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Diritti umani

Medaglie d’onore per celebrare il giorno della Memoria

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Lo Stato Italiano, nella sala della Protomoteca in Campidoglio, a fianco dei familiari dei cittadini italiani, militari e civili, deportati e internati nei lager nazisti.

di Dario De Camillis

In occasione della Giornata della Memoria, che ricorre il 27 gennaio (data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz) il prefetto di Roma, Bruno Frattasi, ha consegnato ai parenti le medaglie d’onore che la Repubblica ha concesso in memoria delle vittime.

Alla cerimonia hanno partecipato la presidente della Comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello e l’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor.

Nel corso dell’evento, sono state consegnate le medaglie, tra le altre, per onorare il ricordo di due fratelli ebrei romani, Pacifico e Giuseppe Di Porto, che all’epoca della cattura nel 1944 avevano, rispettivamente, 23 e 15 anni. Entrambi morirono nei campi di sterminio pochi mesi dopo.

Il loro ricordo è affidato alla nipote, la collega giornalista Manuela Di Porto: “con queste due medaglie, che io e mio padre Angelo riceviamo, lasciamo l’unica traccia del passaggio degli zii, fratelli di mio nonno paterno, su questa terra – commenta.

Di loro due, infatti, non abbiamo nulla: né una fotografia, né un documento o una tomba su cui recarci. Niente di niente – aggiunge -. Due vite su cui i ricordi orali si fanno sempre più flebili.

Questo riconoscimento dello Stato ci permette di dare concretezza alla loro esistenza, seppur drammatica. Due medaglie che lasciano un segno, l’unico, su cui potremo far leva per raccontare in casa, ai nostri bambini, di Pacifico e Giuseppe, due zii vissuti tanti anni fa, morti nell’atrocità dei campi di sterminio insieme a milioni di altri esseri umani, ma tirati via, almeno, dall’oblio.

Per onorare quel dovere morale che è la memoria a cui tutti siamo tenuti”.

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