disperati di Nestore, il vecchio cavallo bianco che il vetturino del suo film non era riuscito a salvare dal macello, ma che ora si erge superbo all’ingresso della villa”. (cit. G. Bartalotta).
Nella villa, come sottolinea il Presidente Faralli, è presente un grande e prezioso archivio, “una quantità davvero ingente di documenti e di materiale filmico che non solo riguardano tutti i suoi film e la sua straordinaria carriera d’attore, ma abbracciano tutta la cultura e la società italiana del Novecento”.
Dal 2015 ogni anno la Fondazione Alberto Sordi promuove nel giardino della villa, una rassegna cinematografica aperta gratuitamente a tutti e fruibile attraverso una prenotazione. Tema di quest’anno (dal 15 al 25 giugno ore 21,00): “Moralisti, affaristi, preti nella maschera di Alberto Sordi”, undici film diretti da registi come Dino Risi, Luigi Zampa, Luigi Comencini, Nanni Loy e naturalmente lo stesso Sordi. La rassegna è curata, come ogni anno, da Luca Verdone.
Primo film Il Vedovo (1959) diretto da Dino Risi, una commedia grottesca e divertente con Franca Valeri, a seguire L’Arte di arrangiarsi (1954), Il vigile (1960), Il medico della mutua (1968) di Luigi Zampa, Il marito di Nanni Loy (1958), Piccola posta (1955) e Anastasia mio fratello (1973) di Steno, Tutti dentro (1984), Scusi lei è favorevole o contrario? (1966) e Finchè c’è guerra c’è speranza (1974) regia di Sordi.
Si ricordi che la prenotazione è obbligatoria (comunicazione@fondazionemusealealbertosordi.org)
Buona visione!